Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
CALANO I RICOVERI IN TERAPIA INTENSIVA… OLTRE 500 NUOVI CASI A BERGAMO
“I positivi sono 13.272, più 1.587, i ricoverati in ospedale sono 4.898, più 602 rispetto a ieri, c’è una crescita costante ma non esponenziale. In terapia intensiva aumentano solo di 25, 757 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perchè i decessi sono 1.218, con una crescita di 252”: lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.
E’ Bergamo la provincia con più contagiati dal Coronavirus in Lombardia: 3.416 con un aumento in un giorno di 552: lo ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook. A Brescia i contagi sono 2.473 (+351), a Cremona 1.792 (227), a Pavia 722 (100), a Mantova 327 (60), Monza e Brianza 339 (+115). Nella città metropolitana di Milano i contagiati sono 1.750 (+200) di cui 711 in città (79), dunque con numeri in proporzione alla popolazione più bassi di altre zone.
Superati i 20mila malati di coronavirus in Italia: sono complessivamente 20.603, con un incremento rispetto a sabato di 2.853, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 27.747. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.
Sono arrivate a 1.809 le vittime del coronavirus in Italia. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. In un solo giorno c’è stato un aumento di 368 morti. Sabato l’aumento era stato di 175. Sono 2.335 le persone guarite
(da agenzie)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
POSSIBILITA’ DI REQUISIRE HOTEL E IN CAMPO ANCHE I MEDICI MILITARI… LE STRUTTURE SANITARIE PRIVATE DOVRANNO METTERSI A DISPOSIZIONE
Il personale ospedaliero beneficeranno di un surplus nel loro stipendio. I dipendenti del Servizio Sanitario nazionale, in concreto, otterranno un pagamento maggiorato per le ore di straordinario, se sono impegnati nel contrasto all’epidemia di coronavirus.
La misura è presente nella Relazione illustrativa al decreto legge che il Consiglio dei ministri discuterà nelle prossime ore. La Relazione illustrativa descrive anche un piano straordinario per il controllo dei passeggeri e delle merci in arrivo nel nostro Paese. Il piano verrà realizzato potenziano gli “Uffici periferici del ministero della Salute nel nord Italia (USMAF-SASN e gli Uffici UVAC-PIF).
Questi Uffici periferici avranno un doppio ruolo. Oltre a controllare le persone e i beni che arrivano in Italia, dovranno certificare che le merci italiane viaggiano verso l’estero in condizioni di assoluta sicurezza. Questa certificazione serve a tutelare il nostro made in Italia. Il governo confida di portare a termine i concorsi per le assunzioni del personale, che verranno ultimate entro giugno
Aumentare i posti letto per le cure
Il governo chiede ha richiesto alle regioni e alle province autonome di Trento e Bolzano. Dovranno aumentare, a livello regionale, “del 50% il numero dei posti letto in terapia intensiva e del 100% il numero dei posti letto nelle unità operative di pneumologia e di malattie infettive”.
Per raggiungere questi obiettivi, Trento e Bolzano saranno autorizzate a stipulare accordi con cliniche private accreditate. E, se non sufficienti, anche con cliniche non accreditate. Purchè – precisa la Relazione illustrativa – simili strutture rispondano a tutti i requisiti di qualità in termini di assistenza al paziente.
Alla luce della strordinaria emergenza che vive il Nord Italia, le strutture private non potranno rifiutarsi di collaborare e dovranno mettere a disposizione – oltre alle loro strutture e ai macchinari – anche il personale. In cambio riceveranno quella che la Relazione definisce una a “indennità di requisizione”.
Anche la Lombardia – in prima linea nell’assistenza ai contagiati – viene autorizzata a sottoscrivere contratti con strutture private (accreditate comenona accreditate) “in deroga ai tetti di spesa”.
Strumenti di protezione. Incentiv
Il ministero dell’Economia potrà utilizzare una sua società (Invitalia) per “finanziamenti a fondo perduto, contributi in conto gestione, finanziamenti agevolati. Ne beneficeranno “le imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali”. Gli incentivi “potranno essere erogati anche alle aziende che forniscono mascherine chirurgiche, mascherine prive del marchio CE, previa valutazione da parte dell’Istituto superiore di sanità “.
