Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
CHE VOGLIA FARCI UN AUTOGRILL E UN PARCO GIOCHI?
Deve essere difficile per il ministro Toninelli parlare a braccio, la sua leggendaria difficoltà a
mantenere la concentrazione rende ogni intervista un’incognita.
Ci piace fare riferimento all’epica del rodeo e del Bull Riding in particolare. Immaginiamo un giovane cow boy a cavalcioni su un toro di 7/8 quintali. Il cow boy si concentra, respira profondamente per incamerare più ossigeno possibile, muove il collo e le spalle per “scaldare” la muscolatura che sarà oggetto di tremende sollecitazioni, la mascella si serra, la mano stringe la corda, l’unica cosa che potrà tenerlo incollato all’animale, poi la gabbia si apre e cominciano gli interminabili 8 secondi.
Il ministro Toninelli fa un po’ la stessa cosa, si concentra, si concentra al massimo e poi affronta i giornalisti.
Un perfetto esempio lo abbiamo in uno spezzone di intervista del 20 settembre a Genova. Al minuto 0:36 comincia a parlare del decreto del governo, qualche espressione discutibile (come il timbro dello stato sul ponte) ma il discorso scorre bene. Lo sguardo è vivace e il piglio è deciso.
Poi descrive i poteri del futuro commissario, la concatenazione logica di ogni frase è rispettata, la padronanza del linguaggio è sufficiente.
Quindi, continuando l’intervista, afferma: “L’obiettivo non è solo quello di rifare bene e velocemente il ponte Morandi…”.
E poi… e poi al minuto 1:05 la concentrazione viene improvvisamente meno. Forse un rumore di fondo che lo infastidisce, forse un raggio di luce negli occhi che lo confonde, forse il malfunzionamento di un neurone che da solo si era fatto carico dello sforzo di dare un senso logico al discorso.
Difficile identificare una causa. Sta di fatto che, come un cowboy sbilanciato che non riesce a ritrovare l’equilibrio, il ministro frana inesorabilmente verso concetti privi di senso: “… ma di renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano. In cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare”.
Ma che razza di ponte ha in mente Toninelli?
Un ponte che comprenda degli appartamenti, un autogrill e un parco giochi a quanto pare.
A questo punto perchè non fare sul ponte anche una struttura per indagare sulla natura delle particelle sub atomiche? P
robabilmente lo scaltro Toninelli è al corrente che a qualche centinaio di chilometri da Genova sorgono i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica (nelle viscere del Gran Sasso) e l’acceleratore di particelle situato presso il CERN di Ginevra.
No, non sono necessarie altre strutture del genere sul futuro ponte, sarebbe troppo anche per il poco concentrato Toninelli.
L’intervista continua e il ministro si rialza fieramente, ma ormai il danno è fatto, il toro ha vinto.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
INSULTI SESSISTI DA ANGIPORTO PER L’ESPERTO SCELTO DAL MINISTRO SUI DOSSIER ALITALIA, ANAS E FERROVIE
Anche quando non è direttamente coinvolto, il Ministro Toninelli continua a ricoprire di ridicolo – come se ce ne fosse bisogno – questo governo del Cambiamento: il suo consulente per dossier come Alitalia, l’Airbus della Ethiad preso in leasing dal governo Renzi, Anas/Ferrovie e Aeroporti di Roma, Gaetano Intrieri, è al centro di una bufera scatenata in questa ore a causa di alcuni insusti volgari e sessiste che Intrieri, da gentiluomo, ha rivolto a un’utente su twitter.
Intrieri, il cui nome twitter è gfi65, lo scorso agosto ha intavolato una discussione sulla vendita (poi sfumata) del calciatore della Lazio Milinkovic Savic con un account con un nome femminile. Un botta e risposta in cui, a un “fatti meno canne”, Intrieri ha replicato deciso: “Tu fai meno pom…”.
E non è certo finita qui: poco dopo il (futuro) consulente ha aggiunto: “Io mi faccio le canne e lei non può fare pom….? Ottimo, allora si metta a gambe aperte”.
In un altro tweet, inoltre, per replicare ad un utente che lo definiva “lo zimbello del momento”, Intrieri ha risposto: “No è lo zimbello che si scopa quella gran put…. di tua madre”.
