Destra di Popolo.net

CROSETTO, OLTRE LA CASA C’E’ DI PIU’: ALL’AMICO SALADINO MILIONI DALLA DIFESA

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

IL GRUPPO DI SALADINO, PROPRIETARIO DELLA CASA DEL MINISTRO, NELL’ULTIMO ANNO HA AVUTO AFFIDAMENTI DIRETTI MILIONARI…LA CONSULENZA DA 125.000 EURO DEL MELONIANO

Da settembre a oggi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha vissuto, senza praticamente spendere un euro, in un bellissimo attico a Roma dell’imprenditore Carmine Saladino. Il ministro e Saladino hanno spiegato che non è stato pagato nulla perché ci sono lavori in corso, la casa non è ancora completamente abitabile, ma che da gennaio il ministro della Difesa inizierà a versare il canone. L’inchiesta giornalistica del Fatto Quotidiano (autori Marco Lillo e Valeria Pacelli) rivela certamente una cosa: l’amicizia tra i due.
Ora nuovi documenti ottenuti da Domani permettono di svelare la rete di affari milionari di Saladino con società da cui Crosetto ha avuto laute consulenze. E ora, dopo la vicenda dei contratti presi da Leonardo prima di diventare ministro della Difesa, qualcuno potrebbe ipotizzare nuovamente il rischio di conflitti di interesse.
Partiamo dall’inizio. I due si conoscono da molti anni. Quando non rivestiva incarichi politici, e faceva il consulente per le imprese italiane, Crosetto era presidente di Aiad, l’associazione di Confindustria che raggruppa più di 200 aziende del settore aerospazio e difesa. Saladino è il fondatore della Maticmind, un gruppo importante nella sicurezza informatica italiana che è azionista di altre società affiliate proprio ad Aiad. Nel 2022 ha registrato 290 milioni di euro di fatturato, tutti realizzati in Italia. La società conta 700 dipendenti, ha chiuso l’ultimo bilancio con 8,4 milioni di utile netto e 32 milioni di euro in cassa. Una piccola potenza italiana nel settore della difesa informatica. Dalle sue dieci sedi italiane Maticmind offre vari servizi di cyber security, tra cui – si legge nel bilancio – «soluzioni innovative per le attività di intelligence».
APPALTI E FIDUCIARIE
Il gruppo lavora moltissimo con la pubblica amministrazione, soprattutto con enti pubblici legati al ministero della Difesa. Da quando Crosetto è ministro, cioè da ottobre 2022, il gruppo ha partecipato a bandi o ad affidamenti diretti nel settore difesa (gestiti direttamente dal ministero di Crosetto o stazioni appaltanti collegate) per 1,7 milioni di euro.
I dati ottenuti da Domani calcolano che i clienti pubblici principali di Maticmind sono stati negli ultimi anni Polizia (44 milioni), Carabinieri (15 milioni), ministero della Difesa (7,4 milioni), Marina Militare (3,5 milioni). Insomma, il proprietario di casa di Crosetto ha una grande società che opera nello stesso settore di cui si occupa ministro.
La data importante per Saladino è però il 7 novembre del 2022. Quando, cioè, ha concluso il colpo della vita. Ha venduto per 350 milioni il gruppo a un soggetto pubblico-privato. Il 70 per cento delle quote è andato al fondo di private equity Cvc, lo stesso che negli ultimi anni ha fatto altri acquisti in Italia. Il resto delle quote sono oggi divise, quasi equamente, tra la Cassa depositi e prestiti (tramite Cdp Equity) e lo stesso Saladino. Quasi equamente perché in realtà Saladino ha lasciato una piccola parte delle sue azioni a un quarto socio, un piccolissimo azionista che ha scelto l’anonimato: ha schermato il suo 0,7 per cento dietro la Cordusio Fiduciaria, una società italiana che offre appunto servizi fiduciari per soggetti terzi coperti da anonimato.
Come rappresenta l’operazione lo ha spiegato a Domani Saladino in persona: «Per Maticmind, l’ingresso nell’azionariato di questi importanti fondi rappresenta, ovviamente, un’ulteriore opportunità di accelerazione nel processo di crescita e di acquisizioni che l’azienda sta portando avanti ormai da quasi 10 anni».
Dopo il cambio di proprietà, Maticmind ha subito una forte spinta ad ingrandirsi. Ha ottenuto 250 milioni di finanziamenti bancari e, forte di una situazione finanziaria già solida, ha fatto acquisizioni a man bassa. Cinque società comprate in un anno. Una delle più importanti si chiama Eda Srl, Maticmind ne detiene il controllo con il 77 per cento delle quote, ed è quella che ripropone insieme la coppia Crosetto-Saladino.
DA CONSULENTE A MINISTRO
Nel 2021 accade un fatto molto particolare. Sul conto corrente del ministro, all’epoca presidente di Aiad, arriva un pagamento di 124.800 mila euro. L’azienda che lo invia è la Sio Spa, leader nel settore delle intercettazioni. Tra i clienti ha gli uffici di decine di procure italiane. Sio era di proprietà della famiglia Cattaneo. Fino a novembre 2022, quando subentra Maticmind. Un’operazione conclusa peraltro con la nomina di Saladino a presidente del consiglio di amministrazione di Sio. Valore dell’operazione è stata di circa 48 milioni di euro. «L’acquisizione è in linea con l’obiettivo di creare un campione nazionale nell’ambito della cybersecurity».
Di certo c’è anche che Sio è membro di Aiad, presieduta da Crosetto fino a settembre 2022. Dunque l’attuale ministro amico di Saladino ha ottenuto una consulenza d’oro da una società che pochi mesi dopo è stata inglobata nell’impero del proprietario della casa in cui vive. Che ruolo ha avuto Crosetto nella partita? È stato o meno un intermediario dell’affare dell’amico? Non ci sarebbe nulla di illegale, ma di sicuro è una questione di opportunità. Contattato per dare la sua versione, il ministro non ha voluto rispondere nel merito. «Non ho più intenzione di disperdere energie nel rispondere alle continue insinuazioni, iniziate mesi fa e sulle quali ho ben chiara sia la motivazione che la logica. Preferisco conservare le energie a favore dell’istituzione che rappresento e lasciare a lei solo il tentativo, pretestuoso, falso e privo di alcun rilievo, di buttare fango nel ventilatore. Sapete benissimo che nulla può essere contestato alle mie azioni attuali e passate ma la verità o un’informazione corretta e puntuale, non sono il suo obiettivo», scrive Crosetto a Domani.
Saladino ha invece risposto di conoscere il ministro da molti anni, e che nessun ruolo ha mai avuto nelle acquisizioni di Maticmind.
MISSIONE ENTHEOS
Attorno a Maticmind di Saladino ruotano altre figure molto vicine al ministro: dal figlio Alessandro Crosetto all’amico Giancarlo Innocenzi Botti, di cui il ministro è stato poco tempo fa testimone di nozze.
Quest’ultimo è stato manager Mediaset e già deputato di Forza Italia nel primo governo Berlusconi e poi sottosegretario nel secondo esecutivo del Cavaliere. Ma fino al 2019 era consigliere nel cda di Maticmind.
E fino a qualche mese fa il marchio Maticmind campeggiava come partner sul sito di Entheos Worldwide, un’azienda con un fatturato quasi a zero attiva nel campo della telemedicina e che mira ai fondi del Pnrr.
Si scopre che tra i soci di Entheos c’è pure Botti in persona, mentre tra i consiglieri c’è Crosetto junior, che è stato anche azionista fino al 16 febbraio 2023: ha venduto le quote incassando 9mila euro. Due anni prima le aveva acquistate a meno di 2mila. Il giro d’affari della giovane società nata durante la pandemia è stato pressoché nullo: l’ultimo bilancio è stato chiuso con 7mila euro di ricavi e 17mila euro di rosso.
Tuttavia, scavando ancora un po’ tra gli atti societari, troviamo Saladino anche in Entheos. In un verbale denominato “atto di cessione di quote” nell’elenco in cui compare pure il figlio di Crosetto c’è infatti anche Pasquale Saladino, padre di Carmine «in rappresentanza» di Carla Maziero, che quel 3 dicembre 2021 si apprestava a comprare le quote per entrare in società con Botti e Crosetto jr
Dunque, in sintesi, Crosetto abita in una casa il cui proprietario è un suo amico, a capo di un colosso che ha avuto affidamenti diretti dal ministero della Difesa e stazioni collegate quando lui era già ministro, mentre i parenti dei due avevano interessi diretti nella stessa società. Senza dimenticare la consulenza di Sio spa. Nulla di illegale, sicuramente. Ma questioni di opportunità dovrebbero portare Crosetto a maggiore prudenza nella scelta delle case.
(da Domani)

