BUCCI VENDITORE DI FUMO: “GENOVA IDEALE PER AZIENDE CHE VOGLIONO GUADAGNARE, IL COSTO DEL LAVORO E’ PIU’ BASSO CHE ALTROVE”
MA IL DATO SI RIFERISCE ALLA RETRIBUZIONE MEDIA DEI LAVORATORI DIPENDENTI, SENZA DISTINGUERE TRA I DIVERSI TIPI DI LAVORO… METTERE INSIEME OPERAI E MACELLAI, INGEGNERI E DOCENTI E FARE UNA MEDIA NON HA ALCUN VALORE: I CONTRATTI NAZIONALI RENDONO I COSTI DI GENOVA PARI A QUELLI DELLE ALTRE CITTA’
Genova è il posto ideale per investire, «per un’azienda che vuole guadagnare, e guadagnare bene». Perchè il costo del lavoro è più basso che altrove in Italia, dice il sindaco Marco Bucci, ma non solo. «Ci sono tutti gli elementi per attirare investimenti ma siamo straordinari nel non farlo sapere in giro».
Bucci lancia la sfida durante la cerimonia dell’Indipendence day, davanti alla piccola comunità americana stretta attorno al Console Generale degli Stati Uniti per il Nord Italia, Philip T. Reeker: invitato a chiarire i motivi per investire su Genova, Bucci inanella tre punti.
«Perchè il costo del lavoro è più basso che altrove, inferiore del 10% rispetto Milano, del 30% rispetto alla Francia e molto di più rispetto all’America – dice – e perchè ci sono straordinarie professionalità , che vengono anche dalla tradizione industriale, e una qualità della vita decisamente alta».
L’analisi di Bucci parte dal costo del lavoro: Genova non è la Cina, i contratti di categoria sono nazionali.
Possibile che produrre ai piedi della Lanterna sia una garanzia di risparmio? E soprattutto: se è così, è un dato positivo che i genovesi guadagnino meno, e non poco, di chi svolge gli stessi lavori altrove?
«Le risultanze di un’indagine che abbiamo svolto a fine 2016 – dice Guido Conforti , responsabile del Centro Studi di Confindustria – si basano sulle retribuzioni ed è relativo al complesso dell’occupazione e non a casi specifici, come può essere la retribuzione media di un ingegnere o di un manager».
Tradotto: il confronto della retribuzione lorda per i lavoratori dipendenti di sette grandi città dice che un ipotetico signor Parodi guadagna mediamente 28.950 euro e spiccioli all’anno, un piemontese ne guadagna mediamente 900 in più e il milanese evocato da Bucci avrà in busta paga, a fine dicembre, 3.500 euro più del genovese. Questo dato però non distingue affatto la tipologia di lavoro e mette insieme il macellaio e l’ingegnere, il professore di liceo e l’astrofisico.
Insomma non è per nulla attendibile sostenere che a parità di medesimo lavoro a Genova si guadagni di meno, semplicemente in altre città ci sono occupazioni più remurative che a Genova.
(da “il Secolo XIX”)
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