VIA LIBERA ALLA SPENDING REVIEW, ECCO TUTTI I PROVVEDIMENTI: OSPEDALI SALVI, RINVIO PER AUMENTO IVA
APPROVATE LE NORME ANTI-SPRECHI DOPO SETTE ORE DI CONSIGLIO DEI MINISTRI… DIMEZZATE LE PROVINCE, MOLTE MISURE SULLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE… COPERTURA PER ALTRI 55.000 ESODATI
Niente taglio ai mini-ospedali, rinvio di qualche ora per i tribunali, 26 miliardi di risparmi in tre anni e evitato l’aumento dell’Iva di due punti percentuali, almeno fino a luglio 2013.
Eccolo, in sintesi, il risultato del Consiglio dei ministri fiume, iniziato alle 18 e concluso oltre sette ore dopo, che ha approvato il decreto legge sulla spending review, pubblicato già oggi in Gazzetta ufficiale.
Il decreto approderà nell’aula della Camera il 31 luglio. “Prevediamo nelle prossime settimane – ha detto Monti in conferenza stampa – un terzo provvedimento sulle agevolazioni fiscali, la revisione strutturale della spesa e i contributi pubblici sulla base delle analisi effettuate da Amato e Giavazzi”.
Il presidente del Consiglio Monti e il commissario Enrico Bondi hanno spiegato che “non si tratta di tagli lineari” e che per gli acquisti sono state individuate e analizzate 72 categorie di merce, sulla base del quale è stato estrapolato un benchmark di riferimento, così da allineare le amministrazioni meno virtuose a quelli più efficente. Il governo poi ha ringraziato i cittadini che hanno segnalato gli sprechi della pubblica amministrazione.
Il provvedimento garantirà risparmi da 4,5 miliardi nel 2012, da 10,5 nel 2013 e da 11 nel 2014.
Da qui stanziati due miliardi (uno nel 2013 e uno nel 2014) per la ricostruzione del terremoto in Emilia, Lombardia e Veneto.
Confermati anche i fondi per salvaguardare altri 55.000 lavoratori ‘esodati’.
L’importo complessivo è di 1,2 miliardi a partire dal 2014.
Ma gran parte dei fondi servirà ad evitare l’aumento dell’Iva.
Il dl ottiene la sospensione sino al 30 giugno 2013 dell’incremento dell’Iva e riduzione dell’incremento dell’Iva a decorrere dall’anno 2014.
Il provvedimento prevede l’eliminazione dell’ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014. “L’obiettivo – ha detto il viceministro Grilli è di riuscire a far sparire l’aumento dell’Iva e quindi di riuscire a trovare nelle prossime misure altri 6 miliardi”.
COSA NON C’E’
Escluso il taglio dei piccoli ospedali, che tante polemiche aveva scatenato.
La norma che prevedeva il taglio automatico delle strutture con meno di 80 posti letto (o addirittura con meno di 120, come circolato in una prima bozza) era presente nella bozza del provvedimento, ma il ministro della Salute Renato Balduzzi, si era impegnato a non farla passare. “Ma serve – ha detto il ministro – una riorganizzazione della rete ospedaliera”.
Mancano, dal dl approvato, anche le norme sui tribunali, per cui è stato deciso un mini rinvio, fino a oggi.
Al centro di queste altre misure, i 295 uffici giudiziari destinati alla soppressione o all’accorpamento: 37 tribunali, 38 procure e 220 sezioni distaccate.
TAGLI ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
-20% dirigenti, -10% altro personale e uffici più piccoli.
Nella Pubblica amministrazione è previsto un taglio degli uffici dirigenziali di almeno il 20% e delle risorse destinate al personale non dirigenziali di almeno il 10%.
Inoltre è prevista una riduzione dello spazio previsto per ogni impiegato: tra i 12 e i 20 metri quadrati a persona nei palazzi di nuova costruzione e tra i 20 e i 25 negli altri. Prevista anche la riduzione degli spazi degli archivi.
Buoni pasto. A decorrere dal 1° ottobre 2012 il valore dei buoni pasto attribuiti al personale, anche di qualifica dirigenziale, delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione non può superare il valore nominale di 7 euro.
Eventuali disposizioni normative e contrattuali più favorevoli cessano di avere applicazione a decorrere dal 1 ottobre 2012.
Obbligo di ferie e riposi.
Le ferie e i riposi spettanti al personale, anche dirigenti, sono obbligatoriamente fruiti e in nessun caso “danno diritto alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi”.
Acquisti della Pa. Le pubbliche amministrazioni potranno “rescindere contratti di lungo periodo non più convenienti che dovessero risultare troppo onerosi” per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi.