argomento: Politica | Commenta »

GIORGIA E I SUOI FARDELLI: IL GOVERNO DI IMPUTATI, AFFARISTI E CAPITRENO

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

IN UN ANNO GIA’ TROPPI CASI

Grane giudiziarie, casi mediatici, questioni basilari di opportunità: in un anno e spiccioli di legislatura, il governo Meloni ha collezionato imbarazzi grandi come una casa. Quella in cui vive il ministro Guido Crosetto è solo l’ultima buccia di banana su cui scivola la maggioranza.
In principio fu Andrea Delmastro. Il sottosegretario alla Giustizia è rinviato a giudizio per rivelazione del segreto d’ufficio. Affare nato, per certi versi comicamente, grazie a un’involontaria “auto delazione” in casa Fratelli d’Italia. Lo scorso 31 gennaio, Giovanni Donzelli riferiva in un discorso alla Camera alcune conversazioni avvenute nel carcere di Sassari, durante l’ora d’aria, tra l’anarchico Alfredo Cospito e due boss di camorra e ’ndrangheta. Era chiaro che il deputato non potesse o dovesse essere a conoscenza di atti sottoposti a protocolli di segretezza; fu lui stesso a spiegare di averne appreso il contenuto dal compagno di partito, Delmastro, il quale invece poteva accedervi grazie alla delega al Dap, dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Il sottosegretario rivendica il suo operato: “Non ho dato le carte a Donzelli. Ho risposto a una domanda, non mi potevo trincerare dietro una segretezza che non c’era”. Il processo inizia il 12 marzo.
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, è indagata per falso in bilancio per la gestione di Visibilia, società da lei fondata, di cui è stata presidente e amministratrice delegata fino al 2022. L’ipotesi di reato, che condivide con altri ex amministratori, è di false comunicazioni sociali (mentre l’accusa di bancarotta è sostanzialmente caduta a ottobre, quando la procura ha ritirato l’istanza di fallimento). Non mancano altre circostanze imbarazzanti, oggetto di altri fascicoli d’inchiesta: il fallimento di Ki Group-Bioera, la presunta truffa ai danni dello Stato per il ricorso, da parte di Visibilia, alla cassa integrazione a zero ore nel periodo del Covid per alcuni dipendenti e il ruolo di Negma, fondo di investimenti con sede a Dubai, che è intervenuto in sostegno delle società di Santanchè in crisi. Imbarazzi che non hanno suggerito a Giorgia Meloni l’opportunità di rimuoverla: la ministra a luglio è uscita indenne da un’interrogazione in Senato (disse di non aver mai avuto avvisi di garanzia, risultò indagata dopo poche ore) e poi da un voto di sfiducia.
Molto è stato scritto sul pirotecnico Vittorio Sgarbi: il Fatto ha raccontato per primo la fiorente attività di conferenziere a gettone del critico d’arte, a tempo perso anche sottosegretario alla Cultura. Lui non ravvisa incompatibilità tra i suoi incarichi pubblici e privati, va avanti senza sosta, tra insulti e diffide. Tra le varie questioni aperte, c’è quella del quadro rubato nel 2013 dal Castello di Buriasco che sarebbe riapparso in una mostra a Lucca curata dallo stesso Sgarbi nel 2021. Inoltre rischia il processo per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte; secondo la Procura di Roma, avrebbe acquistato un dipinto all’asta facendo figurare la fidanzata come acquirente per mettere l’opera al riparo dal Fisco, a cui deve circa 715 mila euro.
Ai guai del dream team meloniano bisogna aggiungere la fermata ad personam grazie alla quale il ministro Francesco Lollobrigida (non indagato) è sceso da un Frecciarossa in ritardo sulla tratta Roma-Napoli (“Polemica pretestuosa – ha replicato lui – e lo rifarei altre 100 volte”), senza dimenticare i presunti conflitti d’interessi di Maurizio Gasparri e della società da lui presieduta, la Cyberealm. Chiude la galleria Augusta Montaruli. L’ex sottosegretaria all’Università è stata condannata in via definitiva a un anno e sei mesi per peculato: era tra gli imputati del processo sulle spese pazze in Regione Piemonte negli anni della giunta Cota (2010-2014). Fatale l’impiego di denaro pubblico per utilità private: tra gli scontrini incriminati anche quello per il prezioso volume erotico Sexploration. Giochi proibiti per coppie. Montaruli, unica tra i suoi colleghi di governo, si è dimessa subito dopo la condanna.
(da Il Fatto Quotidiano)

argomento: Politica | Commenta »

SERVE MEZZO MILIONE DI SOLDATI IN PIU’