Un signore, insomma.
I tweet, che ad agosto fecero scoppiare un piccolo caso subito fagocitato nel mare magnum del web, sono stati ripubblicati oggi da Riccardo Puglisi, professore di Economia all’università di Pavia e redattore de ‘La voce’ con cui Intrieri qualche giorno fa, per la vicenda del curriculum, avea già ‘incrociato le lame’ su Twitter: “Essere attaccato da questo signore che me ne darà conto in tribunale insieme ai suoi sodali è davvero una medaglia”, aveva scritto il consulente del Mit.
Adesso, a indignarsi per la vicenda dei tweet, è tra gli altri la cantante Fiorella Mannoia che, sempre sui social, condividendo gli screenshot di Puglisi, ha commentato: “Che squallore!!”.
Intanto, sulla sua pagina Facebook, Intrieri oggi ha annunciato: “Da 1 settimana mi trovo di fronte ad un attacco mediatico verso la mia persona senza soluzione di continuità “, ma “vorrei concludere avvisando i giornalisti che tanto si interessano a me su mandato dei potenti uomini della comunicazione che tra poco lascerò il ministero, quindi inutile continuare a scrivere scrivere scrivere”.
Intrieri spiega ancora: “Giusto il tempo di tentare di mettere a posto qualche centinaio di dipendenti Sardi di Air Italy e di aiutare un ministro straordinariamente per bene e pieno di amore per il proprio Paese su due o tre cosucce e me ne andrò sicuro di fare un favore a tanti e soprattutto a quelli che sono venuti sino a sotto casa per chiedermi gentilmente di lasciare perdere”.
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
SE NON VERRANNO APPOSTE LE MODIFICHE RICHIESTE IL PRESIDENTE ANDRA’ ALLO SCONTRO
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è pronto a bloccare il Decreto Sicurezza di
Matteo Salvini.
Ugo Magri, quirinalista della Stampa spesso in grado di anticipare le mosse del Colle, scrive oggi sul quotidiano torinese che la situazione tra Viminale e Quirinale è tesa:
Ha fatto giungere a Salvini un certo numero di rilievi che sono adesso all’esame dei tecnici ministeriali. Se l’uomo forte del governo ne terrà conto, apportando al decreto immigrazione tutte le modifiche richieste, spariranno perlomeno le norme palesemente incostituzionali.
E il presidente della Repubblica, a quel punto, non avrà più motivo per bloccare il provvedimento. I segnali sembrano incoraggianti.
Per ragioni di propaganda politica, ieri sera il Viminale ammetteva solo «piccole limature», rese necessarie dall’accorpamento con il decreto sicurezza, suggerito a sua volta da ragioni di opportunità procedurale che sono spuntate come funghi giusto ieri pomeriggio.
In realtà le limature pare coincidano proprio con le correzioni pretese dal Quirinale.
Magri delinea anche i contorni di un futuro possibile scontro tra Salvini e Mattarella:
E se il ministro dell’Interno puntasse i piedi, rifiutando anche una sola delle tre-quattro modifiche richieste?
In quel caso è sicuro che Sergio Mattarella rifiuterebbe di mettere la firma al decreto-legge. Lo boccerebbe anche a costo di aprire un conflitto politico molto duro con il governo: questo risulta lassù, dove si pretende che le regole vengano rispettate.
(da “NextQuotidiano“)
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Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
GRAZIE ALLE PROTEZIONI POLITICHE ANCHE I RIFIUTI UMANI POSSONO INSULTARE LIBERAMENTE LE PERSONE PERBENE
Una dottoressa di Cagliari ha raccontato su Facebook un episodio di ordinario razzismo avvenuto nel suo ambulatorio.
La dottoressa, che è medico specialista in oncologia e cure palliative a Cagliari lavora in un reparto “delicato”: il Day service di cure antalgiche e palliative dell’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari.
Come spiegava nel post su Facebook, che poi è stato rimosso, “ci prendiamo cura di pazienti delicatissimi”.
Insomma non è il classico ambulatorio del medico di medicina generale dove trovate i pazienti che vanno lì per farsi misurare la pressione o perchè hanno un semplice raffreddore.