Negli alberghi per chi è in sorveglianza sanitaria
La Protezione civile potrà requisire “presidi sanitari e medico-chirurgici, da soggetti pubblici e privati”. Invece le Prefetture potranno requisire “strutture alberghiere, oppure altri immobili con analoghe caratteristiche di idoneità , per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare”. In alberghi e strutture ricettive saranno sistemati anche i malati che hanno superato la fase più acuta e che, per ragioni di prudenza, non possono tornare presso le loro abitazioni.
Ferma di un anno per sanitari dell’esercito
Pur di approntare “presidi sanitari straordinari”, il governo schiera il servizio sanitario militare. In concreto, “è stata stimata la necessità di incrementare il personale medico e infermieristico militare per 320 unità , di cui 120 medici e 200 infermieri, attraverso l’arruolamento straordinario e temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno”. L’operazione di recluramento dovrà essere completata “entro aprile”; le migliori professionalità saranno scelte “dalle commissioni di avanzamento dell’Esercito italiano”.
Il ministero della Difesa è autorizzato alla spesa per comprare:
– due ospedali campali con le relative attrezzature, in grado di garantire le attività di terapia intensiva;
– 6 ambulanze per il trasporto di pazienti in assetto di biocontenimento;
– 3 camere isolate campali a pressione negativa e sistemi di trasporto isolati;
– dispositivi di protezione individuale per il personale sanitario;
– farmaci per assistenza e terapia di supporto;
– nuovi dispisitivi per struttura diagnostica Policlinico militare “Celio di Roma”.
Assunzioni anche all’Inail
L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro potrà assumere – con contratto di lavoro a tempo determinato, della durata non superiore a sei mesi – un contingente di 200 medici specialisti e di 100 infermieri per garantire assistenza e cure ambulatoriali agli infortunati sul lavoro e tecnopatici.
All’Istituto superiore più fondi. Alt alla messa riposo
Le sue disponibilità sono aumentate di 4.000.000 di euro. Inoltre satà possibile “trattenere in servizio il personale del Servizio sanitario nazionale che avrebbe i requisiti per il collocamento in quiescenza, solo nell’eventualità in cui non sia possibile diversamente procedere al reclutamento di personale”.
Sanitari in arrivo dall’estero
“In deroga alle norme per il riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie conseguite in un Paese dell’Unione europea o in Paesi terzi”, sarà possibile ingaggiare medici e infermieri che hanno ottenuto all’estero i loro titoli di studio. Obiettovo è “fornire alle regioni e Province autonome la possibilità di poter far fronte con celerità alle carenze di personale sanitario”. I professionisti “interessati presentano istanza, corredata di un certificato di iscrizione all’albo del Paese di provenienza, alle regioni e Province autonome, le quali possono procedere al reclutamento temporaneo di tali professionisti”.
(da agenzie)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
PUGNO DI FERRO SU CHI VIOLA IL DECRETO ANTI-CONTAGIO: CONTROLLATI 253.837 ESERCIZI COMMERCIALI, SONO 982 I TITOLARI DENUNCIATI
Oltre mezzo milione di controlli sugli esercizi commerciali e su chi non rispetta il decreto che limita gli spostamenti allo stretto indispensabile.
Il Viminale comunica che sono state 550.589 le persone controllate dalle forze dell’ordine l’11, il 12, il 13 ed il 14 marzo, in seguito ai decreti con le misure per il contenimento del coronavirus: 20.003 i denunciati per inottemperanza degli ordini dell’autorità , 493 per dichiarazione falsa a pubblici ufficiali.
Gli esercizi commerciali controllati negli scorsi quattro giorni sono stati 253.837: 982 i titolari denunciati.
I controlli potranno aumentare nei prossimi giorni, visto che nella bozza del Decreto legge che il Consiglio dei ministri esaminerà stasera si parla di un contingente di forze di polizia di 4.000 unità impiegato nelle attività di ordine pubblico, controllo del territorio e pubblico soccorso connesse all’emergenza Coronavirus.
