Febbraio 24th, 2017 Riccardo Fucile
LE RADIO SPORTIVE MARTELLANO GRILLO, NEI BAR SI CRITICA LA SINDACA… E PURE SUI TAXI IL CUORE E’ DIVISO: “AHO’, IO SO’ PIU’ ROMANISTA CHE TASSISTA”
“Mortacci – dice Claudio che guida il Taxi Rieti 63 – ci ho 65 anni e prima de morì lo volevo vedè
‘sto stadio della Roma”.
E giura che lui non si è ancora ammattito “ma ho assistito a una scena de matto: l’amico mio Giuseppe stamattina se dava li cazzotti in faccia, come se fosse due persone, e allo specchio s’era sputato pure: tiè, stronzo”.
E perchè? “Ma come perchè? Perchè ha votato per i cinque stelle, per la Raggi porella, che è stata tanto brava con noi tassisti, anche se ha strafatto un po’”.
E perchè? “Ma come perchè? Perchè in piazza nun ce doveva venì. Bastava farlo sapere: io sto con voi”.
“In fondo è il sindaco, e ce serve di più se non sbraca, se non se caca sotto per lo stadio”. Sei più tassista o più romanista? “Più romanista. Ma guarda che a Roma i tassisti so tutti romanisti”. E i laziali? “So na minoranza. Se ce fai caso so tutti molisani d’origine”. E che vuol dire? “Che sino all’altro ieri guidavano er carretto”.
Se provate a togliergli il dialetto e a tradurlo in italiano, scoprirete che il pensiero non è per nulla pittoresco come suona.
C’è infatti buon senso e c’è un disturbo di personalità nel tassista che si prende a cazzotti. Insomma il calcio batte la politica con quella parola d’ordine di Totti e Spalletti che da ieri mattina le tante radio romaniste rilanciano con il cannone: #FamoStoStadio. Anche se poi “tanto ppe faglie capì l’umore” si sono messi a cantare ‘Non mi fido di te’, la canzone degli Stadio, appunto: “Non mi fido di te / Che così bene chiacchieri / Perchè hai già dimostrato / Che non ti fai scrupoli”. E intanto con intelligenza il conduttore di Retesport commenta: “È la canzone degli Stadio, ma non è ironia, se mai è satira amara: ve faccio notà che è una canzone d’amore”.
Girando tra gli umori romanisti che la sociologia descrive come il sottoproletariato selvaggio, come la nuova suburra, scopro dunque che sono più popolani che coatti i tifosi della Roma: “Davvero te sembro un coatto, uno che non ragiona?”.
Coatto viene da cogere, più esattamente dal participio passato coactus e vuole dire spinto, e dunque costretto, senza autonomia.
E infatti a Roma è coatto il burino, l’abitante della periferia che è ‘spintò nel ghetto, ‘costrettò a vivere ai margini, lo sradicato, il ragazzo di vita pasoliniano. Il tifoso invece smette volontariamente di ragionare è vero, ma solo per la Roma.
E dunque, nel bar della Garbatella dove mi porta Claudio, Marcolino, che indossa calzini corti giallorossi con l’effigie della lupa, si mette le mani sui fianchi e, come fosse un coatto, sacramenta contro Grillo con irripetibili parolacce: “Perchè dire ‘facciamolo da n’altra partè è un sonoro ‘sti cazzì allo stadio”.
Ma ce l’ha pure con il presidente James Pallotta che ha twittato in inglese che rinunziare allo stadio sarebbe una catastrofe per la città , per il calcio e per lo sport italiano: “E vuol dire che senza stadio se ne va, che l’americano lascia Roma con l’Olimpico vuoto di spettatori, ce ricatta insomma. Il risultato? Sti cazzi con Grillo e sti cazzi con Pallotta”.
“E no – irrompe Brunello aggrappandosi al suo braccio – io se fossi il Movimento 5 stelle ce darebbe uno schiaffo morale a Pallotta: lo faccia er Comune lo stadio”.
Replica l’altro: “E ‘ndo lo fa?”. “A Capannelle invece che a Tor di Valle”. “Un bel ciufulo: te pare che così dai ‘na speranza alla ggente de Roma? Il comune fa lo stadio e lo regala alla squadra? Perepè”.
Marcolino contro Brunello, il romanista-romanista contro il romanista – grillino è l’inedito derby tra due pance di Roma, tra due trippe alla romana: insieme fanno il tassista che stamattina prendeva a schiaffi se tesso.