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

ZELENSKY HA ANCHE UN PROBLEMA DI UOMINI

Dopo la conferenza di fine anno di giovedì in cui il leader russo Vladimir Putin ha ribadito gli impegni della cosiddetta operazione militare speciale, cioè l’aggressione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio dell’anno scorso, oggi è toccato a Volodymyr Zelensky. Tanti i messaggi lanciati dal presidente ucraino che riguardano la difficile situazione sul campo, le complicazioni nelle forniture militari da parte degli alleati occidentali e gli scenari militari: “non stiamo perdendo questa guerra” ma il 2023 “è stato un anno difficile” nonostante la Russia abbia “fallito su tutta la linea”; ci sono “problemi”, in primo luogo le carenze di bombe di artiglieria e granate anticarro. Ma soprattutto per la prima volta il presidente ucraino ammette un’altra, ben più preoccupante, carenza: i soldati. I suoi generali ne vorrebbero addirittura mezzo milione in più, una cifra enorme considerata la popolazione ucraina.
Secondo l’Institute for the Study of War la carenza di artiglieria e i ritardi nell’assistenza occidentale alla sicurezza creeranno “incertezza nei piani operativi ucraini e probabilmente indurranno le forze ucraine a conservare le risorse” costringendole “a prendere decisioni difficili sulla priorità di alcuni settori del fronte rispetto a quelli in cui limitati arretramenti territoriali sono meno dannosi”. E ancora, spiega il think tank statunitense, “ridurranno molto probabilmente la capacità dell’Ucraina di pianificare e prepararsi a queste azioni. I ritardi nella pianificazione operativa concreta dell’Ucraina e nel materiale necessario per i preparativi della controffensiva probabilmente ritarderanno a loro volta le operazioni di controffensiva del 2024”, si legge nel rapporto.
I “problemi” riguardano non solo le armi ma anche gli uomini. Tanto che Zelensky, che ha escluso elezioni in Ucraina durante la guerra, ha spiegato di non poter prevedere se l’anno prossimo segnerà la fine del conflitto e dichiarato che lo Stato maggiore ha chiesto la mobilitazione di 450.000/500.000 persone ma una decisione nel merito anche non è stata presa. “Questa è una cifra molto importante, ho spiegato che avevo bisogno di più argomenti. Perché è una questione di persone, giustizia, difesa e finanza”, ha dichiarato. “Per quanto riguarda le persone, ho bisogno di dettagli su ciò che accadrà con il nostro milione di militari, cosa accadrà ai ragazzi che sono lì ogni giorno, dobbiamo discutere la rotazione, il congedo, ci deve essere un piano globale”, ha osservato ancora il presidente ucraino sottolineando che le risposte a queste domande devono essere formulate in un disegno di legge. Inoltre, ha aggiunto che la mobilitazione aggiuntiva costerà al Paese 500 miliardi di grivnie (12,3 miliardi di euro). Inoltre, Kiev potrebbe abbassare l’età di leva e reclutare militari dai 25 anni e non più dai 27 anni ma “non permetterò di reclutare le donne”, ha assicurato Zelensky.
L’annuncio di Zelensky sembra confermare i problemi di reclutamento e mobilitazione, che ha profonde implicazioni sulla percezione pubblica e sull’efficacia delle operazioni militari in corso. Secondo la Russia l’Ucraina avrebbe perso dall’inizio dell’aggressione, cioè dal 24 febbraio 2022, tanti soldati, tra uccisi e feriti, quanti sono gli abitanti della città di Bologna. Lo ha affermato stamattina Serghei Shoigu, ministro della Difesa russo, secondo cui 159.000 ucraini morti o feriti è il bilancio dall’inizio della controffensiva ucraina, lo scorso giugno (383mila invece dall’inizio della guerra). Inoltre, sempre secondo Shoigu, sarebbero stati eliminati anche 5.800 mercenari stranieri che combattevano con le truppe di Kiev. Queste dichiarazioni, e questi numeri ben più alti rispetto alle stime dell’Ucraina e anche dei suoi alleati, arrivano in un periodo di perdite record per i russi (oltre 900 soldati al giorno, secondo il report di intelligence dal ministero della Difesa britannico) e a distanza di pochi giorni dalla diffusione di un rapporto dell’intelligence statunitense secondo cui la Russia avrebbe perso, tra uccisi e feriti, 315.000 durante i combattimenti, l’87 percento delle forze di terra che aveva prima dell’invasione dell’Ucraina, oltre a due terzi dei carri armati.
Le tempistiche di queste dichiarazioni non sono casuali, visto che ormai, con un’importante stagione elettorale alle porte in Russia ma anche in Unione europea e negli Stati Uniti, si parla, oltreché delle difficoltà di approvvigionamento delle munizioni, anche di quelle legate alle forze armate.
Il reclutamento in Ucraina si è rivelato un terreno difficile, con nuove reclute spesso assegnate a compiti al di là delle loro aspettative, ha raccontato l’Economist. Volontari che puntavano a ruoli specifici, come operatori di droni, si sono invece ritrovati in unità di combattimento, e ciò ha portato a perdite significative e a una sfiducia crescente tra la popolazione verso la leadership di Volodymyr Zelensky. Il problema della cosiddetta “deployment lottery”, cioè lotteria del dispiego, ha generato preoccupazioni diffuse, con reclute assegnate alle unità senza possibilità di scelta o garanzie. A settembre, il ministero della Difesa ucraino ha cercato di intervenire introducendo una nuova strategia di mobilitazione per affrontare le sfide del reclutamento. La riforma ha previsto una maggiore scelta ai reclutati nelle posizioni e un sistema più chiaro di riposo e rotazioni.
Anche la Russia si trova a dover affrontare difficoltà nella mobilitazione di un numero sufficiente di truppe alla luce di perdite giornaliere elevate dovute alle tattiche di dispiegare contingenti numerosi senza un equipaggiamento adeguato. Da qui, la necessità di attingere dalle carceri e dalle aree più povere, mossa che evidenzia le carenze nel sistema di reclutamento di Mosca. Tuttavia, davanti alle dimensioni militari della Russia, l’Ucraina rischia di essere chiama a maggiori sforzi. In particolare, scriveva nei giorni scorsi l’Economist, un’eventuale mobilitazione nazionale di industria e risorse può essere una soluzione, con la necessità di convincere i potenziali reclutati attraverso campagne mediatiche che enfatizzino il sacrificio nazionale e la continua minaccia proveniente dalla Russia.
E queste difficoltà si aggiungono quelle dell’approvvigionamento, palesate recentemente dal generale di brigata Oleksandr Tarnavskyi. Intervistato dall’agenzia di stampa Reuters, il comandante del gruppo di truppe ucraine Tavria nella direzione sud-orientale ha lamentato una carenza di proiettili d’artiglieria che hanno portato a ridimensionare alcune operazioni militari. Parole pronunciate dopo che i parlamentari repubblicani hanno bloccato un pacchetto di aiuti statunitensi da 60 miliardi di dollari e l’Ungheria ha posto il veto su un finanziamento dell’Unione europea di 50 miliardi di euro. La mancanza di proiettili d’artiglieria, in particolare proiettili post-sovietici da 122 millimetri e 152 millimetri, è un “grande problema”, come ammesso oggi anche da Zelensky, e la diminuzione degli aiuti militari esteri sta influenzando la situazione sul campo di battaglia. A tal proposito, il Pentagono ha spiegato che i fondi per rimpiazzare le armi inviate all’Ucraina termineranno il 30 dicembre. Il dipartimento della Difesa statunitense sta spendendo i suoi ultimi 1,07 miliardi di dollari per acquistare nuove armi e apparecchiature che sostituiranno quelle sottratte dalle scorte e inviate in Ucraina. “Una volta che questi fondi saranno vincolati, il dipartimento avrà esaurito i fondi disponibili per l’assistenza all’Ucraina”, si legge in una lettera datata 15 dicembre e inviata ai leader del Congresso. La missiva, riportata dall’agenzia Bloomberg, potrebbe aumentare la pressione sul Congresso dove i repubblicani stanno bloccando l’erogazione di nuove risorse per Kyiv.
La principale speranza ucraina per il nuovo anno rimangono gli F-16 promesse da alcuni Paesi occidentali. L’addestramento prosegue ma rimangono alcuni dubbi, soprattutto sui numeri che potrebbero non garantire a Kyiv la superiorità aerea necessaria a riconquistare il terreno dopo l’inverno di trincea. Intanto, dalla Russia è già arrivato un avvertimento: verranno considerati Paesi partecipanti al conflitto Polonia, Romania e Slovacchia nel caso in cui dovessero far decollare i caccia F-16 dalle proprie basi aeree per destinarli alla guerra in Ucraina. Nei giorni scorsi, Konstantin Gavrilov, capo della delegazione russa ai negoziati di Vienna sulla sicurezza militare e il controllo degli armamenti, intervenuto alla riunione plenaria del Foro di cooperazione per la sicurezza dell’Osce, ha minacciato non meglio specificate misure di ritorsione.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