(da agenzie)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
LEGA 29,2%, PD 21,5%, M5S 13,9%, FDI 12,8%, FORZA ITALIA 5,8%, ITALIA VIVA 3,6%, SINISTRA 3%, AZIONE 2,1%, VERDI 2%, + EUROPA 1,9%
OpenMedia è la media aritmetica dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani in esclusiva per Open. Concorrono alla media tutti i sondaggi pubblicati dai maggiori istituti demoscopici nella settimana appena conclusa
Nella prima settimana in “zona protetta” causa coronavirus, le intenzioni di voto degli italiani sembrano premiare i partiti che si sono mostrati più responsabili, allontanandosi da quelli meno collaborativi.
La Lega infatti, il cui leader nazionale e i governatori di Veneto e Lombardia sono stati protagonisti di polemiche nella gestione dell’emergenza, perde ancora uno 0,3% rispetto alla media precedente, portandosi al 29,2%, con trend negativo in tutti e sei i sondaggi analizzati.
Analogamente arretra ancora un po’ ItaliaViva di Renzi, questa settimana al 3,6% (-0,2), su cui gli istituti demoscopici sembrano essere tutti d’accordo, eccezion fatta per EMG col suo 5,3%. Il minimo attribuito a Iv è invece il 2,6% di Ixè.
Perdono terreno anche il M5S e Forza Italia, apparsi poco incisivi in questa fase.
I grillini lasciano sul campo più di mezzo punto scivolando al 13,9%, superati, o alla pari in due rilevazioni, da Fratelli d’Italia (Winpoll con un brutale 12,5% e Tecnè col 13 7%). Il massimo invece è il 15,6% di Ixè.
Anche Forza Italia perde mezzo punto e si porta al 5,8%, una percentuale su cui incide molto il 4,6% registrato da Winpoll per il partito di Silvio Berlusconi.
Balzo in avanti invece per il Partito Democratico, +0,6%, per una media del 21,5% che include il quasi 23 di Winpoll, il 22,5 di Ixè e il 22 netto di Tecnè.
L’altra protagonista in positivo dei sondaggi delle ultime settimane è sicuramente Giorgia Meloni. I suoi Fratelli d’Italia salgono ancora di uno 0,4% con un valore medio del 12,8%. Ma per Tecnè, Ixè e Winpoll il partito è già oltre il 13% (e punta a raggiungere il 15).
Positiva anche la settimana de LaSinistra/LeU che risale al 3% con una punta del 3,8 per il sondaggio di Swg. Rimangono più o meno stabili tutti gli altri partiti minori.
(da Open)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
EMERGENZA PER L’ASSENZA DI POSTI IN LOMBARDIA E MARCHE
C’è un problema che, in questi ultimi giorni, sta emergendo in maniera sempre più evidente. Sono i posti terapia intensiva dei singoli ospedali nelle varie città italiane.
Il grido d’allarme sta arrivando soprattutto dalla regione Lombardia, che ieri ha avvisato il resto d’Italia: i posti in terapia intensiva stanno rapidamente terminando e la situazione è ancora lontana dall’essere risolta.
Ma anche nelle Marche la situazione delle terapie intensive è arrivata alla saturazione. Un’emergenza senz’altro più silenziosa quella della regione adriatica, ma che è altrattanto grave.
Ma qual è lo stato dei posti terapia intensiva in Italia al 15 marzo?
La premessa fondamentale è che un quadro di questo genere è in rapidissima evoluzione e può mutare da un giorno all’altro. La fotografia attuale si basa su dati del Ministero della Salute e sui numeri del contagio da coronavirus che sono stati diramati dalla Protezione Civile nel suo bollettino quotidiano.
Dopo l’esplosione dell’emergenza coronavirus, i posti di terapia intensiva in Italia sono stati portati — con enorme sforzo — a circa 6100 su tutto il territorio nazionale. L’occupazione dei posti letto in terapia intensiva in tutto il Paese ha un tasso del 27%, distribuito in maniera ovviamente non omogenea tra le diverse regioni.