Marione, che della Roma è il tifoso sempre contro “tranne quanno vincemo”, con la sua famosa trasmissione “Te la do io Tokio” che scimmiotta il vecchio titolo di Grillo in Rai “Te la do io l’America”, è la minoranza, la controinformazione, l’antisistema “il vero popolo contro o stadio de Pallotta” perchè “so sette anni che non se parla d’altro e non se vince niente”.
Marione, che molti anni fa militò nei Nar, è un omone tutto core de Roma con due dita di barba, ha la sua redazione in un bugigattolo di via Prenestina dove ogni sera la sua opinionista Valeria, che si prende in giro con ironia, va in onda con ‘Gli Inascoltabili’.
Ci sono, alla fine, gli umori più superficiali e pure quelli più profondi della città , nelle radio del calcio romano.
Scandito da mille “a stronzi”, “dò state?”, “do ‘annate?”, è un genere – non solo un degenere – che produce anche saperi professionali sorprendenti come quelli del bravissimo Flavio Grasselli che, giornalista precario commentatore di Radioyes, dove si era specializzato nel mettere insieme dati e tempi di possesso palla, proiezioni e previsioni, è stato assunto con un signor contratto da Eurobet, uno dei trust mondiali delle scommesse, per fare l’analista in diretta.
E Valentina Catoni, un ragazzona focosa riccia e rossa, è la speaker giallorossa di Teleradiostereo, – “aho, De Rossi stasera è un bronzo de Riace” – tre ore al giorno, un fenomeno, una piccola star grazie ai suoi tormentoni: “Se avevo quattro gambe ero un ragno”, “me do foco come Giovanna d’Arco, povera anima, per quanto sto a soffrì ppe ‘sta Roma”, “non è facile entrà dentro de me quando sto a far ste cronache”.
Il genere è quello del tamarro creativo che, ieri sera, dopo una serie di incredibili frasi alla Frassica ma in romanesco (“qui ce vole un Platone d’esecuzione”), arriva a questa semplice verità : “Ma me vole spiegà il signor Grillo perchè dice che ce vole il salvagente a Tor di Valle? Lì da cinquant’anni famo le corse dei cavalli, non quelle delle foche”.
È qui e non sui giornali e neppure su Internet che si combatte la battaglia dello stadio, che è probabilmente una battaglia perduta che sta facendo però montare come una maionese l’intera città .
Ore e ore di filo diretto non più solo di sport, c’è chi racconta i sedici stadi di Londra, e chi è stato all’Arena Aiax di Amsterdam, e “ora sti grillini dicono che lo stadio sarà de Pallotta e non de la Roma? E che vuol dire, che quando parte se lo porta via?”.
E ancora: “A Milano costruiscono, a Roma nun se fa niente, il cemento fa schifo solo qui?”. Giorni e giorni di opinioni su calcio e politica, calcio e urbanistica, calcio ed economia, infrastrutture, sovrintendenze, con il linguaggio del populismo, spesso basso e viscerale com’è ormai anche quello della politica – non era la sorella della Taverna che voleva “appiccicare la Raggi per le orecchie?”.
La sguaiataggine è lo spirito del tempo, ma sono le radio che rendono il populismo romanista molto più caldo del populismo grillino che in rete ha sì la durezza del linguaggio scritto ma non ha la libertà del microfono aperto, il calore dell’urlo, la forza del dialetto, del gergo, delle divisioni in tribù e le balle e gli errori qui almeno sono spiritosi. Le radio romaniste sono quello che una volta erano le sedi dei partiti
E ora, prima che esploda il conflitto sull’acqua del Tevere, sul terremoto, sulle idrovore, “sull’idrogeocomecavolosechiama” di Tor di Valle ci fermiamo rapiti perchè su Radio Radio, come per una pausa tra un combattimento e l’altro, il simpatico Enrico Silvestrini ha lanciato un dibattito su “uno studio scientifico che dimostra che più sport fai e meno sesso fai”. E la spiegazione è ormonale: “Perchè, come se chiama? Il tostotorone…”.
“E però deve essere vero perchè nelle statue antiche gli atleti hanno tutti er pisello piccolo piccolo”.
