A SESTRI PONENTE 9 PARTIGIANI INVITANO A VOTARE VELTRONI… L’ANPI DIVENTA ANPD ?
LA SINISTRA RADICALE INSORGE: VOLANO STRACCI E DENTIERE …SE NE VEDONO DI TUTTI I COLORI DELLA SINISTRA ARCOBALENO
Ma i partigiani superstiti per chi votano? Ognuno penserà che sono in effetti affari loro, visto che ciascuno avrà i propri orientamenti e quindi si indirizzerà secondo i propri convincimenti. Ma nella rossa Sestri Ponente, delegazione di Genova, è scoppiato un caso politico- umoristico, una furibonda lite interna alla Sinistra per contendersi il bollino blu resistenziale.
Tutto inizia qualche giorno fa, quando a Sestri viene diffuso un volantino, firmato da 9 noti partigiani, iscritti all’ Anpi, che lanciano un appello al voto a favore di Veltroni e del PD. Il volantino viene poi affisso nella bacheca di Piazza Tazzoli, dove chi vuole può leggersi anche l’Unità agratis. Senonchè accade che passino di lì esponenti del Pdci, il partito di Dilberto, che non la prendono affatto bene e vanno a raccontare tutto a Aleandro Longhi, eletto la volta scorsa nei DS, passato poi al Pdci e ora alla Sinistra Arcobaleno che si dice “infastidito” da quel manifestino e dichiara alla stampa: ” ma come, tutti sanno che, nella Carta dei valori del PD, si erano dimenticati di ricordare il valore dell’antifascismo. Poi lo hanno aggiunto, perchè se ne era accorta Lidia Menapace. Altro che dimenticati, con il fior fiore che avevano messo nella commissione per stilare il documento”… facendo intendere che dopo il danno anche la beffa, con una indicazione di voto a favore proprio del partito che aveva dimenticato i valori dell’antifascismo nel suo atto costitutivo.
Si legge sulla stampa che questa presa di posizione dei 9 partigiani aveva suscitato “forti polemiche” sia a Sestri, sia in tutta Genova, dove la gente aveva sospeso ogni attività per seguire una vicenda essenziale per la democrazia come questa.
” La cosa era grave” dichiara Longhi, l’Anpi diventata AnPD non piace a molti, neanche ai tempi del PCI si era mai pronunciata così apertamente.
Nella sede probabilmente volano parole grosse e dentiere, gli animi si surriscaldano se ne vedono di tutti colori (della Sinistra Arcobaleno ovvio) ma ecco il compromesso: si stila un nuovo volantino ufficiale dell’Anpi che se la prende coi fascisti, con Bossi e con Berlusconi e così la pace è fatta.
Si legge infatti che l’Anpi, paventando il rischio che l’Italia sta correndo “in fatto di stabilità e tenuta democratica”, invita ad andare a votare. Ma a votare e basta? No, “per le liste che si riconoscono nei valori dell’antifascismo, della giustizia, della libertà e della pace”. Qui ci deve essere stata una pausa di riflessione, forse qualcuno si è alzato e ha detto ” Non si capisce ancora bene per chi si deve votare, qualche compagno finisce che farà confusione, bisogna essere più chiari”. I compagni attempati annuiscono ed ecco la integrazion: ” si consiglia di votare a favore di quei partiti o coalizioni che non presentino candidati che si dichiarano apertamente fascisti o che, sia al Nord che al Sud, auspicano secessioni, mettendo a rischio l’unità nazionale. ”
Diciamo l’identikit del Popolo della Libertà ( col caso Ciarrapico), della Lega Nord e del MPA siciliano, nonchè partiti di destra vari.
Con un appunto che ci permettiamo di segnalare: non si può votare per candidati “apertamente” fascisti… ma per i ” fascisti con discrezione” allora sì? E’ una questione di sostanza o di forma? Se uno non fa il saluto romano in piazza, ma si limita magari a mettere una bomba a mano sul tavolo della Questura, mentre interroga un sospettato per intimorirlo, si può votare o meglio di no? Se no, qua salta pure l’IdV, compagni, ed è un bel casino. E poi se si deve votare solo per le liste che si riconoscono nei valori della giustizia e della libertà , qua salta pure la Sinistra arcobaleno, coi suoi appoggi a regimi dittatoriali e liberticidi, per poco non saltava il PD che si era dimenticato di mettere “l’antifascismo” nei valori della Carta.
Insomma un casino, qua finisce che non ci resta che votare per Casini, un leader che rappresenta meglio di ogni altro, per il suo cognome, lo stato confusionale in cui versa la Sinistra genovese. Ora e sempre desistenza, mi raccomando.
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