Aprile 6th, 2009 Riccardo Fucile
OLTRE 150 MORTI, ALTRETTANTI DISPERSI, 50.000 SFOLLATI, PAESI DISTRUTTI… FORSE SI POTEVA PREVEDERE, MA NON E’ TEMPO DI POLEMICHE… ORA CONTA LA SOLIDARIETA’ UMANA, UN VALORE CHE PUO’ AIUTARE CHI SOFFRE.
La Tv aggiorna continuamente il computo dei morti e dei dispersi: la tragedia del terremoto che ha colpito l’Abruzzo entra nelle case, lascia i brividi sulla pelle e tanta tristezza nelle coscienze. La Protezione civile scava ed emergono le piccole storie del nostro Paese, le famiglie, gli affetti, la gioia dei sopravissuti e le lacrime per chi non c’è più. La gara di solidarietà tra nord e sud che ci restituisce per una volta un’Italia unita e di cui non vergognarci, gli egoismi messi da parte per sostenere chi soffre, chi ha perso tutto. Se riuscissimo sempre a vivere così, pensate che Italia migliore avremmo… Per una volta la politica lasciamola da parte, non ci interessano le polemiche, i volti dei soliti noti che si accapigliano sulle responsabilità . Questa volta in primo piano c’è un popolo, il nostro popolo, c’è la solidarietà vera tra chi scava, chi piange, chi lotta, chi sanguina. Che sia di destra o di sinistra, che sia laico o cattolico, del nord o del sud, non ha più rilevanza: oggi, nella sofferenza e nel dramma, vince l’Italia umile, prevale la coesione di un popolo che sa stringere i denti, tendersi la mano, guardarsi negli occhi e scavare in silenzio. Per salvare una vita, una speranza, un sogno. C’è tanto da imparare da questa Italia che sa andare avanti in silenzio, facendo leva sui propri valori e sulla sua dignità . Oggi non è rappresentata l’Italia del Grande Fratello, in primo piano torna l’orgoglio di una nazione, la capacità di reagire alle avversità , la solidarietà umana, la famiglia, la vita, i valori della società civile. I politici facciano un passo indietro: oggi va in onda, nella sofferenza e tra le lacrime, la parte migliore dell’Italia… il nostro popolo.
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Aprile 6th, 2009 Riccardo Fucile
SIAMO SICURI DI VOLERE LIBERISMO E FEDERALISMO?… RIPORTIAMO L’ARTICOLO DI MARCELLO VENEZIANI PUBBLICATO SU “LIBERO”
Ragazzi, posso confessarvi una cosa tremenda? Preferisco lo Stato etico, centralista e interventista. So di dare un dispiacere a tutte le forze in campo e di esprimere un’opinione assolutamente isolata nei giornali italiani. Ma più sento gli argomenti a favore dello Stato laico, federale e liberista e più mi convinco delle mie buone ragioni, anche se mi fanno apparire di volta in volta socialista, cattolico e nazionalpopulista.
Innanzi tutto preferisco uno Stato che intervenga nell’economia. Se lasciamo tutto nelle mani delle banche, della grande finanza e della tecnica andiamo verso la catastrofe, come si è visto.
Lo Stato deve intervenire, per proteggere i più deboli, per garantire tutti, per stabilire regole, incentivi e strategie di sviluppo.
Lo Stato deve governare la crescita, e cercare di indirizzarla verso gli interessi generali. L’epoca di Reagan e Thatcher è stata preziosa perchè correggeva le storture di uno statalismo invasino e dava una lezione sonora al socialismo di Stato. Ma ora non serve più, bisogna cambiare rotta.
Giusto parlare di economia sociale di mercato, è il modello su cui è cresciuta l’Europa in tutte le sue espressioni, conservatrice e socialdemocratica, gollista e riformista, cristiano-sociale, laburista e nazionalista.