CAROLA RACKETE: “LA COP28 E’ STATA RIDICOLA E CON LE DESTRE NON SI PUO’ CHE PEGGIORARE”

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

INTERVISTA CON LA “CAPITANA”, CANDIDATA ALLE EUROPEE: “SONO SEMPRE STATA UN’ECOLOGISTA, SE VINCONO LE DESTRE PAGEREMO SU CLIMA, DIRITTI E LIBERTA'”

La Cop28? “Ridicola”. Il Green deal di Ursula von der Leyen? “Insufficiente dall’inizio”. Il problema della prossima legislatura europea? “C’è il rischio che si formino maggioranze di destra e ultra-destra che produrranno passi indietro sul clima, l’immigrazione, a livello sociale, di libertà dei media, diritti civili. Ci saranno conseguenze su tutto”.
Carola Rackete non è più la “capitana” della Sea Watch che entrò in collisione diretta con Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno del governo Conte I. In questa intervista ad Huffpost, l’attivista tedesca, candidata dalla Linke alle prossime elezioni europee, spiega perché ha deciso di incentrare la sua attività politica sulla lotta ai cambiamenti climatici e non più sui migranti, questione che l’ha spinta sul palcoscenico mediatico internazionale quando a giugno del 2019 decise di forzare il blocco disposto da Salvini contro gli arrivi via mare per sbarcare le persone salvate nel Mediterraneo. Assolta da tutte le accuse, ora Rackete volta pagina. L’immigrazione? “Una questione personale. Faccio politica sull’ambiente: dobbiamo agire ora” e invece “ancora discutiamo se eliminare i fossili, contro ogni evidenza scientifica. Se andiamo avanti così, un sacco di aree nel mondo diventeranno inabitabili, coltivare sarà impossibile. E questo spingerà sempre più gente a emigrare”.
Tutti ti conoscono come la paladina dei diritti dei migranti. Ma ora l’agenda della tua campagna elettorale verso le europee è incentrata sul clima. Ci spieghi il motivo di questa svolta?
Sono sempre stata un’ecologista e questo è anche il mio campo di studi. Ho un master in biologia della conservazione e ho lavorato in questo campo prima di occuparmi di migranti. Per nove stagioni ho lavorato in Antartide per l’Istituto di ricerca polare. Ho fatto il master della tesi sulle foche nella Georgia del sud. Che mi sia occupata di migranti è semplicemente accaduto, ma non è mai stata la mia attività principale. Diciamo che è più una questione personale che politica per me. La politica è sulla crisi del clima, questione davvero urgente. Secondo gli accordi di Parigi, le nazioni dovrebbero ridurre le emissioni del 43 per cento per la fine del decennio, ma ancora promettono di ridurle solo del 2 per cento. Non ci siamo proprio. Di questo passo non riusciremo nemmeno a rallentare i cambiamenti climatici anche se vediamo i disastri che causano nel mondo, in Italia, in Francia, tra alluvioni, incendi, morte. Ultimamente anche in Libia, con le inondazioni e il crollo di due dighe a Derna. Se andiamo avanti così, un sacco di aree nel mondo diventeranno inabitabili, coltivare sarà impossibile. E questo spingerà sempre più gente a emigrare.
La Cop28 è stata un totale fallimento o salvi qualcosa?
È stata ridicola con risultati totalmente insoddisfacenti. Dopo 28 conferenze, ancora discutiamo se dobbiamo mettere al bando i fossili, quando la scienza è estremamente chiara in proposito. Eliminare i fossili è ciò che dobbiamo fare al più presto possibile. Serve un trattato di non proliferazione dei fossili per annunciare davvero la fine dei carburanti fossili. Altrimenti non c’è speranza di transizione energetica e di vita futura sul pianeta. Un’altra cosa che è stata discussa alla Cop28 è stato il fondo ‘loss and damage’ di 750 milioni di dollari per la riparazione delle perdite e dei danni subiti dalle nazioni povere. Ma solo le inondazioni dell’anno scorso negli Usa hanno causato danni per 40 miliardi di dollari! E la Cop28 non ha nemmeno un miliardo da riservare al fondo? Anche in Germania le ultime inondazioni hanno causato danni per 30 miliardi di dollari. La scelta della Cop28 è completamente slegata dalla realtà. C’erano ben 2400 lobbisti dell’energia fossile alla conferenza, molti di più rispetto al passato, persone che hanno esercitato una pesante influenza sui negoziati, insistendo sulla tecnologia per catturare e conservare la Co2. Ma al momento non c’è una tecnologia in grado di catturare importanti quote di Co2, si arriva al massimo all’1 per cento di ciò che viene emesso e gli scienziati dicono che ci vorranno decenni per aumentare questa percentuale a livelli consistenti. Ma c’è urgenza di ridurre le emissioni adesso, dobbiamo ridurre del 43 per cento entro il 2030 e non restano che sette anni. Quindi non possiamo continuare a seguire l’industria dei fossili e continuare a emettere Co2 in attesa che questa miracolosa tecnologia pulisca tutto. È una follia scommettere su una tecnologia futura che ora non c’è.
