FINALMENTE L’AVVOCATA NATOLI SI DIMETTE DAL CSM: DA CONSIGLIERE IN QUOTA FDI AIUTO’ UNA GIUDICE SOTTO PROCESSO
LA “PROTETTA” DI LA RUSSA ERA SOSPESA DFALLO STIPENDIO DA SETTEMBRE 2024
Si è dimessa Rosanna Natoli, avvocata che a settembre era stata sospesa dal Consiglio superiore della magistratura a seguito di un’indagine per rivelazione di segreto d’ufficio nei suoi confronti. La legale, che notoriamente ha un rapporto di amicizia con il presidente del Senato Ignazio La Russa, era stata eletta dal Parlamento al Csm come componente laica in quota di Fratelli d’Italia. Faceva parte della Sezione disciplinare, quella che si occupa degli illeciti commessi dai magistrati in ambito deontologico.
A luglio 2024 era emerso che Natoli aveva incontrato in privato Maria Fascetta Sivillo, giudice che doveva apparire proprio davanti Sezione disciplinare, e l’aveva aiutata con la sua strategia difensiva. L’avvocato di Fascetto Sivillo, Carlo Taormina, aveva consegnato una registrazione dell’incontro alla Sezione disciplinare del Csm: era stata la giudice a effettuarla, di nascosto. Immediatamente il vicepresidente del Csm aveva rimandato la questione alla Procura di Roma, e Natoli si era dimessa dalla Sezione disciplinare, ma non dal Consiglio superiore della magistratura.
Era partita un’indagine per abuso d’ufficio e per rivelazione di segreto d’ufficio. Questa era poi stata spostata a Catania, e l’ipotesi di abuso d’ufficio era saltata perché la riforma Nordio
aveva cancellato il reato. Nel frattempo, a settembre, Natoli era stata sospesa dalla carica senza stipendio, ma non si era dimessa. Un ricorso al Tar non era servito: anche il tribunale amministrativo aveva confermato la sospensione. Sabato, dopo mesi, la lettera di dimissioni è arrivata. È circolata l’ipotesi, senza conferme ufficiali, che l’avvocata sperasse che l’indagine a suo carico fosse archiviata velocemente; cosa che, in ogni caso, non è avvenuta.
Natoli ha annunciato le sue dimissioni con una lettera al presidente del Senato La Russa e al presidente della Camera Fontana. Il testo è stato anticipato da Il Dubbio. La legale ha parlato di una scelta “obbligata e non frutto della mia libera volontà”, ma determinata dalla “situazione in cui mi ritrovo a distanza di quasi un anno dalla sospensione”, per la quale “non sono prevedibili imminenti soluzioni giudiziarie”.
Il problema per Natoli è che, nonostante sia sospesa, fa tecnicamente ancora parte del Csm e quindi non può neanche praticare come avvocata. In sostanza, è rimasta senza stipendio. E, come ha affermato lei, è stata privata “di uno dei diritti costituzionalmente garantiti: il diritto al lavoro”. Questo starebbe non solo avendo “intuibili conseguenze economiche”, ma anche danneggiando “la mia immagine di professionista, la mia dignità personale”, con un “grave danno all’equilibrio psico-fisico mio e della mia famiglia”. L’accusa è che averla sospesa senza averle permesso, nel frattempo, di fare l’avvocata, “di fatto equivale a un provvedimento espulsivo, in quanto mi costringe ad assumere l’odierna decisione di dimettermi, non potendo più attendere i tempi dell’iter giudiziario”
Le dimissioni non vanno comunque prese come un’ammissione
di colpevolezza, specifica l’avvocata: “Sono certa che dimostrerò la mia estraneità ai fatti e, conseguenzialmente, l’illegittimità della mia sospensione ed indiretta espulsione dal Consiglio superiore della magistratura”. Ora toccherà al Parlamento scegliere un altro componente laico per il Csm. Per eleggerlo serve una maggioranza dei tre quinti, quindi potrebbe servire un compromesso tra la maggioranza e parte dell’opposizione (più facile che ci si arrivi con le forze centriste, come Italia viva e Azione). Un profilo probabilmente diverso da quello di Natoli, che invece come detto aveva stretti rapporti con Ignazio La Russa e Fratelli d’Italia. Alle elezioni del 2022 era stata anche candidata con il partito di Giorgia Meloni.
(da agenzie)
Leave a Reply