BUGIARDO SERIALE: LA STORIA DI SALVINI SUL DETENUTO NORDAFRICANO CHE HA PRESO A MORSI L’ORECCHIO DI UN AGENTE NON ERA VERA
NESSUN MORSO, LA SORELLA DELL’AGENTE FERITO CASUALMENTE DAL LANCIO DI UN FORNELLINO ATTACCA SALVINI: “USI LE DISGRAZIE DI CHI SERVE LO STATO, SPARISCI, SEI LA VERGOGNA DI CHI LAVORA!!!!”
L’otto ottobre 2019 Matteo Salvini, ospite a Di Martedì condotto da Floris su La7, mostra le foto dell’orecchio di un agente di polizia penitenziaria che sarebbe stato preso a morsi da un detenuto nordafricano, il tutto durante una puntata in cui si doveva parlare di Savoini e Russia.
Ecco le parole dell’ex ministro dell’Interno:
È l’orecchio di un agente della polizia penitenziaria del carcere di San Gimignano preso a morsi da un detenuto nordafricano oggi pomeriggio.
Le foto sono state pubblicate la stessa sera sui suoi canali social e messi in evidenza, omettendo però le frasi sul morso:
“Scusate per le immagini forti ma è giusto mostrare la realtà . Ennesima aggressione oggi in un carcere contro un poliziotto, questa volta a San Gimignano. Il responsabile di tanta ferocia è un detenuto nordafricano, purtroppo già noto per la sua violenza. Invece di preoccuparsi solo della salute dei detenuti, il ministro Bonafede si occupi anche degli agenti”
Il morso non c’è stato
Salvini si è inventato di sana pianta il morso da parte del detenuto, le notizie riportate sui media raccontano tutt’altra storia. Ecco quanto scritto da Ansa l’otto ottobre 2019 alle ore 21:00, la stessa sera dell’intervento a Di Martedì
“Aggressione nel pomeriggio a un agente penitenziario nel carcere di San Gimignano (Siena), struttura di cui si è parlato di recente per l’inchiesta sui presunti pestaggi ai detenuti e dove da tempo sono denunciate condizioni difficili di vivibilità ”
Sempre su Ansa troviamo la ricostruzione dell’accaduto riportata da Donato Capece, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe):
“Nel pomeriggio” un recluso “ha aggredito alcuni poliziotti per futili motivi”, scrive in una nota. E’ successo “verso le 16.30-17 quando un detenuto tunisino della sezione media sicurezza ha lanciato dall’interno della sua cella un fornellino del gas che, per caso del tutto fortuito, attraversando lo spioncino del blindo ha colpito a un orecchio l’ispettore della sorveglianza generale”.
essun morso, dunque, ma un danno causato dal lancio di un fornellino del gas all’interno della cella che «per caso del tutto fortuito» ha poi colpito l’agente. Dalle parole dello stesso segretario si potrebbe pensare che non si sia trattato di un’aggressione.
Le proteste sui social contro Salvini
Ci segnalano un post Facebook, pubblicato il 9 ottobre 2019 alle ore 23:50 dall’utente Francesca Miranda, la quale riporta di essere sorella dell’agente ferito. Nel suo commento mostra tutta la rabbia nei confronti di Matteo Salvini accusandolo di usare le disgrazie di chi rischia la propria vita:
“Ancora una volta, questo individuo, si è dimostrato un opportunista di cui l’Italia non ha bisogno. È DI MIO FRATELLO QUELL’ORECCHIO!!!! Non sai neanche di cosa di tratta, ma usi le disgrazie di chi rischia la propria vita, lavorando per lo stato, mentre tu rubi soldi agli italiani. SPARISCI, VERGOGNA DI CHI LAVORA!!!!
Il mese scorso si è parlato di presunti maltrattamenti dei detenuti da parte della polizia penitenziaria del carcere di San Gimignano, accuse che hanno portato a un numero pari di 15 agenti indagati. Ecco quanto riportato da Repubblica Firenze il 22 settembre 2019:
L’indagine, definita dal Dap “complessa e delicata”, ha interessato 15 poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di San Gimignano e trae origine dalla denuncia fatta da alcuni detenuti su pestaggi avvenuti all’interno del’istituto toscano. Le accuse formulate dalla Procura di Siena vanno dalle minacce alle lesioni aggravate, al falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale, alla tortura.
La presunta vittima dei maltrattamenti sarebbe un cittadino tunisino di 31 anni
“Il ragazzo gridava di dolore, sempre più forte”, racconta un detenuto del carcere di San Gimignano. E un altro: “Lo picchiavano con pugni e calci” e lui era a terra. E ancora: “Una guardia gli ha messo un ginocchio alla gola”, “gli hanno calato i calzoni” e giù botte. Lo trascinano in cella a braccia e lo lasciano lì, privo di sensi: “Penso fosse svenuto”. Il “ragazzo” è un cittadino tunisino di 31 anni, che stava scontando un anno di reclusione.
Si parla anche di telecamere interne al carcere che avrebbero ripreso l’accaduto:
L’11 ottobre 2018 è in isolamento. A metà pomeriggio le guardie penitenziarie vanno a prenderlo per trasferirlo da una cella a un’altra. Si presentano in massa, 15, fatto anomalo. Lui pensa di andare a fare la doccia, ha in mano un asciugamano, le ciabatte ai piedi. Lo trascinano. Il resto lo raccontano parzialmente le immagini delle telecamere interne al carcere (immagini in parte schermate dai corpi degli stessi agenti), lo confessa un detenuto a un’operatrice penitenziaria, poi lo riferiscono nelle lettere che scrivono al tribunale di Siena e a quello di sorveglianza altri cinque che sono detenuti in regime di alta sicurezza, gente condannata per reati gravi, camorristi, trafficanti di droga. Da lì parte un’inchiesta della procura di Siena che ora vede iscritti nel registro degli idagati 15 agenti penitenziari.
Insomma, Salvini ha spacciato un incidente per un’aggressione. Il che, se ci pensate, è come scambiare uno che beve mojito al Papeete per uno statista.
(da Open)
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