La legislatura europea iniziata nel 2019 sta finendo. Ursula von der Leyen era partita con il Green deal: come giudichi il suo operato?
Il Green deal è sempre stato insufficiente, non è in linea con ciò che la scienza ci chiede di fare. È un piano che cerca di convertire l’economia basata sui fossili in un’economia basata sulle energie verdi. Buon proposito. Il problema è scommette ancora sulla crescita. Tutte le organizzazioni scientifiche, incluso l’International panel for climate (Ipcc, ndr.), ci dicono che stiamo distruggendo le risorse, la vita e gli ecosistemi dell’intero pianeta in modo irreversibile. Dunque, non possiamo considerare solo il clima e la produzione di energia, ma dobbiamo considerare tutta la questione della sostenibilità e del consumo delle risorse, anche in agricoltura e nella produzione dei materiali che usiamo per fare le strade, le cause. In Europa consumiamo troppo. Il Green deal è insufficiente perché non rovescia il paradigma e non protegge le risorse. Dobbiamo ridurre il consumo delle risorse.
C’è qualcosa che salvi dell’operato della Commissione von der Leyen sul clima?
Mi fidavo del commissario Timmermans, che davvero si era impegnato a costruire una buona legislazione sulle emergenze climatiche. Ma adesso il problema sono i partiti, la crescita dell’estrema destra che ha cambiato il contenuto della proposta di legge sul “ripristino della natura” e che ha bloccato la proposta per la riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura. Quindi penso che la questione non sia la Commissione europea ma il fatto che il blocco conservatore e della destra estrema riesce a bloccare ogni politica progressista. Questo è il rischio delle europee, per la prossima legislatura. Rischiamo di avere una maggioranza di destra ed estrema destra e questo determinerà passi indietro sul clima, l’immigrazione, a livello sociale, di libertà dei media, diritti civili. Ci saranno conseguenze su tutto.
L’estrema destra cresce anche sull’aumento dei costi della transizione energetica con la guerra in Ucraina. Come controbatti?
Bisogna imporre tasse alle compagnie energetiche che accumulano profitti con la guerra in Ucraina e distribuire il ricavato per proteggere quelle classi sociali che non ce la fanno a pagare le bollette. E poi bisogna mettere mano ad una vera regolazione delle lobby. Ci sono migliaia di lobbisti a Bruxelles. L’Ue spesso fa i loro interessi e non quelli dei cittadini. Abbiamo bisogno di un sistema diverso di tasse e dobbiamo fare una vera lotta all’evasione fiscale. C’è la legge secondo cui le compagnie devono versare il 15 per cento in Europa, la cosiddetta “minimum tax”. Ma non funziona, perché ci sono diversi buchi. In Europa è più facile per i ricchi evadere le tasse e il gap tra ricchi e poveri si sta allargando. C’è bisogno di redistribuzione della ricchezza e di far pagare il prezzo dei danni da cambiamenti climatici alle compagnie che li causano. Ho trascorso tanto tempo in Norvegia nell’ultimo anno. Tutti sanno che la Norvegia è un paese costoso. Ed è vero, tranne che per l’energia. Perché hanno le rinnovabili. Dobbiamo convincerci che per ridurre i costi dell’energia bisogna puntare sulle rinnovabili. E lo si deve fare tramite la produzione di energia di comunità perché, se la produzione resta nelle mani delle grandi compagnie, loro penseranno sempre al profitto.
Hai detto che quella dei migranti è più una questione personale che politica per te. Ci torni con piacere in Italia o ci sono troppi cattivi ricordi?
Solo due settimane fa sono stata a Firenze per il festival L’eredità delle donne, dove si è parlato molto anche della violenza di genere, dopo il terribile assassinio di Giulia Cecchettin. Non ci sono parole. Episodi frutto di un sistema patriarcale. Ho anche visitato il collettivo della Gkn, la fabbrica occupata dai lavoratori due anni e mezzo fa. Ho incontrato gli operai, attivisti per il clima e la società civile lì. È stato stimolante. Hanno preparato un piano per la conversione della fabbrica nella produzione di pannelli fotovoltaici e biciclette. Questo è esattamente il tipo di progetti che l’Ue dovrebbe finanziare perché guardano davvero al futuro. I cittadini sanno mettere in campo iniziative locali, dimostrando di essere avanti rispetto ai loro governi. Ma hanno bisogno di essere sostenuti economicamente.

(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

IN ITALIA, PER OGNI BAMBINO, CI SONO PIÙ DI 5 ANZIANI: LA CAMPANIA, CON UN’ETÀ MEDIA DI 43,9 ANNI, CONTINUA A ESSERE LA REGIONE PIÙ “GIOVANE” MENTRE LA LIGURIA, CON UN’ETÀ MEDIA DI 49,5 ANNI SI CONFERMA QUELLA PIÙ “ANZIANA”

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

I NATI DA GENITORI ENTRAMBI STRANIERI SONO 53MILA E COSTITUISCONO IL 13,5% DEL TOTALE DEI NUOVI NATI NEL 2022 … CALANO LE COPPIE MISTE: I NATI DA COPPIE IN CUI ALMENO UNO DEI GENITORI E’ STRANIERO CONTINUANO A DECRESCERE

