Aprile 15th, 2009 Riccardo Fucile
BERLUSCONI TENTATO DALL’ELECTION DAY: SE PASSA IL REFERENDUM PUO’ GOVERNARE DA SOLO… LA LEGA VEDE A RISCHIO LE SUE POLTRONE E MINACCIA UNA CRISI… RESA DEI CONTI O COMPROMESSO IN VISTA?
Silvio Berlusconi sembra sempre più orientato a dare il benestare per l’election day che accorperebbe il referendum alle elezioni europee ed amministrative il 6-7 giugno, ma i tempi stringono e occorre prendere una decisone nei prossimi giorni.
Di fronte al risparmio di 400 milioni di euro da destinare ai terremotati dell’Abruzzo, il premier vedrebbe di buon occhio unire le giornate di votazione.
Per lui una bella gatta da pelare che si intreccia da un lato con l’emergenza sisma e la crisi economica, dall’altro con i rapporti interni alla maggioranza.
Cerchiamo di spiegare in cosa consiste il referendum intanto: se vincessero i sì e se si superasse il quorum del 50% degli aventi diritto al voto, il premio di maggioranza verrebbe attribuito solo alla lista singola, e non più alla coalizione di liste, che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Ne risulterebbe un sistema elettorale che spingerebbe i partiti a puntare sulla costruzione di un unico raggruppamento.
In soldoni se il Pdl, attualmente dato al 40%, vincesse le elezioni, con il premio di maggioranza, arriverebbe a poter governare da solo, senza dover subire le richieste della Lega.
La quale a sua volta non sarebbe più determinante e perderebbe una parte delle sue poltrone, oltre che i posti di governo.
Il referendum poi fisserebbe al 4% per la Camera e all’8% per il Senato la soglia di sbarramento, sotto la quale un partito resterebbe fuori dal parlamento. Continua »
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Aprile 15th, 2009 Riccardo Fucile
CHE ANNOZERO SIA FAZIOSO E’ COSA NOTA, MA E’ LIBERO DI PORRE QUESITI… ALLA FINE GIUDICA IL TELESPETTATORE COME SEMPRE, NON CI PIACE LA CENSURA… I VIGILI DEL FUOCO SONO ECCEZIONALI, MA ALLORA PERCHE’ UNA LORO ORA DI STRAORDINARIO E’ PAGATA SOLO LA META’ DELLA RETRIBUZIONE ORARIA DI UNA BADANTE?
Non si placa la polemica sulla puntata di giovedì scorso di Annozero di Michele Santoro, dedicata al terremoto in Abruzzo. Al centro della puntata, nelle intenzioni di Santoro, “l’assenza di una pianificazione che riuscisse a utilizzare al meglio l’enorme concorso umano” messo in campo dalla Protezione civile e dai soccorsi.
Secondo Santoro “parlare delle inefficienze non vuol dire criticare quelli che hanno prestato soccorso, vuol solo dire criticare la macchina organizzativa”.
Secondo il governo invece tutto ha funzionato e quelle di Annozero sono state definite accuse ingiustificate e “Tv dell’odio” volte a “destabilizzare il quadro politico”.
Ci pare che si stia un po’ esagerando, fermo restando che ognuno è libero di pensarla come gli pare e di dare il taglio giornalistico che meglio crede.
Sono poi i telespettatori a dare il giudizio finale, non i politici. Di Annozero cosa non ci piace: intanto il sermone iniziale di Travaglio, il quale non ha mai un contraddittorio con alcuno. In pratica spara le sue presunte verità , ma nessuno può mai contestarle.
E questo non ci piacerebbe neanche se al posto di Travaglio ci fosse un esponente di centrodestra. Fino a prova contraria, Travaglio non è depositario della verità . Continua »
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Aprile 15th, 2009 Riccardo Fucile
MENTRE DIECI ITALIANI SONO OSTAGGI DEI PIRATI SOMALI, E’ GIUSTO CHIEDERSI CHI SIANO I NUOVI FILIBUSTIERI… SONO EX PESCATORI VITTIME DELLE NAVI STRANIERE CHE HANNO RAZZIATO I LORO MARI, RIDUCENDOLI ALLA FAME
Risale al 1992 la creazione, da parte della comunità internazionale, dell’International Maritime Bureau Piracy Reporting Center.
Di fronte al crescente allarme sul ritorno dei pirati sui mari, si decise di porre in essere un tentativo, se non proprio di combattere, almeno di monitorare il fenomeno.
La sede dell’organismo non a caso fu stabilita a Kuala Lumpur, capitale della Malesia, in quanto il fenomeno allora sembrava interessare il tratto asiatico comprendente gli stretti di Malacca, il mar della Cina e il golfo del Bengala.
Secondo i rapporti che vengono periodicamente stilati, i moderni eredi di Sandokan provocano danni stimabili tra i 9 e i 12 miliardi di euro l’anno.
Come mai dalla Malesia l’allarme si è andato spostando verso la Somalia?
Secondo le ricostruzioni, basate anche sulla testimonianza dei pirati stessi, in origine questi “filibustieri” erano dei semplici pescatori che durante la stagione dei sei mesi di pesca potevano guadagnare il denaro sufficiente per vivere il resto dell’anno e magari anche costruirsi una casetta. Sparita come Stato la Somalia nel 1991, ecco che le loro acque sono state invase da barche straniere che, con enormi reti, hanno cominciato a spazzare il mare.
Per i somali è stata la fine: terminata la pesca, sono cominciati i debiti e i pescatori sono diventati sempre più arrabbiati contro l’Occidente che li aveva depredati del prodotto che permetteva loro di vivere. Continua »
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Aprile 15th, 2009 Riccardo Fucile
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