Succede che qualche giorno fa la dottoressa accompagna un paziente senegalese ad una consulenza specialistica. Di nuovo, stiamo parlando di pazienti “con impotente dolore” che si trovano in una condizione che è in molti casi, si evince dalle prime righe del post, è quella terminale.
Questo riguarda tutti i pazienti che hanno necessità di recarsi in ambulatorio. A quanto pare però mentre la dottoressa accompagnava quel paziente alla visita «ben quattro persone, accompagnatori di altri pazienti, si sono lamentai di dover attendere “per colpa del negro”».
La dottoressa ha pubblicato il post non tanto per segnalare l’ennesimo caso di razzismo ma anche per chiedere scusa “nei riguardi del paziente. Mi vergogno profondamente”.
Al telefono la dottoressa ha poi spiegato che quello che ha scritto: «Non si tratta di una reazione al razzismo, il problema è molto più ampio. L’ambiente in cui lavoro è particolare, non era mai successo. Invece ora noto che c’è intolleranza diffusa, anche verso una madre con un bambino che piange o un anziano che fa più fatica».
Stiamo diventando più intolleranti quindi, non semplicemente più razzisti. E la cosa peggiore è che lo siamo nei confronti di persone deboli, indifese o sofferenti.
Non serve qui ricordare le migliaia di commenti di esaltati che festeggiano la morte dei migranti e dei bambini che annegano oppure che si dicono “rammaricati” quando vengono tratti in salvo.
La colpa non è solo dell’Internet che dà a tutti la possibilità di farsi leggere ovunque, quando magari fino a qualche anno fa certi pensieri ed opinioni sarebbero rimaste confinate nella testa dei razzisti o al bar sotto casa.
Prima che la privacy del post originale venisse modificata sul profilo della dottoressa erano comparsi decine di razzisti che chiedevano il licenziamento del medico perchè “ogni dato sensibile non va sputtanato”.
Insomma siccome la dottoressa ha fatto la spia denunciando pubblicamente un comportamento razzista e irrispettoso di una persona che soffre allora deve essere licenziata per una presunta (ed inesistente) violazione della privacy.
Altri invece accusano la dottoressa di aver voluto sfruttare la storia del nero per farci un caso di stato (quando è una puttanata) e diventare famosa in modo da incrementare i guadagni.
Lo sanno tutti infatti che i medici ci guadagnano sulla salute delle persone. Lo fanno sui vaccini obbligatori, figuriamoci se non lo fanno su un negro. E poi è ora di finirla con il regalare tutto agli stranieri quando non ci sono soldi nemmeno per curare gli italiani. Anzi, è colpa dei negri che affollano i nostri ospedali se la Sanità italiana è allo sfascio.
Anche fuori dal profilo della dottoressa gli utenti giustificano il razzismo in base a pseudoragionamenti di carattere economicistico o criminologico.
In pronto soccorso i pazienti in attesa tutti ubriachi, prostitute e drogati, il che non è vero ma è evidente che le categorie sociali più fragili abbiano necessità di ricorrere più spesso alle cure di un medico.
Gli insulti e le lamentele nei confronti del negro che “fa perdere tempo” agli italiani che soffrono sono del resto la diretta conseguenza del clima creato da quei personaggi politici che ogni volta che sbarca un migrante raccontano che per accoglierlo vengono tolte delle risorse agli italiani che non riescono ad arrivare a fine mese.
Quei politici irresponsabili (nel senso che non si vogliono prendere le loro responsabilità ma si limitano a soffiare sulle fiamme dell’odio razziale) sono però gli stessi che stanno pensando di fare un condono a favore degli italiani che non hanno pagato le tasse. E la chiamano “pace fiscale”.
A quando la pace sociale dove sarà consentito a tutti insultare “negri” e “zingari” per strada?
(da “NextQuotidiano”)
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Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
E QUESTO SAREBBE IL PORTAVOCE DI UN PREMIER DI UN PAESE CIVILE, DEGNO DEL GOVERNO CHE RAPPRESENTA
Scoppia la polemica su un audio, il cui contenuto è stato riportato da alcuni giornali, in cui il
portavoce di palazzo Chigi attacca i funzionari del ministero dell’Economia. “O ci trovano 10 miliardi del c… per il reddito di cittadinanza, oppure dedicheremo il 2019 a far fuori tutti questi pezzi di m… del ministero dell’Economia”, dice Rocco Casalino.