Gli italiani diminuiscono. Lo Stivale scende sotto la soglia dei 59 milioni di abitanti, con una riduzione nel 2022 rispetto all’anno precedente di quasi 33mila residenti. A inquadrare il calo è il report “Popolazione residente e dinamica demografica” dell’Istat che per il 2022 fotografa la lenta scomparsa di un’Italia sempre più anziana dove le donne pesano per il 51,2% sulla popolazione residente e superano gli uomini di 1.367.537 unità.
L’invecchiamento della popolazione
Il primo elemento da considerare per capire il trend è l’invecchiamento della popolazione. La Campania, con un’età media di 43,9 anni (era 43,6 nel 2021), continua a essere la Regione più “giovane” mentre la Liguria, con un’età media di 49,5 anni (era 49,4 nel 2021) si conferma quella più “anziana”. Di contro aumentano gli stranieri «abitualmente dimoranti» in Italia. Tra loro il 58,7% della popolazione straniera censita (circa 3 milioni) vive al Nord.
Nascite in calo
Il calo demografico è legato poi alla riduzione delle nascite: i nati residenti in Italia sono 393mila nel 2022, con un tasso di natalità del 6,7 per mille. Si rilevano quasi 7mila nascite in meno rispetto al 2021 (-1,7%), e ben 183mila in meno (-31,8%) rispetto al 2008, anno in cui il numero dei nati vivi registrò il più alto valore dall’inizio degli anni Duemila.
I nati da genitori entrambi stranieri sono 53mila e costituiscono il 13,5% del totale dei nati. L’incidenza è più elevata nelle Regioni del Nord (19,3%) dove la presenza straniera è più radicata e, in misura minore, in quelle del Centro (15,1%); nel Mezzogiorno è invece inferiore (5,4%). I nati da genitori in cui almeno uno dei partner è straniero (20,9% del totale dei nati) continuano a decrescere nel 2022, attestandosi a 82mila unità.
Spiegano dall’Istat: «La diminuzione delle nascite è in gran parte determinata dal calo della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni), oltre che dalla continua diminuzione della fecondità». Nel 2022 il numero medio di figli per donna è pari a 1,24, in lieve calo rispetto all’anno precedente (1,25) e in linea con il trend decrescente in atto dal 2010, anno in cui si registrò il massimo relativo di 1,44 figli per donna. Il Centro presenta la fecondità più bassa, pari a 1,15 figli per donna; era 1,19 nel 2021 .
Il Nord e il Mezzogiorno registrano nel 2022 un uguale livello di fecondità (1,26) Il massimo valore di fecondità (1,64), si registra nella provincia autonoma di Bolzano/Bozen, mentre la Sardegna continua a detenere il valore minimo (0,95). Per il totale delle donne residenti, l’età media al parto rimane stabile rispetto al 2021, pari a 32,4 anni, mentre l’età media alla nascita del primo figlio si attesta a 31,6 anni. L’età media al parto è più alta nel Centro e nel Nord (32,8 e 32,5) rispetto al Mezzogiorno (32,0).
In quest’ultima ripartizione si rileva sia la Regione con le madri mediamente più giovani d’Italia, la Sicilia (31,4), ma anche le Regioni con quelle più mature, la Basilicata (33,1) e la Sardegna (32,9).
Nuova idea di famiglia e calo dei matrimoni
Una dimostrazione di come la vita adulta segua nuovi rispetto al passato arriva anche da un altro report Istat, pubblicato pochi giorni fa, in cui vede come nel 2022 i matrimoni siano stati 189.140, in ripresa rispetto all’anno precedente (+4,8%) e sul 2019 (+2,7%). […] A livello territoriale il lieve aumento dei matrimoni del 2022 è la sintesi di due situazioni contrapposte: nel Centro e nel Nord la variazione positiva è rispettivamente 14,2% e 10,5% mentre nel Mezzogiorno la variazione è negativa rispetto sia al 2021 (-4,5%) sia al 2019 (-2,3%).
Nel 2022 i primi matrimoni (146.222 nel 2022, 77,3% dei matrimoni totali), dopo aver subito un dimezzamento nel 2020, tornano ai livelli del 2019. «La diminuzione tendenziale dei primi matrimoni, al netto delle oscillazioni di breve periodo, è strettamente connessa alla progressiva diffusione delle libere unioni.
Queste ultime sono più che triplicate tra il biennio 2000-2001 e il biennio 2021-2022 (da circa 440mila a più di 1 milione e 500mila), un incremento da attribuire soprattutto alle libere unioni di celibi e nubili», aggiungono. Non sorprende quindi scoprire che nel 2022 le seconde nozze sono state 42.918, finora il valore più alto mai registrato (la quota sul totale dei matrimoni è del 22,7%).
I decessi
Tornando al censimento il calo demografico si lega, come intuibile, anche alle morti. Nel 2022 i decessi sono stati 715mila, 342mila (il 48%) dei quali hanno interessato gli uomini e 373mila le donne (il 52%), per un tasso di mortalità complessivo pari al 12,1 per mille. Rispetto all’anno precedente il numero dei morti cresce di quasi 14mila unità con un incremento pari al 2%, in linea con l’intrinseca tendenza all’aumento, sottostante il progressivo invecchiamento della popolazione.
Il più alto numero di decessi si è avuto durante i mesi più rigidi, gennaio e dicembre, e nei mesi più caldi, luglio e agosto. In questi soli quattro mesi si sono rilevati 265mila decessi, quasi il 40% del totale, dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato, nella maggior parte dei casi, individui anziani e/o fragili dal punto di vista delle condizioni di salute. Oltre 472mila deceduti, due su tre, presentano un’età maggiore o pari agli 80 anni, percentuale che nelle donne supera il 74% mentre per gli uomini si ferma al 57%.
(da agenzie)

argomento: Politica | Commenta »

LA SANITA’ PUBBLICA ORMAI NON ESISTE PIU’: IL 68% DEGLI ITALIANI COSTRETTO A RIVOLGERSI AI PRIVATI

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

ORMAI E’ SOPPIANTATA A CAUSA DELLE INFINITE LISTE DI ATTESA

Il Servizio sanitario nazionale, ormai, non esiste più. Per gli italiani sempre più spesso l’unica soluzione è rivolgersi ai privati a causa dei lunghi tempi d’attesa e della mancata copertura da parte della sanità pubblica di alcune prestazioni.
Sono ben il 67,8% del totale gli italiani costretti a sostenere spese private per la sanità nel caso di visite specialistiche in regime privato o in intramoenia. Il 60,9% sostiene spese private per l’acquisto di parafarmaci, il 55,4% per esami diagnostici, il 46,7% per la cosiddetta prevenzione terziaria (diete, attività fisica) e il 44,6% per l’acquisto di farmaci necessari e non rimborsabili.
Il XXI Rapporto di Cittadinanzattiva sulle politiche della cronicità, presentato oggi a Roma al ministero della Salute, evidenzia che i cittadini sono sempre più spesso costretti a rivolgersi alla sanità privata. D’altronde le liste d’attesa infinite non sono ormai una novità e la situazione continua a peggiorare giorno dopo giorno in tutto il territorio nazionale.
Il rapporto evidenzia anche che il 76% dei pazienti con malattia cronica e rara si confronta con le liste d’attesa quando deve prenotare le sue prime visite specialistiche. Percentuale che scende al 68,7% per gli esami diagnostici, al 62,4% per le visite di controllo, al 60% per il riconoscimento dell’invalidità civile, e ancora al 51% per il riconoscimento handicap, al 48,8% per l’accesso alla riabilitazione e infine al 44,4% per gli screening istituzionali.
In totale sono 22 milioni gli italiani con almeno una patologia cronica, tra questi ce ne sono 8,8 milioni con una forma patologica grave. A questa cifra si devono aggiungere circa 2 milioni di persone alle quali è stata diagnosticata una malattia rara. La platea dei caregiver familiari, ovvero di chi deve offrire assistenza a parenti e cari, è invece pari a 8,5 milioni di cittadini che spesso si trovano costretti a rinunciare a spazi importanti della propria vita lavorativa e sociale.
(da La Notizia)

argomento: Politica | Commenta »

