ZINGARETTI A RENZI: “CI DISPIACE, UN ERRORE, MA ORA PENSIAMO AGLI ITALIANI”
MARTINA: “MAI VISTO IL CENTROSINISTRA RAFFORZARSI CON LE DIVISIONI”… FRANCESCHINI: “A BIG PROBLEM”… PISAPIA: “NON CONDIVIDO, MA BUON CAMMINO”
Nicola Zingaretti riserva quattro parole all’annuncio di Matteo Renzi di scissione dal Pd. “Ci dispiace. Un errore” twitta il segretario dem, che fino all’ultimo aveva provato a ricucire con l’ex premier. Subito però Zingaretti rivolge lo sguardo alle cose da fare, “ora pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti”, ma anche a “un nuovo Pd”. Senza Matteo Renzi.
La parola “errore” campeggia in molte dichiarazioni di esponenti dem. L’ex segretario Maurizio Martina, intervistato dal Corriere della Sera, afferma che “uscire dal Pd è un grave errore. Non ho mai visto il centrosinistra rafforzarsi con le divisioni. E poi, adesso che siamo al governo, le nuove responsabilità verso il Paese richiedono più unità , non meno”.
Dario Franceschini si cimenta in una infausta similitudine storica. “Nel 21-22 il fascismo cresceva sempre più. Popolari socialisti liberali avevano la maggioranza in Parlamento, fecero nascere i governi Bonomi, Facta1, Facta2. La litigiosità e le divisioni li resero deboli sino a farli cadere facendo trionfare Mussolini. La storia dovrebbe insegnare” scrive su Twitter il ministro dei Beni Culturali, con un indiretto riferimento al pericolo Salvini per l’Italia.
Poi entrando alla Triennale di Milano, a colloquio in inglese con l’omologa tedesca Michelle Mà¼ntefering che gli chiedeva di Renzi, Franceschini risponde: “A big problem”, un grosso problema.
“Non capisco il senso di questa scissione – dice il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia a Radio 24 – Non so se il gruppo di Renzi nasce per una questione di bilanciamento di poteri. Renzi separandosi dal Pd sbaglia come a suo tempo sbagliò Bersani”.
“Un partito senza leadership non esiste, deve incarnare anche una comunità . Non serve solo un leader, serve una classe di governo. Una leadership senza una comunità diventa un po’ temporanea” commenta il ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola, a Radio Capital.
“Quel sogno infranto sempre di una sinistra unita” è il laconico tweet di Emanuele Fiano. “Da scout a scout: non condivido ma buon cammino” scrive su Twitter l’europarlamentare Giuliano Pisapia.
“Renzi dice che lascia il Pd. Anche se lo considero un errore è una scelta che rispetto e mi auguro che non lasci spazio a invettive, conflitti e attacchi personali – afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi (Pd), in un post sul suo profilo Faceboo – Penso che per lui e per gli altri la decisione di lasciare il Pd non sia una scelta facile ma sofferta, frutto di un vero travaglio politico e personale”.
″#Iostonelpd un errore enorme la scissione di renzi. Non credo nei partiti personali e le divisioni portano sempre male. I sindaci popolari aggregano, non dividono. Per questo credo rimarremo tutti nel pd che, a maggior ragione, vogliamo riformista e maggioritario (non il pds)” scrive su twitter Matteo Ricci, sindaco dem di Pesaro.
(da agenzie)
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