Frasi pesanti, ma che il M5s difende. “Era la linea del MoVimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse”.
I dem Fiano e Anzaldi chiedono le dimissioni del portavoce di palazzo Chigi, ma anche da Forza Italia arriva l’aut aut.
“Da Casalino l’arroganza del potere contro le persone, a difesa di un partito e non dei cittadini. Vergognatevi, chiedete scusa e andate a casa perchè non vi permetteremo di uccidere l’Italia”, scrive su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Durissimo Martina: “Le parole del portavoce del premier, Rocco Casalino, sono inaudite. Se Conte ha un minimo di senso delle istituzioni lo allontani immediatamente”, scrive su Twitter il segretario del Pd, Maurizio Martina.
“Se un qualsiasi altro portavoce di governo, in altre epoche, avesse fatto quello che ha fatto Casalino sarebbe stato costretto alle dimissioni immediate. Minacce nei confronti dei dirigenti del Ministero del Tesoro diffuse con whatsapp sonori per far capire chi comanda. Casalino, che abbiamo ribattezzato Casta-lino, dopo che abbiamo appreso il gigantesco stipendio che percepisce, non solo è inadeguato al ruolo che ricopre, ma crede che si giochi ancora al grande fratello, luogo dei suoi esordi, per cacciare dalla ‘casa’ le persone meno gradite. Ma almeno al grande fratello c’era un vero o finto televoto, adesso invece dalla ‘casa’ delle istituzioni le espulsioni dovrebbero essere decretate da questo Casta-lino. Una vergogna assoluta. Ma Conte e Tria possono tollerare, dopo questo episodio, che questo personaggio ricopra ancora questo incarico? Stanno ricominciando gli show cari a lui nelle varie televisioni. Potrebbe essere dirottato su un’isola o in una casa, dove svolgerebbe funzioni più consone al suo livello”, ha dichiarato il senatore forzista Maurizio Gasparri.
(da agenzie)
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Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
IL CENTRODESTRA INTORNO AL 42%, CRESCONO LA BONINO E POTERE AL POPOLO, DIMEZZATO FDI, CROLLO M5S
Dal rilevamento di Ixè sulle intenzioni di voto — prevedibilmente — si assestano sul trend già rilevato da altri istituti: Lega che sorpassa il M5S, Pd sostanzialmente stabile, FI che cede un terzo circa del proprio elettorato, centro-destra nel suo complesso vicino al 43% dei consensi.
La Lega, oltre ad avere il più alto tasso di riconferma (quasi 90%) del voto espresso alle elezioni politiche, continua a drenare i bacini di voto degli alleati tradizionali (FI e Fratelli d’Italia) e risucchia oltre il 10% del voto grillino a proprio favore.
Assai più accidentato il cammino del M5S, che dal voto di marzo a oggi perde quasi 6 punti percentuali, mostra un tasso di riconferma di venti punti inferiore a quello della Lega, lascia in potenziale astensione/indecisione un altro 10% dei propri elettori.
Il riscontro di fiducia del governo, pur scendendo rispetto al giugno scorso, continua a rimanere oltre il 50% dei consensi.
Di notevole interesse il dato relativo alla fiducia in Salvini e Di Maio, per entrambi piuttosto elevata. Il primo tuttavia — come osservato — capitalizza e trasforma la fiducia in ‘voti’; il secondo — pur crescendo — vede il proprio movimento arretrare.
La spiegazione probabilmente sta nel doppio abbraccio che si scambiano gli elettori leghisti e quelli pentastellati: con quote vicine, pezzi maggioritari dei due elettorati mostrano di ‘fidarsi’ del leader dell’alleato di governo.
(da “Huffingtonpost”)
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Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
PERCHE’ IL SERVIZIO D’ORDINE DELLA POLIZIA NON E’ INTERVENUTO?… LA TRISTE FINE DI CASAPOUND: DALLE LOTTE SOCIALI A GUARDIE BIANCHE DEL SISTEMA
Aggressione squadrista al quartiere Libertà di Bari. A essere colpito con cinghie e tirapugni in
acciaio è stato un gruppo di cinque persone che tornava a casa intorno alle 22 dopo la manifestazione antirazzista “Mai con Salvini”.