GLI AMERICANI POVERI SI ATTACCANO AL BUS: I PULLMAN DELLA “GREYHOUND”, CHE DAL 1914 SCARROZZANO MILIONI DI PERSONE IN GIRO PER L’AMERICA, STANNO SCOMPARENDO

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

IL BUSINESS È DIVENTATO SEMPRE MENO REDDITIZIO E L’AZIENDA HA DECISO DI VENDERE ALCUNE STAZIONI A PRIVATI, MA IL DECLINO DELLA “GREYHOUND” VA IN CULO AGLI AMERICANI POVERI, CHE, CON UNA RETE FERROVIARIA ALLO SBARAGLIO E CON I PREZZI DEI VOLI ALLE STELLE, CONFIDANO NEI BUS PER SPOSTARSI A BASSO COSTO

Simbolo, per tutto il Novecento, dell’America on the road, gli autobus della Greyhound stanno lentamente scomparendo dalle città americane. E con essi si diradano i servizi di altre compagnie private, come Trailways , che hanno garantito per decenni servizi di trasporto capillari e a buon mercato in un Paese con una rete ferroviaria limitata, invecchiata e costosa.
Le aviolinee, generosamente sussidiate durante la pandemia, hanno, però, sofferto meno dei gestori del trasporto su gomma: i piccoli, senza iniezioni di denaro pubblico, sono falliti durante la crisi del coronavirus.
Greyhound per un po’ ha beneficiato della minore concorrenza: ma è un mercato sempre più povero. Il deperimento del trasporto sulle strade d’America è un’altra delle facce occulte dell’aumento delle diseguaglianze, con dati che sfuggono alle statistiche economiche: i bus trasportano il doppio dei passeggeri delle linee ferroviarie Amtrak e i tre quarti di questi 60 milioni di viaggiatori sono americani a basso reddito (sotto i 40 mila dollari l’anno): soprattutto minoranze etniche, anziani impoveriti o con la paura di volare, giovani squattrinati e disabili. Le statistiche dicono che quando una linea viene soppressa, il 60 per cento dei suoi passeggeri rinuncia a viaggiare.
Cosa sta succedendo? Senza sussidi il business è divenuto sempre meno redditizio, soprattutto per gli alti costi di una fitta rete di terminal urbani per i bus, spesso costruiti quasi un secolo fa e bisognosi di radicali restauri. Greyhound , ora di proprietà europea (la tedesca Flixbus gestisce i servizi, mentre il patrimonio immobiliare fa capo a una finanziaria britannica) si è resa conto non solo di non essere in grado di sostenere i costi di rifacimento dei terminal, ma anche di poter guadagnare molto di più vendendo quelle bus station, spesso in zone centrali o semicentrali delle città, a società immobiliari che le ricostruiranno come edifici commerciali o residenziali.
(da Il Corriere della Sera)

argomento: Politica | Commenta »

“IL CALO DELLA POPOLAZIONE IN ITALIA? È FRUTTO DELL’IPERINDIVIDUALISMO”: IL SOCIOLOGO LUCA RICOLFI: “IL COVID HA FATTO CRESCERE IL LIVELLO DI ASPIRAZIONE DI UN PO’ TUTTE LE CATEGORIE, SENZA CHE A QUESTO AUMENTO DI BISOGNI E DESIDERI SIA CORRISPOSTO UN SIGNIFICATIVO AUMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ”

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

“PER MOLTI GIOVANI I FIGLI SONO UN GRAVE OSTACOLO A MODI DI VITA ALTAMENTE CENTRATI SUL SÉ, A CUI NON SI INTENDE RINUNCIARE”

Le nascite scendono, gli indici di natalità mettono l’Italia agli ultimi posti in Europa. Il sociologo Luca Ricolfi, autore nel 2019 del volume su “La società signorile di massa”, non ha cambiato idea: «La diminuzione delle nascite è frutto dell’iperindividualismo degli italiani». E avverte: «Se anche riuscissimo a raddoppiare improvvisamente le nascite, avremmo effetti positivi sul sistema previdenziale non prima del 2040».
Professor Ricolfi, gli italiani sono scesi sotto i 59 milioni. È un male?
«Si può benissimo essere una società ricca e fiorente anche con 50 milioni di abitanti, o con molti di meno, come Canada, Svezia, Norvegia, Danimarca. In definitiva, quel che determina il benessere non è il Pil, ma il Pil per abitante. Il Pil è importante a livello geopolitico, nel senso che più grande è, più si pesa nei consessi internazionali e nelle scelte strategiche di fondo: la Cina insegna. Quello che è critico è l’equilibrio fra le dimensioni della forza lavoro occupata e quelle della popolazione che consuma senza contribuire al Pil: anziani, giovani “neet”, adulti inattivi o ritirati precocemente».
Tre anni fa lei ha descritto la società italiana come composta da individui appagati e non più desiderosi di costruire, crescere, riprodursi. Siamo ancora una “società signorile di massa”?
«Certo, lo siamo più che mai. Il Covid ha fatto crescere il livello di aspirazione di un po’ tutte le categorie, senza che a questo aumento di bisogni e desideri sia corrisposto un significativo aumento della produttività»
La diminuzione della popolazione si verifica nonostante l’immigrazione. Come mai?
«Avere tanti anziani significa fronteggiare ogni anno un cospicuo flusso demografico negativo, amplificato dall’eccesso di mortalità che ci ha regalato il Covid. Con oltre 700 mila morti l’anno, e meno di 400 mila nati, occorrerebbero ogni anno almeno 350 mila nuovi cittadini per pareggiare i conti. L’apporto dell’immigrazione non è sufficiente per almeno due buoni motivi: primo, molti immigrati irregolari transitano in Italia, ma si dirigono verso altri Paesi; secondo, oltre la metà degli ingressi regolari sono per lavoro stagionale. E poi c’è un’altra cosa, forse la più importante: il nostro vero problema non è l’equilibrio demografico, ma l’equilibrio previdenziale. Aumentare le nascite, anche si riuscisse a raddoppiarle, potrà avere i primi effetti positivi sui conti pensionistici non prima del 2040, quando i nati in questi anni si affacceranno sul mercato del lavoro e, finalmente, cominceranno a pagare i primi contributi previdenziali. Un po’ in là nel tempo, mi sembra…».
Viviamo in una società in cui cresce, soprattutto tra i giovani in età riproduttiva, il lavoro precario. Non sarà l’incertezza a bloccare le nascite?
«No, negli ultimi settant’anni l’entità del lavoro precario è sempre stata elevata in Italia, eppure in passato questo non impediva di fare figli. Anche sull’incertezza come freno alle nascite ho molte perplessità, mi sembra una razionalizzazione più che una spiegazione. Purtroppo la questione è difficile da decidere in modo rigoroso, ossia con i dati e i modelli causali. Se però dovessi avanzare un’ipotesi, punterei piuttosto su un altro fattore: la deriva iperindividualistica della società italiana. Per molti giovani i figli sono, potenzialmente, un grave ostacolo a modi di vita altamente centrati sul sé, che sono maturati negli anni e cui non si intende rinunciare».
Quale soluzione propone per invertire il trend di diminuzione della popolazione (sempre che lo si voglia fare)?
«Nel periodo medio-breve il trend non è invertibile, perché i fattori culturali (propensione a fare figli), anche se incentivati, cambiano molto lentamente, e immettere 700mila immigrati all’anno comporterebbe tensioni sociali insostenibili. Bisognerà, prima o poi, prendere atto che ci sono anche problemi irrisolvibili, o risolvibili, forse, solo nel lungo periodo». «La pandemia ci ha resi più esigenti, più vogliosi di tempo libero e di autorealizzazione, non certo più operosi o più desiderosi di mettere su famiglia».
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

