AVANZA L’IPOTESI DELL’AGGRAVANTE RAZZIALE PER GLI ASSASSINI DI WILLY
SUI SOCIAL DEGLI ARRESTATI POST XENOFOBI
“Cosa hanno fatto? Non hanno fatto niente. Hanno solo ucciso un extracomunitario”. Era l’alba di domenica scorsa ed erano appena iniziati gli interrogatori dei quattro giovani di Artena accusati di aver ucciso a calci e pugni, poche ore prima, il 21enne Willy Monteiro Duarte quando uno dei loro genitori avrebbe risposto così al padre di uno degli amici della vittima che davanti alla caserma dell’Arma di Colleferro chiedeva fosse fatta giustizia.
Parole agghiaccianti ascoltate bene da quanti erano presenti in piazza Italia e riferite ai carabinieri.
Ma non è questo l’unico elemento che sta portando gli inquirenti ad approfondire l’ipotesi dell’aggravante razziale nel pestaggio fatale per il giovane allievo cuoco di Paliano.
Il 21enne sarebbe stato aggredito soltanto per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, per aver provato a difendere dalla banda un suo compagno di scuola di Colleferro, ma il dubbio che i picchiatori abbiano poi infierito su di lui per il colore della pelle tra gli investigatori è forte.
Ne sono convinti amici e conoscenti di Willy. E lo pensano quanti conoscono bene quelle realtà periferiche, al confine tra le province di Roma, Frosinone e Latina.
“Colleferro non è e non è mai stata razzista”, giura il sindaco Pierluigi Sanna. “Willy e la sua famiglia qui a Paliano non hanno mai avuto problemi, mai una parola fuori posto”, gli fa eco il primo cittadino palianese Domenico Alfieri.
Ma ad Artena è diverso. In tanti, a partire da quelli che come gli arrestati sono stati spesso coinvolti in episodi di violenza e nello spaccio di droga, fiorente nel centro romano, hanno simpatie per la destra estrema e manifestano sentimenti xenofobi. Una minoranza sicuramente, ma pericolosa.
Ed ecco che proprio per quanto riguarda i fratelli Bianchi, gli appassionati di arti marziali, quelli che venivano chiamati quando la banda era in difficoltà e c’era da alzare le mani, che avevano seminato il terrore a Velletri e da qualche tempo avevano iniziato a fare capolino a Colleferro, spuntano fuori altri particolari sul fronte della xenofobia.
Sono passati circa nove anni da quando Gabriele Bianchi, uno degli arrestati, commentando sui soliti social network un fatto di cronaca definiva il protagonista di quella vicenda “lurido egiziano de m…”.
E non era stato da meno un altro fratello non coinvolto nella morte di Willy e impegnato nella gestione di un bistrot in paese, che definiva lo stesso “egiziano de m…” e “negraccio de m…”. Qualcuno ha recuperato quei vecchi commenti, ne ha fatto uno screenshot e li ha postati sui social.
La banda ha infierito dunque su Willy anzichè sugli altri ragazzi presenti quella notte nel parchetto di Colleferro per il colore della sua pelle oltre che per il suo tentativo di fare da paciere? Gli investigatori stanno cercando di scoprirlo.
E intanto tra le migliaia di persone sconvolte per una simile violenza e che chiedono venga fatta giustizia, c’è pure chi proprio per ragioni razziste definisce eroi i fratelli Bianchi.
La piazza in cui vengono fatte simili discussioni è sempre quella virtuale. Ed ecco che oggi, postando la foto dei due picchiatori con muscoli e tatuaggi in bella vista, un utente scrive: “Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzè. Siete degli eroi ragà “. E un altro utente di Latina gli fa eco: “Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzè. Siete degli eroi”. Post che incitano all’odio razziale su cui sta già indagando la polizia postale di Latina.
(da agenzie)
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