Aprile 11th, 2020 Riccardo Fucile
IL SINDACO AMMETTE L’ERRORE
Indagherà la procura di Foggia sulla preghiera del Venerdì santo che a San Marco in Lamis, nel Foggiano, ha raccolto davanti una chiesa circa un centinaio di fedeli, sindaco compreso.
Dalle immagini circolate sul web si vede un evidente assembramento sul sagrato della chiesa di Maria Santissima Addolarata, nonostante i divieti imposti per l’emergenza Coronavirus.
Il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, ha confermato che il fascicolo sarà aperto a breve, intanto è in corso la ricostruzione dei fatti, anche attraverso le immagini raccolte dai carabinieri: «Di sicuro — dice il procuratore — c’è stata una violazione delle misure anti-contenimento da virus Covid».
Il giorno dopo il sindaco Michele Merla si dice pentito e si giustifica: «È stato complicato, avrei dovuto interrompere quel momento di preghiera. Lo so, ho commesso un errore». Merla dice di aver accettato l’invito del parrocco, don Matteo Ferro, con il quale avrebbe concordato che non ci sarebbero stati i fedeli:
«Poi, quando abbiamo iniziato a pregare, le persone che abitavano in zona sono scese in strada. Lo hanno fatto in maniera composta, anche rispettando, in un certo qual modo le distanze di sicurezza».
Sorpreso anche il vescovo della diocesi di Foggia-Bovino, monsignor Vincenzo Pelvi: «È un atto grave, perchè da parte dei presenti è venuto meno il buonsenso e la prudenza nel contribuire alla tutela della salute ed evitare un ulteriore diffusione del contagio. Ribadisco — precisa Pelvi — ancora ai parroci di attenersi categoricamente alle indicazioni già ricevute evitando di mettere a rischio cittadini e fedeli che stanno in casa rinunciando alle celebrazioni religiose della Pasqua».
(da agenzie)
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Aprile 11th, 2020 Riccardo Fucile
SOMMERSO DALLE CRITICHE, SI DIMENTICA CHE IL GARANTE HA PIU’ VOLTE SEGNALATO CHE I SOVRANISTI SONO ONNIPRESENTI IN TV E CHE NESSUNO LI CENSURA QUANDO IN DIRETTA RACCONTANO BALLE STRATOSFERICHE
Il direttore di TG La7 Enrico Mentana ha voluto chiarire la sua posizione in merito alla polemica
Conte-Salvini, scoppiata ieri dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio per spiegare il nuovo decreto in atto dal 14 aprile.
“Come tutte le emittenti anche la7 ha interrotto la programmazione per trasmettere la diretta da Palazzo Chigi: in un momento grave come quello che stiamo attraversando è vitale dare immediato rilievo a provvedimenti che riguardano la vita di tutti noi”, ha spiegato Mentana sui suoi canali social.
“Il potersi rivolgere a tutti i cittadini è prerogativa del presidente del consiglio e del capo dello Stato, e sempre vi è stato fatto ricorso, come è giusto, solo in circostanze eccezionali. E lo è sicuramente l’emergenza attuale”, ha continuato il direttore di TG La7, specificando dov’è che poi Conte ha sbagliato.
“passando alla materia degli aiuti europei, si è lasciato andare a una dura polemica con i suoi avversari politici. E questo — lo penso, l’ho detto a caldo in sede di commento ieri e lo ribadisco oggi — non si può proprio fare. Non quando utilizzi un privilegio assoluto come è quello di parlare direttamente a decine di milioni di italiani, in un frangente drammatico, da una sede istituzionale, illustrando un decreto che riguarda la salute e la vita di tutti”.
“Il politico Conte aveva mille strumenti per rispondere agli attacchi (sgradevoli, strumentali, elettoralistici quanto si vuole) di Salvini e Meloni: attraverso i social, con in comunicato, con dichiarazioni o interviste. Tutti i mezzi di comunicazione, e ovviamente anche il giornale che dirigo, gli avrebbero dato un ampio spazio (e peraltro è quello che abbiamo fatto anche ieri sera). Ma parlando al paese il premier Conte doveva conservare il profilo per il quale gli veniva consentito di usare quel canale privilegiato”.
In sintesi, secondo Mentana, agli attacchi dovevano replicare “i loro pari grado della maggioranza, non il capo del governo mentre parla al paese”.
“Non pretendo di avere il consenso di tutti, nè di avere ragione a prescindere; ma che si rispettino buona fede, indipendenza e passione professionale sì”. E, per chiudere, “non rinuncio a dire la mia quando lo ritengo giusto. Si può perdere un follower o uno spettatore, non la coerenza”.