Lo racconta l’europarlamentare barese Eleonora Forenza eletta con la lista L’Altra Europa con Tsipras. “Stavamo tornando dalla manifestazione quando abbiamo incontrato una donna eritrea con un passeggino spaventata perchè in via Eritrea, dove c’è la sede di CasaPound, era bloccata da un gruppo di persone – spiega la deputata – spaventata perchè in questo quartiere non è facile avere la pelle scura. A quel punto ci siamo allontanati e ci hanno rincorso e ci hanno aggredito con cinghie e cazzottiere: una squadraccia fascista che ci ha inseguito e picchiato, tra passeggini e bambini. Eravamo inermi abbiamo cercato di scansare i colpi”.
Nel pestaggio sono rimasti feriti in due tra cui l’assistente dell’eurodeputata, Antonio Perillo: è stato trasportato al pronto soccorso della clinica Mater Dei con una grave ferita alla testa. Nell’aggressione è stato coinvolto anche Claudio Riccio, candidato alle politiche di marzo alla Camera dei deputati per Liberi e Uguali e componente di Sinistra Italiana.
Gli isolati attorno alla sede del movimento di estrema destra erano presidiati dalle camionette della polizia fin dal pomeriggio, proprio per prevenire eventuali momenti di tensione.
Ai manifestanti non era stato neppure consentito di passare in corteo da quella via, deviando il percorso.
L’aggressione, però, è avvenuta quando la manifestazione era ormai terminata proprio nel quartiere, il Libertà , visitato la scorsa settimana dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e dove nei mesi scorsi era stata avviata una petizione per cacciare “gli immigrati irregolari” a cui avevano aderito anche esponenti della Lega.
Dopo le prime indagini una trentina di militanti di CasaPound sono stati identificati in Questura: erano davanti alla loro sede in via Eritrea e almeno cinque di loro avrebbero preso parte attivamente all’aggressione armati con mazze e cinghie.
(da agenzie)
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Settembre 22nd, 2018 Riccardo Fucile
IL COMUNE DI SANTA MARIA DI PIAVE FARA’ DA APRIPISTA, IN ATTESA DI UNA LEGGE DELLA REGIONE… PARE DI ESSERE TORNATI ALLA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA
Regalare a ogni nato in Veneto la bandiera di San Marco: una sorta di battesimo politico con il sigillo della Serenissima. E della Lega.
La proposta, lanciata dal consigliere regionale veneto Gabriele Michieletto, eletto nella lista Zaia presidente, ha trovato la sua prima applicazione in una cittadina della provincia di Treviso
Si tratta del Comune di Santa Lucia di Piave che farà da apripista al progetto di legge regionale iniziando a donare ad ogni neonato una bandiera del Veneto.
“Lo scopo – ha spiegato il sindaco Riccardo Szumski – è quello di valorizzare sin da subito la particolarità del luogo di nascita, storicamente millenario, intessuto di valori morali, paesaggistici, storici e culturali e caratterizzato da una propria lingua, che lo rendono unico nel panorama mondiale e di cui bisogna sempre essere orgogliosi”
A Santa Lucia di Piave l’iniziativa sarà subito attiva e verrà finanziata con risorse private. Szumski non ha voluto aspettare l’arrivo dei fondi regionali.
La proposta di legge veneta, che giace da un mese in consiglio regionale, prevede la modifica della legge regionale del 1975 che disciplina l’uso del gonfalone e dello stemma del Veneto, introducendo la regola per cui a partire dal 2019 ogni bambino riceverà dal sindaco la bandiera che fu della Serenissima.
La consegna delle bandiere dovrebbe avvenire ogni 25 aprile, festa di San Marco e del popolo veneto. Tutto a spese della Regione, per una somma complessiva stimata in 50mila euro l’anno. Il documento però non è stato ancora discusso in commissione
“Fa piacere – ha detto Michieletto – vedere come la proposta, sebbene non sia stata ancora approvata, sia già stata fatta propria dal Comune di Santa Lucia di Piave. Ora mi auguro che la stessa iniziativa venga presto esportata in tutti i Comuni del Veneto”.
(da agenzie)
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