BOLOGNA, LEPORE BATTE LARGAMENTE CONTI, MA IL VERO SCONFITTO E’ MATTEO RENZI
FALLITO IL TENTATIVO DI CONDIZIONARE IL CENTROSINISTRA
Vince largo Matteo Lepore, sessanta a quaranta. Isabella Conti ottiene un buon risultato ma non quello sperato. Fallisce il tentativo del centrodestra di condizionare pesantemente le primarie del centrosinistra più assurde di sempre, dove la coalizione era variabile a seconda di chi le avesse vinte.
Il vero sconfitto è Matteo Renzi. Il Pd si salva in corner e può ora rilanciare il disegno dell’alleanza con la sinistra-sinistra e i Cinquestelle.
E’ questa la sintesi della sfida di ieri a Bologna, ai gazebo del centrosinistra.
Sono state primarie molto partecipate: oltre 26mila i votanti, di cui quasi cinquemila online sulla piattaforma del Pd “Partecipa” e gli altri nei 43 seggi allestiti in città.
Lepore, unico candidato del Pd, ha ottenuto 15.708 voti (59,6%), contro i 10.661 (40,4%) della Conti, lanciata da Renzi, candidata “indipendente” di Italia Viva.
La sindaca di San Lazzaro a spoglio ormai ultimato ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulata col vincitore. E’ apparsa delusa del risultato (“eravamo Davide contro Golia, abbiamo combattuto con la fionda contro i poteri forti”) ma ha rassicurato il suo sostegno a Lepore e al centrosinistra alle elezioni vere di ottobre (“Matteo ha vinto meritatamente, su alcuni temi abbiamo visioni diverse, ma siamo figli della stessa terra. Lo aiuteremo”).
Il Pd, dopo aver rischiato l’osso del collo, può tirare un sospiro di sollievo. Non solo a Bologna ma anche a Roma.
Lepore esce legittimato e rafforzato dai gazebo. Alle comunali di ottobre si potrà presentare come candidato sindaco di un centrosinistra largo ma principalmente alleato con la sinistra di Coalizione civica, Articolo uno, Coraggiosa, Sardine e con i Cinquestelle.
Mentre la sua sfidante immaginava una giunta senza i grillini, aperta ai centristi e ai moderati. “Sarà una bellissima storia – ha commentato il vincitore- con questo risultato Bologna si conferma la città più progressista d’Italia”. Poi ha teso la mano alla sfidante: “Nei prossimi giorni ci incontreremo. L’ho già sentita. L’ho ringraziata per il percorso che abbiamo fatto insieme e che faremo d’ora in poi per la nostra città”.
Alla Conti sono arrivate anche le telefonate di Letta e del governatore Bonaccini. Mentre tutti i big, a cominciare dal padre nobile del Pd Romano Prodi, dicono: “Ora avanti insieme, tutti con la stessa maglia, per vincere contro le destre”.
L’operazione politica tentata da Renzi lanciando la candidatura di Isabella Conti per spaccare il Pd e bloccare la linea politica di Letta di apertura a Conte e ai grillini che guardano a sinistra, per ora è fallita. La Conti non ha sfondato.
Non le è bastato avere l’appoggio dichiarato di mezzo Pd ancora renziano dentro (tre assessori, l’ex segretario provinciale Critelli, l’ex segretario cittadino Aitini, il consigliere regionale Paruolo, l’europarlamentare Elisabetta Gualmini) e di una parte del centro moderato (Bologna civica, i commercianti, gli uomini vicino a Pierferdinando Casini e all’ex ministro Gianluca Galletti) per vincere
Pur presentandosi come indipendente (“sono isabelliana non renziana”) e lasciando le cariche nazionali che aveva in Italia Viva, non si è dimessa dal partito e non si è smarcata a sufficienza dal senatore di Rignano.
Un fatto che sembra averla penalizzata, motivando la parte più di sinistra dell’elettorato al voto. “Abbiamo respinto l’assalto di Salvini e della Borgonzoni alle regionali, respingeremo anche quello di Renzi e Conti alle comunali”, era il commento più gettonato a sinistra. Non è un caso se la vittoria più larga Lepore l’ha avuta nei quartieri popolari, mentre la Conti è stata competitiva nel centro storico e nei quartieri più ricchi (la famosa “sinistra ztl”).
(da La Notizia)
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