Ieri il dottor Papalia, l’ex proprietario dell’ippodromo di Tor di Valle, che ha venduto i terreni al costruttore Luca Parnasi (“ma me pare, dottor Papalia, che lei i soldi ancora non li ha visti”), in tutte le radio smentisce il rischio “idrogeocomecavolosechiama” e gli ascoltatori ovviamente lo adorano: “Quanto è autorevole”, dice Nando.
E poi, gran finale in latinorum: “Con tutte le stronzate che scrivono, il dottor Papalia è box clamans in desertum: mannaggia a Grillo, te posseno…”.
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 24th, 2017 Riccardo Fucile
ORA SI SCOPRE CHE LA VITTIMA DEL PRESUNTO STUPRO DI VIGEVANO SI ERA INVENTATA TUTTO, MA I DUE SOVRANISTI SI GUARDANO BENE DAL COMMENTARE LA NOVITA’
Una decina di giorni fa diversi giornali hanno dato la notizia di un presunto tentativo di stupro avvenuto il 9 febbraio a bordo di un treno della della linea Milano-Mortara ai danni di una ragazza di 15 anni residente a Vigevano.
A commettere le molestie sarebbero stati due cittadini identificati come “nordafricani” e “magrebini”.
La ragazza sarebbe stata insultata, presa a calci e pugni e palpeggiata più volte nelle parti intime dai due sconosciuti che in seguito si sarebbero dati alla fuga una volta che il treno è arrivato a Vigevano.
Paola Fucilieri sul Giornale di oggi dà la notizia che la presunta vittima si sarebbe inventata tutto.
A giungere a queste conclusioni, dopo che politici come Giorgia Meloni e Matteo Salvini avevano chiesto di usare il pugno duro contro gli stranieri che delinquono e che assaltano le nostre donne, sono stati gli agenti di Polizia che non solo non hanno ritrovato alcun riscontro nei fotogrammi delle telecamere di sorveglianza ma che hanno scoperto che uno dei due presunti stupratori aveva un alibi di ferro.
La ragazzina infatti aveva raccontato che qualche tempo addietro era stata contattata via Facebook da un giovane nordafricano il quale aveva insistito per avere un incontro con lei per conoscerla.
Il ragazzo si è presentato in commissariato con il suo avvocato precisando che sì, aveva avuto dei contatti via social con la ragazza ma raccontando che in seguito i due si erano conosciuti (cosa che la vittima aveva negato) e soprattutto fornendo le prove che lui su quel treno dove sarebbe avvenuta l’aggressione non c’era nè da solo nè in compagnia di un amico.
Inoltre incredibilmente gli inquirenti non hanno trovato testimoni oculari che confermassero il racconto della ragazza.
Matteo Salvini, che aveva invocato la castrazione chimica per gli stupratori ha sorvolato sulla notizia data dal Giornale, così come lo ha fatto Giorgia Meloni. Nonostante infatti gli articoli di quei giorni avessero più volte precisato che la Polizia era ancora alla ricerca di un riscontro oggettivo rispetto a quanto raccontato dalla ragazza diverse pagine di fascionazionalisti avevano iniziato a cavalcare l’onda della protesta scatenata dalle reazioni dei leader della Lega e di Fratelli d’Italia.
Il noto sito riscattonazionale.it raccontava così l’occultamento della verità in atto sui quotidiani “di sinistra” che evitavano di menzionare la nazionalità dei due stupratori (nazionalità che nemmeno la vittima ha indicato):
Curiosamente oggi il sito che ci racconta quotidianamente tutti i crimini degli immigrati nasconde la notizia data da Paola Fucilieri sul Giornale.
Perchè del resto il fatto che due nordafricani abbiano stuprato una ragazzina italiana fa notizia.
Quello che la vittima si è inventato tutto probabilmente no. Complotto?
Il punto non è la fake news perchè quando i giornali hanno riportato la notizia era “vera”, cioè era vero che una ragazza avesse denunciato due ignoti nordafricani per un tentativo di violenza sessuale.
Quello che è grave è quello che è successo dopo, ovvero il modo in cui la notizia è stata manipolata dai politici esperti nel criminalizzare gli immigrati.
La polizia non aveva ancora arrestato nessuno nè incriminato qualcuno di preciso che già Salvini e Meloni avevano celebrato tre gradi di giudizio e proposto la loro ricetta anti-violenza.
Ricetta che però nel caso in questione non serve a nulla. Ma intanto altro odio è stato seminato contro una categoria di persone già “sgradita” a molti italiani.