Nel decreto si prevede anche un rafforzamento di Consip, la società del ministero dell’Economia che ha per legge il ruolo di “centrale acquisti”, visto che – come risulta dall’analisi di Bondi – gli acquisti fatti in autonomia dalle amministrazioni sono meno convenienti di quelli attraverso Consip.
Eccessi di spesa e auto.
Per i Ministeri e gli enti sono stati eliminati eccessi di spesa per 1,5 miliardi nel 2012 e 3 miliardi a partire dal 2013. Taglio del 50% rispetto al 2011 per i fondi relativi al parco auto. Tra gli interventi la soppressione dell’Isvap e della Covip (saranno accorpate nell’Irvap) e di altri enti e società .
Locazioni ed edifici.
Stop all’adeguamento degli affitti pagati dallo Stato e avvio della rinegoziazione delle locazioni per ridurre del 15% i canoni. Inoltre, si accelera la procedura di vendira degli alloggi di servizio di proprietà del ministero della difesa.
Personale in soprannumero.
E’ prevista la “risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti che, in base alla disciplina vigente prima dell’entrata in vigore dell’ultima riforma introdotta dal decreto legge n. 201 del 2011, avrebbero ottenuto la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2014”.
Questi individui avranno la pensione da subito ma riceveranno il trattamento di fine rapporto solo alla data in cui avrebbero maturato il diritto ad andare in pensione.
Gli ulteriori dipendenti pubblici in esubero andranno in mobilità .
Consulenze.
Stop alle consulenze per i dipendenti pubblici che andranno in pensione. Il viceministro Grilli parla di “una clausola di impedimento a dare consulenze al personale in quiescenza”.
Società pubbliche.
Stretta sulle società pubbliche e su quelle in house. Previsto il taglio ai cda delle società a totale partecipazione pubblica: avranno solo tre membri.
Esercito. Le Forze armate ridurranno il totale generale degli organici in misura non inferiore al 10%.
SCUOLA
Libri scolastici. Confermata, rispetto agli scorsi anni, la spesa di 103 milioni di euro per garantire l’acquisto di libri scolastici da distribuire gratuitamente agli studenti.
Scuole e atenei non statali.
Saltano i fondi per scuole non statali, mentre 10 milioni vanno alle Università non statali, con un taglio del 50%. Sono le spese autorizzate per il 2013. È anche previsto un incremento di 90 milioni di euro per il Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio da ripartire tra le regioni.
Più visite fiscali. Trasferita alle regioni una somma forfettaria di 23 milioni che consentiranno alle scuole di poter usufruire delle visite fiscali senza oneri finanziari e amministrativi.
ENTI LOCALI
Province.
Via all’accorpamento delle province, secondo due criteri: popolazione ed estensione. Il Consiglio dei ministri fisserà entro dieci giorni le soglie minime per la sopravvivenza di una provincia, per poi passare la palla agli enti locali. Il processo dovrebbe essere completato entro la fine del 2012. “Questo processo potrà portare presuntivamente ad un numero che si aggira intorno alle 50 province”, ha stimato il ministro Patroni Griffi. Saranno salve le province degli attuali capoluogo e entro il primo gennaio saranno istituite 10 città metropolitane: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. In questi casi saranno soppresse le province.
Trasferimenti a enti locali. Si riducono di 700 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro dal 2013 i trasferimenti dello Stato alle Regioni a statuto ordinario, escludendo dalla riduzione le risorse destinate al Servizio Sanitario Nazionale.
Per i Comuni la riduzione è pari a 500 milioni di euro per il 2012 e 2 miliardi di euro dal 2013. Per le Province la riduzione è di 500 milioni di euro per quest’anno e 1 miliardo di euro dal 2013.
SANITà€
Liberato il campo dal taglio degli ospedali più piccoli, i tagli nel settore della sanità si concentrano su quattro capitoli. Sarà anticipato il taglio del 5% sull’acquisto di beni e servizi che sarebbe entrato in vigore dal 2013, con la rinegoziazione dei contratti in essere.
Sulla spesa per i farmaci, il governo ha decisio un aumento dello sconto obbligatorio che farmacie (fino al 2014) ed aziende farmaceutiche ( solo per il 2012) praticano al Servizio sanitario nazionale. Per gli anni successivi saranno invece aggiornate le regole che prevedono un tetto di spesa per la farmaceutica territoriale e quella ospedaliera. Meccanismo simile per l’acquisto di dispositivi medici: per il resto del 2012 deciso un abbattimento del 5%, ma dal prossimo anno sarà fissato un tetto di spesa.
Prevista anche la riduzione dell’acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati.
(da “la Repubblica“)
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