Rispondiamo nel merito:
1) Nessuno ha obbligato Mentana a trasmettere in diretta le comunicazioni del premier, è stata una sua scelta giornalistica, chiaramente motivata da esigenze di audience.
2) Il premier ha dedicato solo un passaggio alla polemica politica e ha fatto bene perchè sentirsi attribuire una falsità è diffamazione e aveva diritto di replica dopo una giornata in cui Salvini e la Meloni lo avevano definito “traditore del Paese”
3) Mentana non doveva permettersi di dire in diretta “se avessi saputo non l’avrei mandato in onda” perchè non l’ha mai fatto quando altri politici hanno istigato all’odio nei loro interventi (evidentemente per lui è polemica politica) o raccontato bufale.
4) La7, insieme a tutte le altre Tv, è stata richiamata dal Garante per lo spazio sproporzionato che concede ai sovranisti (gli stessi che con Orban, quando sono al potere, mettono in galera i giornalisti che si permettono di dissentire)
5) Nessuno mette in dubbio la professionalità di Mentana, ma quando uno sbaglia, a qualsiasi livello, deve avere il buon senso di chiedere scusa.
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Aprile 11th, 2020 Riccardo Fucile
LA PROCURA FORMALIZZA IL PRIMO ATTO DELL’INCHIESTA… SI TRATTA DI GIUSEPPE CALICCHIO, VICINO ALL’ASSESSORE LEGHISTA BOLOGNINI
Il direttore generale del Pio Albergo Trivulzio Giuseppe Calicchio è indagato per epidemia colposa e omicidio colposo nell’inchiesta sulle morti sospette all’interno della struttura, nelle settimane dell’emergenza sanitaria per coronavirus.
L’iscrizione nel registro degli indagati è stata decisa ieri sera a tarda ora e verrà formalizzata nelle prossime ore.
L’inchiesta dei sostituti procuratori Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, che fanno parte del pool diretto dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano che si occupa dei reati legati alle colpe mediche e ai soggetti deboli, è nata dopo le denunce di dipendenti del Trivulzio e parenti degli anziani ospiti, che lamentano il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza e dei dispositivi da utilizzare all’interno per evitare il contagio, così come la cattiva gestione dei pazienti Covid trasferiti dagli ospedali e dai pronto soccorso che avrebbe creato focolai della malattia all’interno.
Oltre a quella sul Trivulzio, altri fascicoli sono stati aperti dalla procura di Milano sulla gestione delle Residenze per anziani a Milano, e per tutti i casi si procederà all’iscrizione dei vertici. Un atto tecnico per poter eseguire acquisizioni e indagini tecniche. In tutto i filoni di indagine riguardano ormai una quindicina di strutture.
(da agenzie)
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Aprile 11th, 2020 Riccardo Fucile
SBUGIARDATO SALVINI: ERA IL GOVERNO BERLUSCONI IV, CON BOSSI ALLE RIFORME, CALDEROLI ALLA SEMPLIFICAZIONE, LA RUSSA ALLA DIFESA, TREMONTI ALL’ECONOMIA, GELMINI ALLA UNIVERSITA’, NITTO PALMA ALLA GIUSTIZIA…E IL 3 AGOSTO 2011 IL GOVERNO DI CENTRODESTRA LO RATIFICA
La Lega, fino a quando è stata al governo con Silvio Berlusconi nel 2011, ha lavorato con i suoi
uomini nell’esecutivo e con i suoi parlamentari per l’istituzione del MES.
Fu il Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi IV ad approvare il 3 agosto 2011 “il disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio Europeo 2011/199/Ue, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento della Ue relativamente a un meccanismo di stabilita’ (Esm — European Stability Mechanism), nei Paesi in cui la moneta è l’euro.
Obiettivo della Decisione è far sì che tutti gli Stati dell’Eurozona possano istituire, se necessario, un meccanismo che renderà possibile affrontare situazioni di rischio per la stabilita’ finanziaria dell’intera area dell’Euro”.
Il Consiglio dei Ministri del 3 agosto 2011 fece seguito al Consiglio Europeo del 25 marzo 2011, in cui l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi rappresento’ l’Italia al tavolo in cui si definirono i contenuti del Mes.
La Cancelliera tedesca era ovviamente Angela Merkel. Il Governo Berlusconi IV ebbe Bossi ministro per le Riforme, Meloni ministra per la Gioventù, Calderoli ministro per la Semplificazione, Nitto Palma ministro per la Giustizia dal 27 luglio 2011, La Russa ministro della Difesa, Tremonti ministro per l’Economia e Gelmini ministro per l’Università .
