ALESSANDRA MUSSOLINI CONTRO VALDITARA SULLA NOMINA REVOCATA A CONCIA: “HA SBAGLIATO TUTTO”
“IN CERTI CASI LA POLITICA FAREBBE BENE A FARSI DA PARTE”
Tutto sbagliato: istituire un comitato di garanti per il progetto Educare alle relazioni, e decidere poi di destituirlo. Tutto nell’arco di poche ore, per giunta.
Alessandra Mussolini, nell’intervista a La Stampa, è perentoria nel suo giudizio sul piano del ministro Valditara per introdurre nelle scuole un’educazione civica contro la violenza di genere: «È tutto sbagliato. L’educazione sentimentale è rispetto, amore, umanità. È lontana anni luce dalla politica». Politica che, spiega la parlamentare, genera mostri: «E infatti ha creato un comitato etico con le categorie, Anna Paola Concia, la suora. Definire dei modelli e dire che Concia non va bene perché non rientra nei canoni decisi non si sa bene da chi, è il contrario di quello che si dovrebbe fare, perché si fa capire ai ragazzi che ancora devono decidere la loro identità che ne sono esclusi». Il coordinamento affidato a tre garanti, Concia, suor Anna Monia Alfieri e all’avvocato Paola Zerman, si è scontrato proprio sulle feroci critiche di un pezzo della maggioranza che ha contestato la nomina dell’ex deputata del Partito democratico e attivista Lgbtqia+. «Ma chissenefrega se scoppiano le polemiche, sei un ministro, decidi e metti le persone che vuoi, se se i convinto. Questo è stato il secondo errore». Il primo? Istituire il comitato. «Paola è una persona competente», prosegue Mussolini, «una donna con cui ho avuto rapporti, è sempre stata aperta al dialogo. Il problema non è lei ma l’idea del comitato, è questo l’errore. Peggio di così non si poteva fare. Per fortuna i ragazzi sono molto più avanti rispetto a questi stereotipi di una società che non corrisponde alla realtà».
Invece dei comitati, l’europarlamentare suggerisce di «chiedere direttamente ai ragazzi che cosa vogliono e ascoltare quello che hanno da dire. Se si intende portare l’educazione sentimentale nelle scuole non si deve agire come Torquemada con un comitato etico». La scuola deve essere uno sportello, uno sfogo, per quelle ragazze e quei ragazzi che in famiglia hanno difficoltà a parlare di sentimenti e relazioni, magari perché trovano un muro. L’educazione deve offrire la possibilità di «creare un rapporto, un dialogo»: «Si deve partire dal presupposto che i sentimenti sono tutti uguali e non che alcuni sono bene accetti e altri no». Ma nel weekend in soccorso di Concia è arrivata anche un’altra Mussolini, Rachele, figlia di Romano e sorellastra dell’europarlamentare. «Credo sia stata un’occasione sprecata perché non si sono volute superare certe divisioni quando c’era un progetto in campo importante e che valeva», ha detto la consigliera di FdI in consiglio comunale a Roma, «mi dispiace che su questa situazione ci sia stata una levata di scudi. Ho avuto modo di documentarmi sulla storia di Paola Concia. Non è solo una paladina di diritti Lgbtqia+, è anche molto altro. Sta portando avanti con capacità un bel progetto come quello Didacta Italia, su cui sta facendo un ottimo lavoro. Bisogna trovare una mediazione e far prevalere la laicità, da una parte e dall’altra. Poi, magari, poteva non essere indicata Concia proprio come coordinatrice di tutto se considerata così divisiva. Ma rinunciare a queste figure è stata un’occasione persa».
(da Open)
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