ADDIO AD ALEXEY NAVALNY, È MORTO SOTTO TORTURA IN CARCERE IL PIÙ NOTO DEI DISSIDENTI ANTI PUTIN
ERA TORNATO IN RUSSIA PER COMBATTERE NEL SUO PAESE
Il servizio penitenziario federale dell’Okrug autonomo di Yamalo-Nenets ha comunicato con agghiacciante burocraticità l’evento culmine della dittatura putiniana: «Oggi nella colonia correzionale n. 3, Navalny A. A. Dopo la passeggiata si è sentito male e ha perso conoscenza quasi subito.
Gli operatori sanitari dell’istituto sono arrivati immediatamente e è stata chiamata un’équipe medica di emergenza. Sono state eseguite tutte le misure di rianimazione necessarie, ma non hanno dato risultati positivi. I medici del pronto soccorso hanno confermato la morte del condannato. Le cause della morte sono in fase di accertamento».
Il canale telegram russo 112, considerato assai vicino alle forze di sicurezza, sta dicendo che Navalny ha avuto un grave problema ematico, che ha determinato un grosso coagulo di sangue.
Il primo commento ufficiale del Cremlino è stato offerto da Dimitry Peskov, il portavoce di Putin, per il quale il problema è stato specificare che «non sono necessarie indicazioni particolari del Cremlino», ossia che «c’è un certo insieme di regole a questo riguardo che guidano il servizio penitenziario». Poi Peskov ha detto che sul posto dovrebbero recarsi i medici di Mosca. Le cause della morte «saranno accertate dai medici»,«il Servizio penitenziario federale sta verificando e indagando sull’accaduto», e bla bla che suonano letteralmente agghiaccianti, in questa circostanza.
(da agenzie)
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