ZITTI TUTTI, “L’INFAME” È IN AGGUATO: DA SABATO SCORSO NESSUNO SCRIVE PIÙ NELLA CHAT DEI PARLAMENTARI DI FRATELLI D’ITALIA, DOPO LA FURIA DI GIORGIA MELONI CONTRO LA “TALPA” CHE HA SPIFFERATO LA STRATEGIA PER IL VOTO DEL GIUDICE DELLA CONSULT
“L’INFAMIA DI POCHI ALLA FINE MI COSTRINGE A NON AVERE PIÙ RAPPORTI CON I GRUPPI”
Silenzio totale. Nessuno scrive più niente. Da sabato pomeriggio nella chat dei parlamentari di Fratelli d’Italia tutti tacciono. Dopo lo sfogo della premier Giorgia Meloni che minacciava le dimissioni contro le “infamie” dei suoi compagni di partito, la minaccia di fare un esposto per la fuga di notizie da parte del ministero della Difesa Guido Crosetto e il fallito blitz per eleggere il giudice della Corte Costituzionale, i meloniani preferiscono non scrivere più niente per evitare che i messaggi finiscano sui giornali.
La chat è quella dei deputati della precedente legislatura ed è composta da 34 deputati e 32 tra ex parlamentari, dirigenti di partito e componenti degli staff. È li che venerdì pomeriggio, come rivelato dal Fatto, Meloni si era sfogata minacciando di “mollare” per “sta gente” e per le “infamie” di chi, in Fratelli d’Italia, aveva fatto trapelare la notizia della convocazione per martedì (cioè ieri) del voto per eleggere Francesco Saverio Marini alla Corte Costituzionale.
La conversazione è stata riportata integralmente dal nostro giornale, insieme a quella del giorno successivo quando il ministro Crosetto aveva minacciato un esposto in procura sulla fuga di notizie. Dell’esposto, però, non si è saputo più niente e lo stesso Crosetto ha fatto capire che si trattava di una boutade per mandare un messaggio interno al partito.
Così nella chat di Fratelli d’Italia tutto tace da sabato pomeriggio. I componenti sono rimasti gli stessi – compresa la presidente del Consiglio Meloni – ma hanno preferito evitare di scrivere qualsiasi cosa, anche per commentare quello che stava uscendo sui giornali. È probabile che la chat continuerà a rimanere silente, ma c’è anche chi ipotizza che sarà chiusa definitivamente.
(da Il Fatto Quotidiano)
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