Concretamente, sono 1518 i posti di terapia intensiva occupati a causa dell’emergenza coronavirus. Di questi 732 sono in Lombardia e 93 nella regione Marche.
Abbiamo evidenziato queste due regioni perchè la loro situazione è completamente diversa, ma la saturazione è simile.
In Lombardia i posti in terapia intensiva a disposizione sono molti di più, ma sono stati rapidamente occupati dopo il contagio da coronavirus.
Nelle Marche i reparti di terapia intensiva sono molto più ridotti e, di fronte a un pacchetto di casi relativamente limitato, stanno andando in sofferenza.
In Lombardia, l’occupazione delle terapie intensive è arrivata all’83%, mentre nella regione Marche si è arrivati all’81%.
Nonostante il numero elevato di contagi da coronavirus, invece, sembrano reggere meglio l’Emilia-Romagna (che ha solo il 34% di posti in terapia intensiva occupati) e il Piemonte, con il suo 47% di occupazione dei reparti.
Al sud la situazione, al momento, è migliore. Ma se l’emergenza dovesse estendersi nelle regioni meridionali, la sfida sarebbe ancora più complessa. Qui i posti di terapia intensiva non arrivano neanche lontanamente a pareggiare quelli nelle altre zone d’Italia.
Al momento, però, le percentuali di occupazione sono molto basse (3% in Campania, Sicilia e Calabria, 4% in Basilicata, 1% in Puglia).
Nell’emergenza coronavirus, solo due regioni non hanno occupato i reparti di terapia intensiva: la Valle d’Aosta e la Sardegna non presentano ancora ricoverati gravi.
(da agenzie)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
“MI HANNO CHIESTO SE POTEVO DARE UNA MANO ED ECCOMI QUA”
Come previsto dal decreto varato dal governo una settimana fa, anche i medici in pensionipossono essere chiamati in servizio per combattere il prima linea l’emergenza coronavirus, per la quale, soprattutto in Lombardia, la sanità è al collasso.
Per questo tanti medici ormai fuori servizio hanno accettato la sfida e si sono messi a disposizione. Come Mario Cavazza, 67 anni, medico da 42, che a ‘la Repubblica’ ha raccontato la sua esperienza: “Nessuna persona che ami questa città , i suoi cittadini, il proprio lavoro, poteva dire di no. Mi hanno chiamato per dare una mano ed eccomi qui. Ma quando questa crisi finirà , tornerò a fare l’umarell…”.
Era appena andato in pensione, per coltivare i suoi hobby, lo scorso gennaio, dopo aver diretto per anni la medicina d’urgenza del Sant’Orsola di Bologna.
Adesso lavora per dodici ore al giorno, sabato e domenica compresi, e si occupa prevalentemente della parte organizzativa del lavoro ospedaliero. “Già dalle chat con i colleghi di altre città avevo capito che era una guerra. È un’illusione tipica degli occidentali pensare che certe cose siano lontane — ha spiegato — Un anno e mezzo fa, ero stato a Wuhan e quando ci vai ti rendi conto che non è così distante”.
Anche la sua famiglia ha capito la gravità della situazione: “Mia moglie è medico, conosce la mia passione. In questi giorni, per precauzione, lei e mia figlia vivono in un’altra casa. È stata la direttrice Chiara Gibertoni a chiedermi una mano. Se puoi essere d’aiuto alla tua città , ai tuoi cittadini, in un momento così pesante, non puoi dire no”.
Il dottor Cavazza sa che questa infezione non è uguale a quelle conosciute fino ad ora: “Di emergenze infettivologiche ne abbiamo avute, dall’aviaria alla Sars. Ma questa ha delle dimensioni inattese. Mi porterò dietro questo bagaglio: ho vissuto anch’io una roba terribile”.
Perchè il suo sacrificio e quello di tanti suoi colleghi non sia vano, ha lanciato un appello, per convincere i cittadini a non uscire da casa: “Ve lo diciamo da esperti: il virus muore se non trova l’ospite. Sparisce. Se non lo trasmetto, prima o poi smette. Capisco gli anziani soli, i ragazzi chiusi in casa: è chiaro, ma questa è la strada. Se stiamo a casa l’epidemia finisce. E poi oggi abbiamo tanti di quei sistemi. Io ho quattro figlie, ieri abbiamo fatto una videochiamata tutti insieme su Whatsapp, è stato molto bello”.
