Aprile 24th, 2009 Riccardo Fucile
IL DECRETO SICUREZZA LIMITATO ALLO STALKING, ELIMINATE PER FORTUNA LE RONDE, IL PASSAGGIO DA DUE A SEI MESI DI PERMANENZA DEGLI IMMIGRATI NEI CENTRI E LA DENUNCIA DA PARTE DEI MEDICI… LA LEGA SI CALA LE BRAGHE: L’IMPORTANTE ERA BOICOTTARE IL REFERENDUM CHE AVREBBE MESSO A RISCHIO LE CADREGHE
Un voto quasi unanime dell’aula del Senato ha accompagnato la conversione in legge del decreto sicurezza, contenente le nuove norme sullo stalking e le violenze sessuali.
Vittorio Feltri commenta su Libero: “Il provvedimento è praticamente inutile, si è perso tempo per niente, la popolarità del Carroccio scenderà ulteriormente”.
Cosa è stato inserito nel decreto? Poco e nulla in verità .
E’ stato introdotto il reato di stalking nel codice penale, prevedendo pene tra 6 mesi e 4 anni per molestie e persecuzioni, previsto l’ergastolo per chi uccide durante una violenza sessuale, la custodia cautelare in carcere diventa obbligatoria ma “solo in presenza di gravi indizi di colpevolezza” per i reati di omicidio e alcuni reati in materia sessuale.
Per chi commette uno stupro resta sempre la possibilità degli arresti domiciliari se “gli vengono riconosciute le attenuanti”.
Stalking a parte, diciamolo onestamente, aria fritta, ci si aspettava qualcosa di più. Continua »
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Aprile 24th, 2009 Riccardo Fucile
VIVIAMO SENZA RADICI E NELLA PAURA DEGLI ALTRI, DI QUELLE FACCE CHE ABBIAMO VOLUTO DIMENTICARE… SPECCHIO ROVESCIATO DELLA DISPERAZIONE E DELLA FAME DEI NOSTRI EMIGRANTI… ALLA FINE CE LA PRENDIAMO ANCHE CON CHI SI VUOLE INTEGRARE E SU QUESTA TERRA CI GETTA QUELL’ORGOGLIO CHE NOI NON ABBIAMO PIU’
Mario Balotelli, l’attaccante interista oggetto dei “buuu” dei tifosi iuventini, ha liquidato l’episodio con una frase secca: “Io sono italiano più di tutti voi”, facendo capire l’orgoglio di appartenenza a una comunità nazionale che altri hanno dimenticato da tempo.
Ferdi Berisa vince il “Grande Fratello” e commuove l’Italia con la sua storia: arrivato dal Montenegro con il gommone a 8 anni, padre rom che lo costringe a rubare, madre sparita, lavoro dignitoso conquistato con le unghie dopo essere stato abbandonato.
Capita che anche lui senta l’Italia come una nuova patria, una casa dove costruire il proprio futuro, come una speranza e una appartenenza.
Mario e Ferdi sono tra coloro che sulla nostra terra ci hanno buttato l’orgoglio.
Sono quelli che, come i nostri nonni e i nostri padri, questo straccio di identità se lo sono ritagliato con il sangue, con i dialetti diversi del nord e del sud, con i campanili, la ambita auto Cinquecento, Carosello, come i tanti emigrati in America, con la mano sul cuore e il tacchino sulla tavola.
L’Italia sta vivendo una storia che non conosce e in cui ha difficoltà di radici storiche a riconoscersi.
Vede gli altri arrivare da lontano e dimentica i propri lunghi viaggi.
Teme la violenza, la diversità , gli sbarchi, gli stupri, le rapine in villa, le altre religioni. Continua »
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Aprile 24th, 2009 Riccardo Fucile
SUI MANIFESTI AFFISSI IN CITTA’ VIENE MOSTRATA UNA FOTO DI PARTIGIANI INTENTI A PIANIFICARE UN’AZIONE, MA QUALCUNO HA TOLTO PISTOLA E BOMBA A MANO CHE C’ERANO NELLA FOTO ORIGINALE…. PAURA DI DARE UN’IMMAGINE TROPPO AGGRESSIVA DEI LIBERATORI? … ANCHE L’ORIGINALE ERA UNA POSA CINEMATOGRAFICA, IL 25 APRILE ERA GIA’ PASSATO… IMBARAZZO DELLA GIUNTA DI SINISTRA
Chi è causa del suo mal pianga se stesso: la Regione Liguria guidata ( talvolta contromano come la sua auto) dal governatore ex diessino Claudio Burlando riesce a farsi del male da sola, in una manifestazione di autolesionismo più unica che rara.
Vediamo i fatti. La Regione fa affiggere migliaia di manifesti per celebrare il 25 aprile e decide di immortalare il comandante partigiano Aldo Gastaldi, alias “Bisagno”.
Qualche collaboratore trova la foto adatta: intorno a un tavolo ecco seduti, intenti a qualche piano strategico, i partigiani “Santo”, “Lesta”, “Bill” e “Chino”, di “Bisagno” neanche l’ombra, pazienza, tragico errore.
Sul tavolo spiccano una Colt 45 americana e una bomba a mano a pigna britannica. Qualcuno ritiene forse che la presenza delle armi getti una cattiva luce sulla combriccola e ha una brillante idea: facciamole sparire con un trucco fotografico.
Si arriva all’affissione dei manifesti per le strade e le armi non ci sono più.
Ma qualcuno che aveva visto la foto originale pubblicata su qualche rivista segnala la cosa alla sede genovese de “il Giornale” e l’amico Diego Pistacchi, grande segugio, va a fondo sulla vicenda e realizza lo scoop di cui tutti parlano in città . Continua »
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