Salvini si difende sostenendo che dopo la frantumazione del governo Berlusconi la Lega ha votato no al MES. Certo: quando va all’opposizione la Lega di solito vota no a qualsiasi cosa che voli
Nel fare questo molto spesso si contraddice perchè finisce per votare no a proposte che erano state fatte dai governi a cui partecipava
Ma c’è un altro fatto da ricordare. L’11 settembre 2019 Mario Monti al Senato ricordò che il suo governo era nato grazie alla fiducia data anche dall’allora Popolo della Libertà — ed in particolare l’onorevole Giorgia Meloni votò a favore — l’ex Presidente del Consiglio ricorda che le opposizioni al Conte bis all’epoca «seppero offrire contributi rilevanti alla grande coalizione che si fece carico di evitare il dissesto dell’Italia sia che ne facessero parte (ricordo la grande responsabilità assunta positivamente dal Popolo della Libertà , dal presidente Berlusconi e per un intero anno da esponenti che poi fondarono Fratelli d’Italia)».
Come dimenticare che proprio la futura leader di Fratelli d’Italia votò a favore della Legge Fornero, contenuta nella Manovra Salva Italia, tanto per dirne una.
Ma Mario Monti parlò anche di altro: l’iter della riforma costituzionale sul pareggio di bilancio: «ricordo il grande contributo che l’onorevole Giorgetti più di ogni altro, come Presidente della Commissione bilancio della Camera, diede alla riforma costituzionale sul pareggio di bilancio».
Ed in effetti è proprio così, Giancarlo Giorgetti, che era il relatore in commissione Bilancio alla Camera, durante l’iter parlamentare rilasciò in sede di Commissioni dichiarazioni come «il pareggio di bilancio è funzionale, in una prospettiva di medio periodo valida per tutti i Paesi dell’euro, ad assicurare il rispetto dei parametri europei in termini di deficit e di debito pubblico» parlando addirittura della necessità di «dare un segnale politico forte ai mercati, chiarendo che l’Italia e l’Europa hanno imboccato in modo duraturo la strada del rigore».
Era una Lega strana quella, una che votava contro la ratifica del Fiscal Compact ma a favore della legge che introduceva il pareggio di bilancio in Costituzione e che deriva proprio da quel trattato.
E quando si trattò di votare in Aula il provvedimento Giorgetti e la Lega Nord votarono a favore del pareggio di Bilancio. In prima lettura anche Giorgia Meloni votò a favore mentre al voto finale del 6 marzo 2012 era assente.
Alla votazione finale alla Camera i leghisti tornarono ad esprimere voto favorevole, e con loro votarono sì anche quegli esponenti del PdL — Crosetto, La Russa, Foti, Beccalossi, che avrebbero poi contribuito a fondare Fratelli d’Italia.
(da “NextQuotidiano”)
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Aprile 11th, 2020 Riccardo Fucile
RAMPELLI, DE CORATO, MARSILIO, CANNELLA, TOTARO, BALBONI, BUTTI E PARAVIA VOTARONO A FAVORE, ALTRI ERANO ASSENTI
La Meloni ha sostenuto che quando nel 2012 (durante il governo Monti, al quale la Meloni votò la fiducia) venne ratificata la prima versione del MES i deputati e i senatori che poi avrebbero fondato Fratelli d’Italia erano contrari.
Andando a guardare l’esito del voto di ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità al Senato si scopre che la maggior parte dei senatori del PdL che poi avrebbero fondato FdI era assente mentre Achille Totaro, Alberto Balboni, Alessio Butti e Antonio Paravia votarono a favore.
Al voto finale alla Camera invece Giorgia Meloni era assente così come altri deputati del futuro partito, Guido Crosetto votò contro mentre Riccardo De Corato (ora assessore in Lombardia), Fabio Rampelli, Marco Marsilio (attuale Presidente della Regione Abruzzo) e Giampiero Cannella votarono a favore.
Tanto per ristabilire la verità .
(da “NextQuotidiano”)
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Aprile 11th, 2020 Riccardo Fucile
IL TESTO DELLA SEDUTA, LA MELONI ERA MINISTRA DELLA GIOVENTU’
Consiglio dei Ministri n. 149 del 03/08/2011 
La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica: Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 10,50 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
Il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato su proposta del Ministro degli affari esteri, Frattini:
– due disegni di legge per la ratifica e l’esecuzione dei seguenti Atti internazionali:
1. Decisione del Consiglio europeo 2011/199/UE, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea relativamente ad un meccanismo di stabilità (ESM- European Stability Mechanism) nei Paesi la cui moneta è l’euro; obiettivo della Decisione è far sì che tutti gli Stati dell’Eurozona possano istituire, se necessario, un meccanismo che renderà possibile affrontare situazioni di rischio per la stabilità finanziaria dell’intera area dell’euro;
2. Statuto dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA); su proposta del Ministro della salute, Fazio
La riunione ha avuto termine alle ore 12,15
(da agenzie)
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