Questa situazione fuori dal comune, secondo il medico, può insegnare a anche a cambiare stile di vita: “Può servire credo, a imparare a cambiare l’approccio alla vita. Basta un niente per spazzare via tutto quello che hai costruito. Proviamo a riappropriarci del tempo lento. Lo dico da pensionato che rivede una dimensione che stava ormai perdendo: dobbiamo sempre correre?”.
(da Fanpage)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
ORA CHE SIAMO NELLA BRATTA VENGONO BENE ANCHE GLI OPERATORI SANITARI STRANIERI PROVENIENTI DA STATI GOVERNATI DALLA SINISTRA
Nel corso della consueta conferenza stampa della Regione Lombardia tenuta dal presidente Attilio Fontana e gli assessori Giulio Gallera, Davide Caparini e Pietro Foroni, è emerso anche il dato dei medici e degli infermieri che hanno risposto alla chiamata per entrare da subito in servizio e aiutare nella lotta all’emergenza Coronavirus.
Come riportato dall’assessore al Welfare Gallera, “sono arrivate 1.600 notifiche, delle quali 692 sono già state valutate. Oggi abbiamo bisogno di persone che entrano a lavorare in una situazione complicata e notiamo che tra chi si presenta, venendo poi proposto alle aziende sanitarie, e chi accetta effettivamente l’impiego, c’è una significativa riduzione. Chi si candida — ha continuato Gallera — deve sapere che entrerà in corsa in un momento estremamente complicato. Ma di questo la Lombardia e la Storia gliene saranno grati”.
In totale, delle 692 proposte analizzate, “68 arrivano da medici, tra cui tre anestesisti, 137 arrivano dagli specializzandi, 74 dai medici laureati e ben 323 dagli infermieri, in parte già destinati alle aziende”
Non solo medici e infermieri nostrani, però. Perchè Gallera ha aperto anche alla possibilità di ricevere sostegno di personale sanitario estero bypassando quelle che sono le attuali normative di controllo e di approvazione: “Basterà essere iscritti all’Ordine dei medici di riferimento del proprio Paese”.
L’annuncio è stato seguito da vari esempi di Stati contattati per venire in soccorso dei medici e degli infermieri italiani: “Abbiamo già avuto contatti con Venezuela, Cina e Cuba. Ovviamente, il personale che arriverà , troverà una sistemazione in strutture che metteremo a disposizione”.
Negli Stati in questione, specialmente a Cuba, la sanità gode di un ottimo livello nazionale e l’istruzione è gratis per tutti i cittadini. Il modello dei Paesi dell’America Latina e d’Oriente, e le capacità dei singoli operatori, verranno quindi presto sfruttate dalla Giunta lombarda che ha un’ideologia politica diametralmente opposta.
(da Fanpage)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
IL CONSULENTE CHIAMATO DA FONTANA TRE SETTIMANA FA TENDEVA A DERUBRICARE GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS
La premessa necessaria è che nell’ultima settimana di febbraio sono stati intanti a cadere nella trappola del coronavirus da trattare come ‘una normale influenza’ e a sottolineare come la malattia perderà forza ‘con l’arrivo dell’estate’.
A questa logica non sono sfuggite personalità politiche che, in quel preciso momento, avevano individuato come priorità la crescita economica del Paese e non la messa in sicurezza contro un virus sconosciuto che, in quanto tale, poteva avere esiti imprevedibili. A questa stessa logica non si è sottratto Guido Bertolaso.
L’ex capo della Protezione Civile — che in tanti volevano super-commissario a livello nazionale — adesso darà una mano alla sola regione Lombardia per gestire in maniera straordinaria l’emergenza.
na decisione, quella della regione, che suona come una sorta di sconfessione della linea del governo che aveva chiamato Domenico Arcuri di Invitalia a ricoprire il ruolo di supercommissario.