(da “NextQuotidiano“)
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Febbraio 24th, 2017 Riccardo Fucile
PD 28%, M5S 25,3%, LEGA 12,9%, FORZA ITALIA 12,8%, FDI 5,2%, PISAPIA 3,9%, PARTITO BERSANI & CO. 3,2% , SIN. IT. 1,5%., STORACE-ALEMANNO 0,3%
Il Pd primo partito al 28%, nonostante la scissione a sinistra. 
Ecco come un sondaggio riservato, commissionato dai vertici del Partito democratico a Swg – fotografa l’attualità politica, dopo le turbolenze tra i democratici.
La stessa rilevazione indica che un’alleanza tra democratici e centristi – ma senza bersaniani e civici di Giuliano Pisapia – avrebbe la meglio sul centrodestra dopo un testa a testa all’ultimo voto: 31,8% contro 31,2%.
E il Movimento cinque stelle? Seconda forza politica, ma terzo polo elettorale nonostante il 25,3% stimato al 23 febbraio.
Per Matteo Renzi la frattura sul fianco sinistro non sarebbe comunque indolore.
Il Pd è infatti segnalato al 28%, in calo di 3 punti nell’ultima settimana, ma ai dem vanno sommati il 3,3 di Ncd e lo 0,5% degli altri centristi.
La somma dell’area di sinistra, invece, tocca quota 9,4%.
Con questa distribuzione dei pesi: 3,9% al Campo progressista di Pisapia, 3,2% al partito di Bersani e D’Alema, Rossi e Speranza, 1,5% a Sinistra italiana e 0,8% a Rifondazione comunista.
Dei grillini si è già detto: 25,3%, in calo dello 0,9% in sette giorni. Poi c’è il centrodestra: sul filo la sfida interna tra Forza Italia (12,8%) e Lega Nord (12,9%).
A loro vanno aggiunti il 5,2% di Fratelli d’Italia e lo 0,3% del Movimento nazionale sovranista.
Alto il dato di chi non si esprime, infine: 39,5% del campione intervistato.
(da “Huffingtonpost”)
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Febbraio 24th, 2017 Riccardo Fucile
E SOLO IL 13% DEGI ELETTORI PD DISPOSTI A SEGUIRE GLI SCISSIONISTI
Al nuovo stadio della Roma, al centro delle cronache (e delle polemiche) in questi giorni, dice no il 62% degli elettori totali e il 63% di quelli del Movimento 5 Stelle.
È Il risultato di un sondaggio Ixè, presentato ad Agorà (Raitre).
Il 67% degli elettori M5s, e il 33% di quelli totali, ha fiducia in Virginia Raggi.
Nei giorni della scissione il Pd perde il 2,3% nei sondaggi ed è quasi raggiunto da M5S.
Da un rilevamento sulle intenzioni di voto, condotto mercoledì scorso, emerge che i Dem sono al 28,1% e sono tallonati dai pentastellati che in una settimana guadagnano lo 0,8% e arrivano al 27,8%. La Lega Nord scende di mezzo punto al 13%, mentre Forza Italia si attesta al 12,9%.
Fratelli d’Italia e Sinistra italiana crescono dello 0,2% e sono rispettivamente al 4,5% e al 4,1 per cento.
8 elettori su 10 del Pd confermano il loro sostegno anche dopo la scission
Oltre 8 elettori Pd su 10 confermerebbero il proprio voto al Partito democratico anche dopo la scissione degli ultimi giorni.
Il 40% degli intervistati, infatti, ha risposto che sicuramente voterà Pd, mentre il 45% probabilmente darebbe il suo voto al partito guidato fino a pochi giorni fa da Matteo Renzi.
Il 13%, invece, non voterà più Pd proprio a causa della scissione.
(da “Huffingtonpost”)
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Febbraio 24th, 2017 Riccardo Fucile
DOMICILIARI PER UN NEUROLOGO, UN GINECOLOGO, 9 TECNICI DI RADIOGRAFIA E 18 INFERMIERI
Un’indagine durata due anni. Da ore e ore di filmati e intercettazioni e oltre 500 servizi di
osservazione e pedinamento sono emersi migliaia di episodi di assenteismo da parte di 94 dipendenti dell’ospedale napoletano Loreto Mare.
I carabinieri del Gruppo tutela salute e del Nas di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della procura nei confronti di 55 persone, mentre sono 94 gli indagati.
