BOSSI SPARIGLIA: “A ROMA VOTEREI BERTOLASO, IN POLITICA BISOGNA MANTENERE LA PAROLA DATA”
“BERLUSCONI E’ ANCORA SVEGLIO, SALVINI NON PUO’ ESSERE IL LEADER DEL CENTRODESTRA”
Seduto nel cortile interno della Camera, il sigaro in bocca, una spilla appuntata alla giacca a forma di trifoglio verde – omaggio al Saint Patrick’s Day che si celebra oggi -, il fondatore e capo della Lega per vent’anni, Umberto Bossi, sbuffa a parlargli di Roma e della scelta di Salvini di mollare Bertolaso, che lui invece — confessa – voterebbe.
Ha sentito Salvini in mattinata, ci dice cosa gli ha detto?
«Non posso. Sono cose che è meglio non ripetere (ride)».
Ha fatto bene a dire sì e poi no a Bertolaso?
«Bisogna mantenere la parola data. In politica è una delle cose fondamentali se vuoi che ti rispettino».
Quindi ha sbagliato?
«Sì, però… (fa un gesto come per tagliare corto)».
Perchè ha cambiato idea?
«C’era qualcosa in atto».
Cosa?
«La voglia di scalare e diventare candidato premier del centrodestra, oppure poteva avere dubbi sull’utilità di partecipare alle elezioni a Roma».
Salvini può essere il leader di tutto il centrodestra?
«Con tutto il rumore che è uscito è difficile: se pensava che aiutasse sbaglia, non aiuta. Anche se Salvini si rende conto che forse per la Lega non è così fondamentale avere Roma».
Maroni dice che avreste dovuto lasciare la scelta del candidato di Roma a Berlusconi…
«Sono d’accordo con lui. Una volta tanto».
Se lei fosse residente a Roma chi voterebbe?
«Bertolaso».
Davvero?
«Lo conosco e so che è uno bravo e capace».
Ma la Meloni ha fatto bene a candidarsi anche se è incinta?
«Se se la sente sì. Certo sarà un bel peso andare in comune e avere un figlio da accudire, ma se se la sente lei… È una scelta personale».
Bertolaso ha fatto una gaffe a dirle «deve fare la mamma», non crede?
«Sì, si vede che lui non è un politico scafato».
Questo incidente con Fi può mettere a rischio le giunte in Lombardia e Veneto dove amministrate insieme?
«No, io non penso che Berlusconi farà un passo del genere. E’ un uomo di parola, ha fatto le elezioni con noi, non mancherà la parola. Può darsi che sia risentito, mi dispiace per quello che è avvenuto, ma sa che coi giovani deve avere un po’ di pazienza».
Veramente il «giovane» Salvini ha superato i 40 anni…
«Già quaranta?… Ancora si comporta da ragazzo, con la fidanzata, ha voglia di vivere in modo giovanile».
Non è venuto il tempo che Berlusconi faccia un passo indietro?
«Ci sono stati grandi leader con più anni di lui, soprattutto a sinistra, come Nenni. E la regina d’Inghilterra, eppure è sveglia di cervello».
Quindi lei non è preoccupato che si rompa il centrodestra?
«No. Quello che è avvenuto ha sottolineato come il centrodestra deve restare unito. Le cose è difficile che vadano alla perfezione: poteva andare meglio, ma si può ricucire benissimo».
Nelle altre città al voto come andrete?
«A Milano vinciamo, spero».
E a Torino?
«Non conosco abbastanza la situazione». (Il Senatùr si guarda intorno, vede un deputato leghista e gira la domanda a lui, che gli risponde «perdiamo forse al primo turno».
Francesca Schianchi
(da “La Stampa”)
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