La Lombardia si trova a gestire una situazione emergenziale, con l’esaurimento dei posti in terapia intensiva e con la necessità di adattare i padiglioni della Fiera di Milano a strutture dove trattare i pazienti con ventilatori meccanici. Sarà proprio Bertolaso a dare una mano al governo locale per rispondere a questa esigenza.
Tuttavia, il 26 febbraio Guido Bertolaso è stato intervistato da Affari Italiani. In quella circostanza aveva rimproverato la schizofrenia nella comunicazione del governo del Paese e aveva anche sottolineato la necessità di una ripartenza economica per l’Italia. Bertolaso non aveva negato la gravità del fenomeno coronavirus, ma aveva utilizzato alcuni luoghi comuni destinati a essere smentiti, da lì a pochi giorni, dagli esperti del settore.
«Contaminerà tutta Italia è inevitabile ma sarà nel maggior parte dei casi poco più di un influenza e cosi dovrebbe essere vissuta e gestita» — aveva risposto a una domanda sulla diffusione del virus al sud.
E poi aveva anche precisato: «Presto tutto tornerà sotto controllo, il virus perderà la sua forza in poche settimane, arriverà il caldo e la situazione si normalizzerà , ma i danni saranno stati gravi sulla nostra credibilità a forza d’animo».
Certo, l’auspicio è che il coronavirus possa prima o poi perdere forza. Ma dal 26 febbraio sono già passati 18 giorni e l’emergenza sembra essere ancora lontana dalla sua fine. Insomma, sarebbe stato opportuno quantificare queste ‘poche settimane’ in quel contesto. Ma di certo, affrontare il virus come una ‘normale influenza’, con il senno di poi, non è stata la scelta più corretta.
Tanto più che adesso, al contrario di quello che si fa con la normale influenza, l’ex capo della Protezione Civile sarà chiamato a gestire una emergenza sanitaria in una regione che chiede misure straordinarie proprio a livello ospedaliero.
(da agenzie)
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Marzo 15th, 2020 Riccardo Fucile
LA GDF HA SEQUESTRATO CENTINAIA DI PEZZI … IN CINA LI AVREBBERO GIA’ FUCILATI
Nonostante le carenze di materiale sanitario denunciate in alcuni ospedali da medici e operatori sanitari in questo momento di crisi a causa dell’epidemia da Coronavirus, alcuni operatori infedeli dell’Asl di Parma sono arrivati a rubare materiale fondamentale come le mascherine dall’ospedale per poi rivenderli al mercato nero a prezzi folli,
È quanto hanno scoperto gli uomini della Guardia di Finanza di Parma al termine di una veloce indagine coordinata dal pm Emanauela Podda.
Le Fiamme Gialle si erano mosse a seguito di alcuni segnalazioni che indicavano la vendita di materiale sanitario in maniera illegale e a prezzi decisamente superiori a quelli di mercato. I successivi accertamenti investigativi hanno permesso di appurare che le mascherine ma anche altro materiale come guanti in lattice e disinfettanti provenivano dai magazzini dell’ospedale Maggiore di Parma.
I prodotti trafugati dall’ospedale venivano poi venduti a prezzi elevatissimi come 70 euro per ogni singola mascherina su un bancone allestito per l’occasione all’ingresso di una sala slot.
Secondo gli inquirenti, responsabili del mercato nero sarebbero un uomo di 40 anni residente a Parma e dipendente dell’azienda sanitaria locale che si occupava di trafugare il materiale, e un suo amico di 58 anni residente a Torrile, sempre in provincia di Parma, che invece si sarebbe occupato di piazzare mascherine e altro nel luogo di vendita abusiva.
A seguito di una successiva perquisizione domiciliare a carico del cinquantottenne, in casa dell’uomo gli uomini della Guardia di Finanza hanno trovato altre centinaia di pezzi fra mascherine, guanti in lattice, prodotti per l’igiene, il tutto di proprietà dell’ospedale di Parma e rubato alla stessa azienda ospedaliera. I due soggetti individuati sono stati denunciati per peculato.
(da Fanpage)
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