CANDIDATI GRILLINI E L’IMU: “RESTERA’? SI, NO, FORSE”
LE RISPOSTE SUI PROGRAMMI: CHI DIFENDE L’EURO, CHI RIVUOLE LA LIRA…NE EMERGE UN QUADRO SCONFORTANTE DI MILITANTI DALLE IDEE UN PO’ CONFUSE
Subito gli Stati Uniti d’Europa. Anzi no, meglio l’Italia fuori dall’euro.
Il debito pubblico? Dobbiamo abbatterlo tagliando la spesa. Oppure possiamo non pagarlo.
L’Imu? Va abolita. Però anche mantenuta.
Eccoli i futuri parlamentari grillini: combattivi e scalpitanti, ma con idee un po’ confuse.
Abbiamo contattato via mail o su Facebook 120 candidati del Movimento 5 Stelle alle politiche.
Si tratta dei vincitori delle Parlamentarie.
Decine di loro, ai primi posti nelle liste delle circoscrizioni, hanno una poltrona prenotata alla Camera o al Senato.
Li abbiamo interrogati sulla ricetta anti-crisi.
Ci hanno risposto in una quarantina. Con posizioni a volte in contraddizione tra loro.
Gli altri hanno preferito declinare, forse intimoriti dai diktat anti-giornalisti.
Assicura Grillo che «nel 2013, tutti gli iscritti potranno partecipare alla stesura online del programma».
Per ora sul blog c’è un abbozzo. Ma su alcuni temi la posizione dei grillini resta un mistero.
E le risposte dei parlamentari «in pectore» non aiutano a fare chiarezza. Daniele Del Grosso, candidato in Abruzzo, rimpiange la lira: «Purtroppo abbiamo perso la sovranità monetaria. Senza un governo Ue non ha più senso rimanere nella morsa letale dell’euro».
Rinaldo Verardo da Thiene frena: «Uscire dalla moneta unica porterebbe più danni che benefici». Paola Nugnes, architetta candidata in Campania, non si fa intimorire dallo spread: «Bisogna ridiscutere il debito, con una richiesta di moratoria della parte “illegittima”».
Il valdostano Stefano Ferrero snocciola la sua formula ultra-liberista: «Riduzione del 10% delle aliquote su persone fisiche e imprese». E i soldi? «Vendiamo parte del patrimonio dello Stato e le riserve auree di Bankitalia».
L’abruzzese Andrea Colletti non vuol sentire parlare di ripresa: «È un concetto sbagliato. Se significa solo aumentare il Pil non è la strada giusta». Sulle pensioni la maggioranza degli interpellati vuole l’abolizione dell’«iniqua» riforma Fornero.
A difendere l’innalzamento dell’età solo un ragazzo, che chiede di restare anonimo.
Tra i grillini ci sono idee contrastanti anche sull’Imu.
Sebastiano Barbanti, numero due in Calabria: «Assolutamente no» all’imposta sulla prima casa, sì per gli altri immobili. Epperò «abolire l’Imu ora è impensabile», avverte un candidato.
Interrogati sulla proposta di legge che sognano di presentare in Parlamento, i candidati 5 Stelle si scatenano: tassazione della prostituzione, imposta del 50% sul gioco d’azzardo, legalizzazione delle droghe leggere, cancellazione della prescrizione penale, divieto di qualsiasi transazione con società che garantiscono l’anonimato societario bancario.
E poi una raffica di idee contro la «casta».
Grillo lo ha ripetuto più volte: «Via questi politici, ma prima dovranno restituire il bottino».
Mario Michele Giarrusso, avvocato catanese, secondo in lista in Sicilia 2, prova a dar forma al proclama: «Se eletto mi piacerebbe presentare una proposta di estensione ai politici ed ai pubblici funzionari della legge La Torre sulla confisca dei beni».
A mettere (quasi) tutti d’accordo è l’epurazione dei dissidenti Favia e Salsi, «egoisti» e «in malafede».
Sostiene il calabrese Francesco Molinari: «Grillo ha fatto bene a cacciarli; lui è il nostro garante, tipo Berlinguer nel Pd».
Silvia Chimienti, numero due in Piemonte, assicura che «nessuno si sente minacciato da Casaleggio».
«Conosco Favia e in Regione sta lavorando bene — ammette il pavese Luis Alberto Orellana -. In questo momento però non c’è spazio per tentennamenti».
Vito Crimi, capolista in Lombardia 2, snobba la domanda: «Dobbiamo raccogliere le firme in fretta e furia. Non ho tempo per il gossip».
L’unico a cantare fuori dal coro è Lorenzo Battista, terzo più votato in Friuli-Venezia Giulia: «Non sono d’accordo con le espulsioni». Forse altri la pensano come lui, ma con l’aria che tira avranno pensato che è meglio non esporsi.
L’impiegato triestino, invece, ci mette la faccia: «Spero che in futuro ci sarà la possibilità di un confronto con Grillo». Rischia di rimanere deluso.
Gabriele Martini
(da “La Stampa“)
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