ALLUVIONE: SERVONO 300 MILIONI PER METTERE IN SICUREZZA LA CITTA’
DUE OPERE NON PIU’ RINVIABILI: UNO SCOLMATORE E LA NUOVA COPERTURA DEL BISAGNO
Per capire il disastro che ciclicamente porta a Genova lutti e danni enormi basta dire che il Bisagno, il torrente che attraversa la città in percorso sotterraneo dalla stazione Brignole al mare, sarebbe «sicuro» se potesse portare 1300 metri cubi d’acqua al secondo.
Negli Anni Trenta la copertura venne realizzata pensando a una portata di 450 metri cubi al secondo, mentre giovedì notte in pochi istanti si sono scatenati nel condotto sotterraneo circa mille metri cubi al secondo, devastando il centro.
Da sempre chi amministra Genova sa che occorre «mettere in sicurezza» il Bisagno. Aumentando la portata del tratto coperto principale e realizzando canali «scolmatori», cioè condotti artificiali che intercettando le acque del torrente e dei suoi affluenti ne riducono la potenza distruttiva in caso di piena.
Sono opere costose, costosissime in apparenza: lo scolmatore principale già progettato, un condotto sotterraneo di 6 chilometri in grado di sottrarre al torrente 450 metri cubi al secondo, costerebbe 200 milioni di euro.
«Sembrano tanti – commenta Valeria Garrotta, assessore all’Ambiente del comune di Genova – eppure la prima stima di queste ore parla di oltre trecento milioni di danni».
In attesa dello scolmatore, negli anni scorsi si è realizzato il primo tratto della copertura, dalla Foce a via Diaz: 70 milioni di euro per alzare la portata da 450 a 650 metri cubi.
Il secondo lotto, quello bloccato da tre anni da ricorsi e burocrazia, «vale» 35 milioni di euro e porterà la copertura all’incrocio con corso Buenos Aires.
Per completare l’intervento (una portata di 850 metri cubi al secondo, più una «riserva» che l’altra notte avrebbe limitato i danni a qualche allagamento) servirebbero altri 90-100 milioni «ma il progetto, se ci fossero i soldi, sarebbe cantierabile da subito: si potrebbe lavorare in contemporanea con il primo lotto» commenta l’assessore alla Protezione civile Gianni Crivello.
E il Fereggiano?
Per il torrente che nel 2011 in pochi minuti di follia ha fatto sei morti, i progetti sono pronti da tempo e così le gare d’appalto: Regione e Comune ci hanno messo di proprio 20 milioni tra mutui e fondi Fas, altri 25 milioni sono arrivati dallo Stato con il Piano delle Città : in gara c’erano 457 progetti, quello di Genova è stato tra i 28 approvati. Due chilometri di condotta sotto i palazzi del centro e di Marassi, raccordati a un tunnel di 800 metri realizzato vent’anni fa a fianco del Bisagno e da allora abbandonato.
Oggi in Comune si apriranno le buste della gara, si saprà chi dovrà realizzare (tempo 4-5 anni) l’opera.
Fermo restando che mancano all’appello 200 milioni per completare i lavori ipotizzati sul Bisagno ipotizzati e altri 100 milioni per mettere in sicurezza tutti i rivi della città .
Senza questi 300 milioni si fanno solo chiacchere.
(da “La Stampa“)
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