SCONTRO TRA COMMISSIONE EUROPEA ED ELON MUSK: BRUXELLES HA APERTO UNA PROCEDURA FORMALE DI INFRAZIONE NEI CONFRONTI DI “X” (EX TWITTER), DI PROPRIETA’ DEL MILIARDARIO AMERICANO

Dicembre 20th, 2023 Riccardo Fucile

L’ACCUSA È DI NON AVER FATTO ABBASTANZA PER CONTRASTARE LA DISINFORMAZIONE E LA DIFFUSIONE DI CONTENUTI ILLEGALI, SOPRATTUTTO PER QUANTO RIGUARDA LA GUERRA IN MEDIORIENTE

Dopo le richieste di chiarimento e gli avvertimenti inviati tramite lettera, la Commissione europea ha ufficialmente aperto una formale procedura di infrazione nei confronti di “X”, il social network che un tempo si chiamava “Twitter” e che ora è di proprietà di Elon Musk.
L’accusa è di non aver fatto abbastanza per contrastare la diffusione di contenuti illegali e di false informazioni, soprattutto sul conflitto in corso in Medio Oriente, ma anche di non aver preso le necessarie misure per aumentare la trasparenza e di aver introdotto “un design ingannevole” con l’introduzione della cosiddetta “spunta blu” a pagamento.
L’azione della Commissione europea è stata resa possibile dall’introduzione della nuova normativa sui servizi digitali (Digital service act), che impone alle principali piattaforme online una serie di obblighi a tutela degli interessi degli utenti. «È finito il tempo in cui si comportavano come se fossero troppo grandi per preoccuparsene», ha commentato Thierry Breton, il commissario europeo al Mercato Interno che è considerato il “padre” delle norme che per la prima volta hanno visto l’esecutivo di Bruxelles aprire una procedura d’infrazione nei confronti di una società nel quadro del “Digital service act”. Non è ancora il giudizio definitivo, ma nel caso in cui le violazioni fossero accertate, la normativa europea prevede multe che possono arrivare fino al 6% del fatturato globale.
“X” ha assicurato che continuerà a impegnarsi per rispettare la legge europea sui servizi digitali e che intende collaborare con il processo normativo. Al tempo stesso ha subito messo le mani avanti: «È importante che questo processo rimanga libero da influenze politiche».
A buttarla in politica, però, è stato il vicepremier italiano Matteo Salvini, che ha immediatamente colto l’occasione per criticare la Commissione europea e difendere Elon Musk che nel week-end era in Italia per partecipare a un evento politico di Fratelli d’Italia e che poi è stato accolto al ministero dei Trasporti dal leader della Lega.
Bruxelles farà inoltre luce sull’efficacia degli strumenti introdotti dal social network per combattere la manipolazione delle informazioni e tra cui le “Community Notes” che consentono agli utenti di commentare una notizia falsa o parzialmente corretta e di contestualizzarla, un sistema che non prevede la creazione di un team interno di fact-checker creato ad hoc.
(da La Stampa)

argomento: Politica | Commenta »

Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.796)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (33.373)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Dicembre 2023
    L M M G V S D
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    25262728293031
    « Nov   Gen »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • IL CASO ZAMBELLI È UNA ROGNA PER I SOVRANISTI ITALIANA, LA DEPUTATA BRASILIANA, VICINA A BOLSONARO, ARRESTATA A ROMA IN SEGUITO A UN MANDATO DI CATTURA DELL’INTERPOL, HA SPEDITO UN PIZZINO: “MI ASPETTAVO UN TRATTAMENTO MIGLIORE DEI MIEI AMICI ITALIANI”
    • LA GUERRA COMMERCIALE DI TRUMP È UNA MAZZATA AI CONSUMI DEGLI AMERICANI. NELLA GIÀ CARISSIMA NEW YORK LA SPESA È GIÀ RINCARATA: PREZZI ALLE STELLE PER VINO, CAFFÈ E FRUTTA
    • L’UCRAINA CI RIPENSA: RIPRISTINATA L’INDIPENDENZA DEGLI ORGANI ANTI-CORRUZIONE
    • GIORGIA MELONI VUOLE I PIENI POTERI SULLA RAI: CON LA RIFORMA DEL CENTRODESTRA, IL PRESIDENTE PUO’ ESSERE ELETTO CON I SOLI VOTI DELLA MAGGIORANZA (CHE AVENDO GIÀ L’AD, SI IMPOSSESSEREBBE DELL’INTERA TOLDA DI COMANDO)
    • È CAOS TOTALE SUI DAZI: LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA TRA USA E UE POTREBBE SLITTARE E NON ARRIVARE DOMANI, GIORNO IN CUI, SULLA CARTA, SENZA ACCORDI, SCATTEREBBERO LE TARIFFE AMERICANE AL 30% SULLE MERCI EUROPEE
    • IL MIGLIOR ALLEATO DELL’EUROPA SI CHIAMA JEROME POWELL: SE IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE VENISSE CACCIATO DA TRUMP, IL DEBITO PUBBLICO AMERICANO RISCHIEREBBE DI ESPLODERE, E IL DOLLARO SI SVALUTEREBBE ANCORA DI PIÙ.
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA