CASO GENOVA, PARLAMENTARI M5S BASITI: “MOSSA SUICIDA”
SVEGLIA!!! NON AVETE ANCORA CAPITO CHE A GENOVA “DOVETE” PERDERE?
Il caso Genova crea sconquasso nel mondo pentastellato. Non solo nel capoluogo ligure ma direttamente anche a Roma.
Il voto delle comunarie annullato da Beppe Grillo con un post in cui ha annunciato che la vincitrice Marika Cassimatis non sarà la candidata sindaco coglie tutti di sorpresa: “È una mossa suicida”.
È venerdì e i deputati grillini in giro a Montecitorio sono pochi.
C’è però il genovese Sergio Battelli, si dirige verso gli uffici del gruppo e non vuol parlare. Come avviene spesso in questo casi, l’imbarazzo fa da padrone a maggior ragione se a prendere una decisione così forte e in controtendenza è stato il leader.
Da questo momento i parlamentari pentastellati sanno che tutto può cambiare.
“Così perdiamo di credibilità “, è il pensiero di molti, anche dei big.
Qualcuno descrive Alessandro Di Battista molto perplesso. Nessuno mette in discussione la scelta del capo, “che sicuramente avrà avuto i suoi buoni motivi, ma non si può indire una votazione per poi annullarla quando si conosce il nome del vincitore. Non si può, qualcosa non quadra”, dice un parlamentare a taccuini chiusi.
Sempre alla Camera a scrivere gli emendamenti sul biotestamento c’è Matteo Mantero, deputato ligure anche lui. “Non mi occupo delle questioni locali, ma da esterno posso dire che mi dispiace che ci sia stato questo problema”, dice Mantero: “C’è un problema di divisioni interne e che queste divisioni abbiano portato a dover sconfessare una votazione è senza dubbio spiacevole per un Movimento che ha sempre usato questo strumento per la scelta dei propri candidati”.
Ciò che è più grave però – secondo molti parlamentari M5S – è il fatto che si sia arrivati a questo punto proprio nella città di Grillo. “Non so quando e come si sia espressa Cassimatis – aggiunge Mantero – e ho gli elementi per giudicare la decisione di Grillo, so però che dispiace”. Tanti aspettano di capirne di più.
I più severi sono preoccupati per l’impressione che viene data all’esterno. Cioè l’impressione di un capo che decide su tutto nonostante il Movimento 5 Stelle sia nato per portare avanti la democrazia diretta.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply