Aprile 21st, 2009 Riccardo Fucile
NEL DISEGNO DI LEGGE AL POSTO DELLE RONDE LEGHISTE SI CREI UNA STRUTTURA DI “SICUREZZA SOLIDALE” SUL MODELLO DEI CITY ANGELS… L’UNICA LORO ARMA UN GRANDE CUORE: VOLONTARI PER EMERGENZE E PASSEGGIATE NOTTURNE NEI QUARTIERI POVERI, AIUTO A CHI HA BISOGNO… 40% SONO DONNE E IL 30% EXTRACOMUNITARI
Il Governo di centrodestra avrebbe una grande arma da far valere nel prossimo dibattito sul disegno di legge governativo che prevede la creazione delle ronde: smarcarsi da un’impostazione leghista che ha creato solo equivoci e problemi, dissapori e accuse, e riprendere dall’inizio il problema della presenza sul territorio di cittadini desiderosi di collaborare con le istituzioni e solidali con i propri concittadini in difficoltà .
Partendo da due considerazioni: non si parli più di ronde ( che sanno di militarizzazione del territorio), ma di una struttura di “sicurezza solidale”, sul modello dei “City Angels” milanesi, creati da Mario Furlan, giornalista e docente universitario, ed estesi ormai anche a Roma, Napoli, Torino, Bologna e da poco anche a Genova.
In secondo luogo si ristabilisca il principio che il “volontariato” è per sua definizione gratuito: quindi via i 100 milioni di euro da distribuire ai rondisti.
Altrimenti si tratterebbe di una nuova mangiatoia di cui qualcuno forse sta tirando le fila. Ribadendo che la sicurezza deve essere prerogativa delle forze dell’ordine e non appaltabile a terzi. Le ronde sono controproducenti e inutili, devo essere scortate pure da polizia e carabinieri, con aggravi ulteriori sui contribuenti.
Per non parlare dei danni che hanno arrecato diverse volte, segnalando come “presenze sospette” agenti sotto copertura in operazioni di pedinamento e mandando all’aria delicate operazioni di intelligence.
I City Angels è una organizzazione che si occupa di segnalare il disagio sociale e aiutare gli emarginati, al contempo segnalano anche situazioni a rischio alle forze del’ordine.
Indossano jeans e scarpe da ginnastica, pettorina rossa e basco azzurro, come le forze di pace dell’Onu, non hanno armi ovviamente. Continua »
argomento: governo, povertà, Sicurezza | Commenta »
Aprile 21st, 2009 Riccardo Fucile
QUESTA CI MANCAVA: PRC E PDCI PRESENTANO ALLE EUROPEE BRUNO DE VITA, EDITORE E LEADER DEI CONSUMATORI…NEL 2006 ALCUNI SUOI REDATTORI ADERISCONO ALLO SCIOPERO E LUI LI LICENZIA… EMERGONO ABUSI: STRAORDINARI NON PAGATI, ORARI NON RISPETTATI, RETRIBUZIONI INADEGUATE, REDATTRICI COSTRETTE A PULIRE I BAGNI… RADIATO DALLA ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA, ORA FA IL PALADINO DEI PRECARI?
Ora fa il paladino dei precari, il difensore degli sfruttati e degli ultimi, ma il volto della sinistra pataccara prende le sembianze di un capitalista sfruttatore del popolo, quello di Bruno De Vita, leader dei Consumatori uniti e ora alleato di Ferrero, Diliberto e Salvi nella corsa a un seggio a Strasburgo.
Ma come, con tutti i giovani precari e disoccupati da candidare, proprio uno radiato dall’Associazione della Stampa per comportamento antisindacale dovevano trovare i rifondaroli e i comunisti?
Vediamo la storia: il De Vita è stato leader dell’ex Unione Democratica per i consumatori, creatura di Bordon e Menzione.
Nel sito si legge “Tutela i tuoi diritti”, peccato che il loro capo non abbia tutelato quello dei suoi dipendenti.
Si dà il caso, infatti, che il nuovo pilastro della lista anticapitalista sia in realtà un capitalista della peggior specie. Il De Vita è stato amministratore unico ed editore di Teleambiente e della collegata Teleagenzia 1 e, in questa veste, ha licenziato in tronco i suoi giornalisti.
Con il risultato di essere radiato dall’Associazione Stampa romana, sindacato unitario dei giornalisti del Lazio, di cui era associato. Continua »
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Aprile 21st, 2009 Riccardo Fucile
STANCHI DI ESSERE PAGATI IN NERO E DELLA CONDIZIONE DI PRECARI, CHIEDONO UN RICONOSCIMENTO PROFESSIONALE… VOGLIONO PIU’ TUTELA NELLA SEDE CHE DOVREBBE ESSERE GARANZIA DI LEGALITA’ PER TUTTI
Ci mancava in effetti. E’ nato anche il sindacato dei portaborse parlamentari.
Stanchi ( almeno una buona parte di loro) di essere pagati in nero e di non vedere, nonostante se ne discuta da anni, con articoli sui giornali e inchieste televisive, una soluzione alla precarietà di un lavoro per cui i deputati e i senatori ricevono, all’interno del loro trattamento economico, un rimborso spese rispettivamente di 4.190 e 4.678 euro, che va sotto la voce forfettaria di “spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori”.
Il sindacato si chiamerà Ancoparl, associazione nazionale collaboratori parlamentari, e, si legge nello statuto, “non perseguirà scopi politici o di lucro”.
I suoi obiettivi sono ben specificati nella parte del testo dedicata alle finalità .
In primo luogo “rappresentare e tutelare gli interessi professionali degli associati che esercitano l’attività professionale di collaboratore parlamentare presso il parlamento italiano ed europeo”.
In secondo luogo ” favorire il riconoscimento giuridico della professione di collaboratore parlamentare presso le istituzioni competenti”.
Terzo: “promuovere l’adozione di un codice deontologico della professione di collaboratore parlamentare”.
Infine “favorirne lo sviluppo e la promozione”.
Il sindacato delinea persino la possibilità di “istituire borse di studio, organizzare convegni e manifestazioni, corsi, seminari, attraverso qualsiasi strumento idoneo allo scopo, mediante periodiche manifestazioni all’interno delle istituzioni parlamentari”.
Gli incarichi all’interno del sindacato non saranno retribuiti, in modo di evitare il formarsi di una casta all’interno di un sindacato che nasce con lo scopo opposto, quello di valorizzare appieno la dignità del loro lavoro. Continua »
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