Arrivo a dire che ha ragione Serge Latouchè in un libro in vetta alle classifiche dei saggi. Breve trattato sulla decrescita serena: il mito della crescita infinita, l’espansione illimitata del mercato e dei consumi, ci sta portando verso il baratro. Continua »
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Aprile 6th, 2009 Riccardo Fucile
GIUSTA LA BATTAGLIA CONTRO CHI SI ASSENTA DAL LAVORO, MA CHE GAFFE PARLARE SOLO DI DONNE CHE VANNO A FARE SHOPPING… LA PROSSIMA VOLTA PARLI ANCHE DEGLI UOMINI CHE VANNO AL BAR O DAL BARBIERE… A QUANDO UNA BELLA VERIFICA SUI DIRIGENTI CHE NON FANNO UNA MAZZA, ARRIVATI A QUEL POSTO GRAZIE ALLA SPINTA DEL POLITICO DI TURNO?… A QUANDO UNA VERIFICA NAZIONALE SULLA CORRETTEZZA DEI CONCORSI PUBBLICI?
Dopo gli applausi e le conseguenti lacrime al congresso del Pdl, per Brunetta scatta l’ora dei fischi. Avviene nel corso di un incontro sulle donne e il lavoro, di fronte a un pubblico quasi interamente femminile, quando dice: “Non voglio più che le donne della Pubblica Amministrazione scappino dal posto di lavoro per andare a fare la spesa, per poi vederle tornare a casa all’una e mezza con le buste in mano”.
Le donne in sala non mostrano di gradire molto le parole a senso unico del Ministro e neppure le apprezza il ministro Carfagna che invita l’uditoria “a non cadere nelle facili provocazioni”.
Brunetta è fissato con il concetto che “per le donne il pubblico impiego è un ammortizzatore sociale” e come tale va eliminato o ridotto.
Forse il suo stipendio permetterebbe a una famiglia monoreddito di vivere nell’agiatezza, ma per la maggior parte dei nuclei familiari italiani non è così, necessitano due stipendi.
Non vivendo nell’800, dove le donne dovevano stare a casa e chiedere magari anche il permesso al marito per uscire, ne consegue che anche l’altra metà del cielo si cerchi una occupazione.
Perchè se ammortizzatore sociale è il lavoro femminile, lo è anche quello maschile e probabilmente anche una docenza universitaria. Continua »
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Aprile 6th, 2009 Riccardo Fucile
IL RIBASSO DELLE TARIFFE SEMBRA UNA PRESA IN GIRO… SE LA DIMINUZIONE DIPENDE DAL PREZZO DEL GREGGIO, PERCHE’ NEGLI ULTIMI ANNI SONO RADDOPPIATE E ORA NON VENGONO DIMEZZATE?
Ci sono due esempi di ipocrisia in questi giorni che vengono sottaciuti: la diminuzione delle tariffe di gas e luce che vengono sbandierate dai media al fine di dare un po’ di conforto ai consumatori italiani.
La notizia in sè potrebbe essere positiva se non rivelasse una sostanziale presa in giro.
I prezzi del gas e dell’energia elettrica, infatti, hanno seguito, con scostamenti vari e non decisivi, quello del petrolio.
Il costo del greggio ha ripreso a crescere dal 2004, raggiungendo vette notevoli nel periodo 2007-2008. Come conseguenza le nostre bollette hanno seguito l’andazzo, adeguandosi progressivamente al trend del petrolio.
Già nella seconda metà dell’anno scorso però non solo è diminuito, ma è addirittura crollato, attestandosi al valore di un quarto di quello di partenza.
Le nostre bollette invece hanno continuato ad essere sempre più care nel corso di tutto il 2008, anche nel secondo semestre.
Oggi ci informano che diminuiranno di ben l’8% per l’energia e del 7% per il gas.
Se consideriamo quindi la sproporzione tra la crescita di ieri e la diminuzione di oggi, specie in riferimento al prezzo della materia prima che oggi costa il 25% di quanto costava 1 anno fa, se consideriamo inoltre il ritardo di un anno nell’adeguamento la ribasso, una sola considerazione finale possiamo fare: ci stanno prendendo per i fondelli.
I gestori di società statali e municipali ora ci diranno quanto sono bravi, pavoneggiandosi con i loro splendidi bilanci, ma la verità è che la tariffa è composta in modo tale che la parte del leone la fa il fisco. Continua »
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