AMMINISTRATIVE: IL PD RIPARTE DALLE CITTA’, GRILLINI DALLE STELLE ALLE STALLE
IN 14 SU 16 COMUNI CAPOLUOGO IN VANTAGGIO IL REDIVIVO CENTROSINISTRA CHE PASSA AL PRIMO TURNO A PISA, MASSA E VICENZA
Il bipolarismo, sospeso sul piano nazionale con il governo di larghe intese, rinasce a livello locale.
E’ questo, in estrema sintesi, il risultato del primo turno delle elezioni amministrative. Il centrosinistra è in vantaggio in quattordici su sedici fra i comuni capoluogo interessati dal voto.
A Roma, e in tutte le principali città in cui i cittadini sono stati chiamati alle urne, i ballottaggi sono tutti, o quasi, fra Pd e Pdl.
Con l’eccezione significativa di Treviso e Lodi, tradizionali ‘feudi’ della Lega, dove il candidato del Carroccio dovrà vedersela con quello del centrosinistra.
Per Nichi Vendola è tempo di brindare: “Oggi il centrosinistra risorge nelle città – commenta il leader di Sel – nella prima prova dopo lo schianto, si dimostra capace di essere un’alternativa credibile”.
Una sfida che richiama alla mente quanto è successo alle regionali in Friuli Venezia Giuli, dove la candidata del Pd Debora Serracchiani ha avuto la meglio sul governatore uscente Renzo Tondo, sostenuto da una coalizione Pdl-Lega.
“Io e Marino abbiamo vinto nonostante il Pd”, commenta infatti la governatrice friulana a Repubblica Tv .
Era il 22 aprile e la vittoria della candidata democratica fu un vero e proprio miracolo due giorni dopo la tumultuosa assemblea dei parlamentari sul tradimento di Romano Prodi, candidato al Quirinale.
Tempi non meno agitati di quelli attuali, visto che c’è un governissimo e il voto di Roma premia proprio un candidato che del no all’alleanza con il Pdl ha fatto una battaglia elettorale.
Da parte sua Gianni Alemanno ostenta ottimismo: “La partita è aperta – dice – ora riportiamo al voto gli astenuti”.
E dà la colpa al derby Roma-Lazio per la finale di Coppa Italia, che avrebbe “distratto e irritato” gli elettori (video).
Anche Silvio Berlusconi, che ci ha messo la faccia per dare la volata al sindaco uscente e non è certo soddisfatto dei risultati, minimizza la portata del voto locale: le amministrative non hanno nulla a che vedere con il governo, è la riflessione del Cavaliere, anzi semmai sono la riprova della necessità che l’esecutivo prosegua il suo lavoro e vari quanto prima i provvedimenti ‘choc’ sull’economia, a partire da Imu, Iva, Equitalia e lavoro dei giovani.
Crollo dei 5 Stelle.
L’altro dato da registrare è il tonfo del Movimento 5 stelle, su cui pesa il silenzio di Beppe Grillo. A Roma Marcello De Vito ottiene uno stentato 12,6% (ed è il miglior dato nazionale, in media nelle altre città non ha superato il 10%), sdrammatizza la sconfitta (parla di un “calo non vistoso”) e attribuisce il calo di consensi al poco spazio avuto su giornali e tv (video).
In nessun comune il candidato del M5S raggiunge il traguardo del ballottaggio.
La base del Movimento protesta sul web: “Inutile girarci intorno, abbiamo preso una batosta”, scrive un militante sul blog di Grillo.
E il suo è il commento il più votato.
Ma è il governatore del Lazio Nicola Zingaretti a individuare il nodo del problema: “Il M5S è quello che più ha tradito le attese dei suoi elettori che avevano chiesto un’istanza di cambiamento. È evidente che c’è qualcosa che non va nella la sintonia tra chi lo vota e chi lo dirige”.
Anche se Ignazio Marino, in vantaggio in questa prima tornata, non chiude la porta ai grillini: “C’è voglia di cambiamento a Roma – dice – ma abbiamo temi in comune con il M5S”.
Il voto città per città .
La conta dei voti è a metà strada in quasi tutte le città interessate dalle elezioni. A Roma il 9 e 10 giugno i cittadini saranno chiamati a scegliere tra Ignazio Marino, che a questa prima tornata ha ottenuto il 43,1% e Gianni Alemanno, fermo al 30,2%.
A Brescia, testa a testa fra Emilio Del Bono (centrosinistra) e Adriano Paroli, entrambi al 38,3%.
A Vicenza, invece, netta affermazione del centrosinistra: Achille Variati, con il 54,7%, vince al primo turno contro la pasionaria leghista Manuale Dal Lago (27,2%). A Siena, nonostante lo scandalo del Monte dei Paschi, si afferma il candidato sindaco del Pd Bruno Valentini che con il 41,3% ha la meglio su quello del centrodestra Eugenio Neri (22,7%).
A Massa Alessandro Volpi (Pd) è sindaco con il 54,03% contro il 17,42% di Gabriella Gabrielli, sostenuta da Udc e Scelta Civica.
A Pisa è certa la vittoria del candidato del Pd Marco Filippeschi con il 52,9% contro il 12,9% dello sfidante del Pdl Franco Mugnai.
A Treviso, come già anticipato all’inizio, Giovanni Manildo (Pd) è in vantaggio con 45,1% sul candidato della Lega Giancarlo Gentilini (33%).
Situazione simile anche a Lodi, dove Simone Uggetti del Pd vince con il 44,5% contro la leghista Giuliana Cominetti, ferma al 33, 45.
A Imperia il democratico Carlo Capacci con il 46,73% ha la meglio su pidiellino Erminio Annoni (28,81).
Nella città ligure è emblematico anche il crollo del M5S, passato dal 33,6% delle politiche ad appena l’8,8% delle amministrative.
A Isernia vince invece con il 51,5% Luigi Brasiello, candidato per una lista civica sostenuta da centrosinistra, Udc.
A Barletta, l’ex portavoce del presidente Napolitano Pasquale Cascella, candidato con il Pd, è in vantaggio con il 42,5% sul concorrente di centrodestra Giovanni Alfarano (22,9%).
Infine ad Ancona è ballottaggio fra Valeria Mancinelli del Pd (37,3%) e Italo D’Angelo del Pdl (20,57%).
(da “La Repubblica“)
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