INTERVISTA A FINI: “MELONI, CHE DELUSIONE. SILVIO E’ IL PIU’ COERENTE”
“GIORGIA E’ CADUTA NEL TRANELLO, AN ERA UNA FORZA POPOLARE NON POPULISTA”
«Cara Giorgia sei caduta nel tranello»: Gianfranco Fini, uno dei padri fondatori della destra di governo e candidato sindaco nella Roma che fu, respinge al mittente le affermazioni della Meloni: «Io non sto fondando proprio un bel niente».
Gianfranco Fini, che sta succedendo a Roma?
«Ci sono vecchi rancori, antipatie, gelosie e questo è deprecabile, ma la cosa più grave è che c’è un’involuzione di quella che era la politica di Alleanza Nazionale in senso lepenista. An era una forza popolare e non populista, aveva una cultura di governo, quando era all’opposizione, non aveva una cultura massimalista contraria a tutto e a tutti, An voleva rifondare l’Unione europea e non affondarla. Oggi purtroppo la destra romana, Fratelli d’Italia, ha un posizionamento diverso, molto simile a quello della Lega. Sono alleati naturali al di là delle questioni romane» .
E allora?
«Il problema è che An aveva tre volte i voti di FdI e poi c’era Forza Italia, il pilastro della coalizione e che oggi non ha più identità . Giorgia è caduta nella trappola: se si fosse candidata dieci giorni fa, prima di Bertolaso, nessuno l’avrebbe contestata. Oppure se Giorgia avesse detto di Marchini che è un ottimo candidato, ci sarebbe stato un centrodestra non solo competitivo, ma più largo di quello esistente. Invece un po’ i tentennamenti, un po’ il fatto che Giorgia ha pensato più al partito che a vincere, quando si è accorta che Storace le avrebbe tolto molti voti, ha perso la bussola. Berlusconi è stato più lineare e coerente».
Ma oggi un elettore di destra a Roma che pensa?
«È disorientato da questo vaso di Pandora, votato all’autodistruzione del centrodestra. Poi bisogna vedere cosa si intende quando si parla di destra e di centrodestra, sono due categorie molto ampie. An e Fi raccoglievano tanti voti perchè non avevano posizioni radicali».
Il pasticcio a destra, ma anche a sinistra, favorirà i Cinque stelle?
«È evidente. Dicono una cosa tanto semplice quanto ripetitiva: li avete provati tutti, perchè ora non provate con noi che siamo un qualcosa di nuovo? Tanti italiani hanno fiducia in questo “nuovo” fine a se stesso».�
Cosa è cambiato rispetto a quando si presentò lei per il Campidoglio?
«Tutto, sono passati 22 anni ed è come se fossero passati due secoli».
Antonio Angeli
(da “il Tempo”)
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