Aprile 1st, 2009 Riccardo Fucile
PROTESTA DELLA FEDERCONSUMATORI CHE DEFINISCE LA SOCIAL CARD “UN VERO DISASTRO”… NE HA USUFRUITO SOLO IL 28,5% DEGLI AVENTI DIRITTO… MARONI SBUGIARDATO DA OTTO SIGLE SINDACALI (COMPRESE UGL E CISL)… BONANNI E POLVERINI: “LO STATO STA ABBANDONANDO LA POLIZIA SENZA MEZZI E RISORSE”… I TAGLI SONO DI 1 MILIARDO DI EURO L’ANNO PER 3 ANNI, ALTRO CHE DATI FASULLI
Siamo tra i pochi anticonformisti che lo scrivono da mesi, quasi unici non solo a destra, ma persino a sinistra, dove vivono in letargo da un anno.
Abbiamo manifestato la speranza di un ravvedimento e cambiamento di rotta da parte dell’esecutivo anche su questi due temi essenziali, uno di carattere sociale, l’altro concernente la politica sulla sicurezza.
Ci siamo presi qualche maledizione anche da destra per eccessi critici, come se denunciare gli errori fosse un delitto di lesa maestà e non la segnalazione della base popolare del centrodestra di raddrizzare la barra di navigazione, prima di infrangersi sugli scogli.
Se poi a destra c’è chi preferisce foderarsi gli occhi di prosciutto, vada pure a sbattere dove meglio crede, noi preferiamo tenerli ben aperti, nell’interesse non di bottega, ma dell’intera comunità umana che la destra dovrebbe rappresentare.
Avevamo sempre detto che la social card, così come è stata impostata, si sarebbe rivelata solo un boomerang per il governo. Tremonti aveva garantito qualche correzione in corsa per rimediare a una minima parte delle incongruenze della carta, ammettendone le lacune.
Ora che siamo ad aprile 2009 e, a distanza di mesi dall’emissione, citiamo solo le parole della Federconsumatori che la definisce “un vero disastro, per merito e metodo” e sottolinea che “la social card è un problema a cui bisogna dare presto risposte, siamo sommersi di proteste per ogni sorta di disguidi che questo strumento sta comportando: cariche della carta non effettuate, richieste di rimborso di denaro già speso, diritti negati per errori burocratici, scarsa informazione per il cittadino anziano e bisognoso”. Continua »
argomento: carovita, governo, povertà, sindacati | Commenta »
Aprile 1st, 2009 Riccardo Fucile
SACCONI PARLA DI TESTO APERTO A MODIFICHE, CRITICI I SINDACATI, FAVOREVOLE CONFINDUSTRIA… MENO VINCOLI BUROCRATICI PER LE IMPRESE, MA ANCHE RIDOTTE LE SANZIONI AMMINISTRATIVE… QUELLE PENALI RESTANO SOLO PER CASI GRAVI… UN ERRORE DARE UN SEGNALE DI QUESTO TIPO
Sanzioni penali previste soltanto per inadempienze gravi e arresto del datore di lavoro solo se sottovaluta il rischio nelle aziende altamente pericolose.
Il governo ha deciso di riscrivere le norme sulla sicurezza nei posti di lavoro che furono varate a maggio scorso dal governo Prodi, alcuni mesi dopo la tragedia alla Thyssen di Torino, in risposta alle sollecitazioni del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Il Consiglio dei Ministri ha varato uno schema di decreto legislativo che prenderà il posto del Testo unico firmato dal governo precedente.
Ora il provvedimento sarà sottoposto al vaglio delle Regioni, competenti in materia, e verrà discusso in Parlamento e con le parti sociali, prima del via libera definitivo.
A Sacconi non è mai piaciuto il Testo unico in vigore, perchè disseminato di troppi vincoli burocratici per le imprese: non a caso i decreti attuativi e le norme accessorie sono sempre rimaste ferme al palo dopo il cambio di governo.
Votate a Camere sciolte, le norme precedenti sconterebbero, secondo Sacconi, una redazione frettolosa e numerosi errori.
Da qui l’esigenza di porre nuovamente mano alla materia con un “testo aperto” che finora ha trovato solo il consenso di Confindustria e delle associazioni dei datori di lavoro, dalla Cna alla Confcooperative, il che non depone molto a favore dell’equità della nuova impostazione.
I sindacati sono critici e vedono un’attenuazione delle sanzioni e una diminuzione degli obblighi dei datori del lavoro. Continua »
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Aprile 1st, 2009 Riccardo Fucile
SEGUONO DE GASPERI, TOGLIATTI, BERLINGUER, CRAXI, CARFAGNA, BRUNETTA… BERLUSCONI SOLO OTTAVO… FINI COMMENTA: “IO L’AVEVO DETTO”
Gli italiani, in effetti, sono strani, saranno anche volubili, amano la provocazione, ma di fronte al sondaggio commissionato dalla rivista “Quaderni di storia ligure”, una rivista che si occupa da anni di analisi storiografica, con particolare attenzione alla storia medioevale e contemporanea, che ha posto un campione rappresentativo di 2.000 italiani, con metodo telem. A4, a cura dell’Istituto di ricerca Icarus, di fronte a un ventaglio di nomi di statisti noti, ponendo la domanda: “Quale di questi uomini di Stato, presenti o passati, ottiene il suo maggiore gradimento ?”, hanno risposto in modo imprevedibile.
Chi si aspettava prevalessero i politici attuali è rimasto deluso, i primi cinque sono tutti appartenenti al passato. Ma è clamoroso il primo posto assegnato dagli italiani a Benito Mussolini con la motivazione delle “conquiste sociali” ottenute negli anni del consenso che avevano portato l’Italia all’avanguardia nel mondo.
Segue con due punti di distacco il padre della patria Alcide De Gasperi, poi la carismatica figura di Palmiro Togliatti, e ancora Enrico Berlinguer e Bettino Craxi.
Sesto posto a sorpresa, anche se parecchio distaccata, per Mara Carfagna che batte per un tornello il ministro Brunetta, primi esponenti del governo in carica, reduci da ottima accoglienza al congresso del Pdl.
Sorprendente l’ottavo posto per il premier Silvio Berlusconi, un risultato inferiore alle attese, ma sicuramente penalizzato dalla dispersione dei voti su personaggi altrettanto celebrati.
Seguono poi altri big come Giulio Andreotti, Gianfranco Fini ( che ha commentato: “L’avevo detto io che era il migliore statista del secolo” ), Massimo D’Alema, Casini, Bossi e Alemanno.
Clicca continua per vedere il sondaggio per esteso… Continua »
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