CASSIMATIS-GRILLO, FINITO IL PRIMO ROUND, LUNEDI’ LA DECISIONE
LA MOSSA DISPERATA DI GRILLO, IL CONTRATTACCO DEI LEGALI DELLA CASSIMATIS
È finita poco prima delle 15, l’udienza per il ricorso d’urgenza presentato da Marika Cassimatis, (ex) candidata sindaco dell’M5S a Genova, “scomunicata” da Beppe Grillo dopo avere vinto le “comunarie” del Movimento 5 Stelle: il presidente della Prima sezione del tribunale Civile, Roberto Braccialini, dovrebbe decidere lunedì.
All’uscita dal palazzo di giustizia, la Cassimatis ha detto che «sono state chiarite diverse cose. Abbiamo visto alcune documentazioni, dovrebbero essere quelle in parte contestate a suo tempo. Si tratta di “like” a post di ex attivisti che al momento erano perfettamente attivisti e portavoce perfettamente inseriti nel Movimento, totalmente estrapolati dal contesto»; ancora: «I “like” contestati non si riferivano proprio a Pizzarotti, ma alle sue politiche. Non c’erano contestazioni alla Salvatore, ma c’era un “like” a un post di Putti in cui faceva considerazioni sulla Salvatore».
La Cassimatis ha poi spiegato di essere ancora iscritta al Movimento nonostante la sospensione annunciata da Grillo sul blob: «Posso ancora accedere alla piattaforma Rousseau, il sistema operativo del partito. Ancora ieri sera ho votato su questioni di politica estera. Quindi tecnicamente sono ancora iscritta al Movimento».
Ricordiamo che la Cassimatis, tramite i suoi legali ha chiesto che «in via urgente» vengano riabilitate la sua candidatura (aveva vinto le Comunarie grilline online poi annullate dal “capo politico”) e cancellata quella di Luca Pirondini, inizialmente secondo classificato, poi scelto dal leader e “approvato” da una consultazione web allargata a livello nazionale.
Nella tarda serata di ieri Grillo ha sospeso Cassimatis dall’M5S .
E questa mattina i legali del comico hanno rilanciato sostenendo che, proprio alla luce del provvedimento adottato dal capo politico, non c’è più motivo per affrontarsi in aula, in quanto lei non potrebbe “comunque” partecipare alle elezioni per i Cinque Stelle. Come dire: se anche i giudici riabilitassero la sua vittoria alle prime Comunarie, Cassimatis è stata sospesa e non può correre con il simbolo pentastellato.
I difensori della medesima Cassimatis hanno tuttavia replicato fissando un punto chiave.
«In primo luogo – è la posizione del suo avvocato Lorenzo Borrè – il giudice potrebbe non ritenere valida la sospensione. Ma se anche lo facesse, e Cassimatis non potesse candidarsi con il Movimento a prescindere dalla riabilitazione in tribunale, resta valido il secondo motivo del nostro ricorso, cioè la candidatura di Luca Pirondini ratificata da un voto nazionale e non locale. Perciò noi chiediamo che, anche laddove Cassimatis venga ritenuta sospesa e risulti di fatto incandidabile, il giudice annulli l’investitura di Pirondini”.
Insomma dopo aver cacciato la candidata senza spiegare i motivi del contendere Beppe tira fuori l’argomento della votazione non valida ma spiega anche che la stessa votazione non si può ripetere perchè nel frattempo la Cassimatis è stata cacciata. Un bell’esercizio di absurdum spazio-temporale.
Quindi la prima votazione viene annullata e la seconda non si può ripetere perchè la Cassimatis è stata espulsa. Giova ricordare che nel ricorso proposto daglia avvocati Alessandro Gazzolo e Lorenzo Borrè si faceva notare che il voto per Luca Pirondini doveva essere annullato anche perchè : la decisione di inibire la corsa della Cassimatis con il simbolo del M5S a Genova e quella di chiedere agli iscritti se far correre al suo posto lo sconfitto Luca Pirondini è stata presa in violazione del regolamento e dello statuto del M5S: «L’articolo 3 del regolamento infatti prevede che per la scelta dei candidati si voti con un preavviso di 24 ore mentre Beppe ha indetto subito la votazione per incoronare il candidato “favorito” dalla scelta di escludere la Cassimatis». Beppe e i suoi avvocati non toccano neppure la circostanza, ma implicitamente così riconoscono la fondatezza del ricorso.
(da “il Secolo XIX”)
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