I carabinieri del Gruppo tutela salute e del Nas di Napoli, fanno sapere gli stessi militari, hanno piazzato nel nosocomio telecamere immortalando gli episodi di assenteismo che hanno portato ai provvedimenti restrittivi per truffa ai danni di Ente pubblico e falsa attestazione di presenza.
Come spiegano i carabinieri, 55 persone, tra le quali un neurologo, un ginecologo, nove tecnici di radiologia, 18 infermieri professionali, sei impiegati amministrativi, nove tecnici manutentori e 11 operatori sociosanitari, questa mattina sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Napoli su richiesta della procura della Repubblica.
Oltre alla cosiddetta “strisciata plurima” dei badge, per far risultare presenti dipendenti che, invece, erano assenti, le telecamere dei carabinieri hanno documentato l’assenza dei dipendenti dell’ufficio rilevazioni presenze e assenze, ovvero coloro incaricati di eseguire i controlli finalizzati al rispetto delle clausole contrattuali; uno dei dipendenti, è emerso, durante l’orario di servizio andava a fare lo chef in una struttura alberghiera del Nolano.
Documentato anche il caso di un medico, indagato, il quale mentre era in servizio prendeva il taxi e andava a giocare a tennis oppure a sbrigare faccende personali, come fare compere in gioielleria.
In due anni sono state registrate ore e ore di filmati e di intercettazioni, eseguiti oltre 500 servizi di osservazione e pedinamento: accertati migliaia di episodi di assenteismo. Tra gli indagati anche due operatori socio sanitari che, quotidianamente, dopo essere stati avvertiti telefonicamente o via sms, “strisciavano” 20 badge, a seconda dei turni di servizio dei colleghi da “coprire”.
Sono continuati, dopo la notifica della misura cautelare, i capillari controlli dei carabinieri nell’ambito dell’inchiesta. Perquisizioni, acquisizione di atti e altre verifiche sono in corso. Secondo quanto si è appreso, sarebbe spuntato un altro filone, legato alla fabbricazione di schede “taroccate” di una pay tv.
Sul caso interviene il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.”Saremo inflessibili contro chi non fa il proprio dovere.Della vicenda ho già parlato con il direttore generale dell’Asl”.
“I furbetti del cartellino sono una vera e propria piaga per la sanità e per la Pubblica amministrazione”. È la denuncia del presidente del Codacons Carlo Rienzi. “Mentre i dipendenti infedeli vanno a giocare a tennis o a sbrigare faccende personali, i cittadini subiscono le conseguenze di una sanità pubblica allo stremo – prosegue Rienzi – basti ricordare il caso di pochi giorni fa dei pazienti curati sul pavimento in un ospedale pubblico. L’assenteismo dal lavoro ha infatti ripercussioni dirette per gli utenti, perchè riduce le prestazioni erogate dalla Pubblica amministrazione e peggiora i servizi resi alla cittadinanza che, ricordiamo, attraverso le tasse paga gli stipendi ai furbetti del cartellino”.
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 24th, 2017 Riccardo Fucile
LA SINDACA SI E’ SENTITA MALE NELLA SUA ABITAZIONE
Virginia Raggi ha avuto un malore in casa questa mattina ed attualmente si trova al pronto soccorso dell’ospedale San Filippo Neri per accertamenti
La sindaca, che stamani ha annullato una conferenza stampa, non sarà presente all’incontro con i proponenti sullo Stadio della Roma che si terrà oggi pomeriggio in Campidoglio.
Raggi non è stata mai presente agli ultimi incontri col club dove il Campidoglio è stato rappresentato dal vice sindaco Luca Bergamo, dal presidente d’Aula Marcello De Vito e dal capogruppo M5S Paolo Ferrara.
“Virginia Raggi ha avuto un malore, adesso è al pronto soccorso dell’ospedale San Filippo Neri. Siamo tutti con te. Non mollare. Daje Virgì!”. Lo scrive, su Twitter, Luigi Di Maio Vice presidente M5s della Camera dei deputati.
Auguri anche da parte di Stefano Esposito “Leggo di un leggero malore per Virginia Raggi mi auguro nulla di serio e una rapidissima ripresa. In bocca al lupo”, scrive su twitter il senatore Pd.
“Scrivo qui per le persone che mi chiedono di virginia. Sta bene, sta facendo accertamenti ma sta bene. Grazie a tutti per il vostro affetto”. Lo scrive su Facebook l’ex marito della sindaca, Andrea Severini.
(da agenzie)
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