STOCCOLMA, CAMION SULLA FOLLA, UN ARRESTATO: “SONO STATO IO”
QUATTRO VITTIME, DODICI FERITI
Stoccolma dopo Londra. Stoccolma come Berlino e Nizza.
Intorno alle ore 15 un camion, che dalle prime informazioni risulta rubato, è stato lanciato contro i pedoni nel centro di Stoccolma, andando poi a schiantarsi contro un negozio di un centro commerciale all’incrocio con Drottninggatan, affollata strada pedonale della capitale svedese.
Quattro le vittime confermate e dodici i feriti (nove gravi) è il bilancio che la polizia ha dato in serata. Tra i feriti anche due bambini.
Per il primo ministro svedese Stefan Lofven, “tutto indica che si è trattato di un attentato. La Svezia è stata attaccata con un terribile atto terroristico”. Nina Odermalm Schei, portavoce del Sapo, l’intelligence svedese: “Ci sono morti e molti feriti. Il Sapo sta cercando l’autore, o gli autori dell’attentato”.
In un breve messaggio alla nazione, il re Carlo XVI Gustavo di Svezia fa sapere che la famiglia reale ha accolto con “sgomento” la notizia dell’attentato e invia le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.
Caccia al terrorista.
La polizia svedese ha arrestato nella zona nord di Stoccolma un uomo che ha confessato di essere il responsabile dell’attacco compiuto oggi pomeriggio con un camion nella capitale svedese.
Lo ha riferito in serata il quotidiano Aftonbladet, citando diverse fonti coperte dall’anonimato. Successivamente la notizia è stata confermata anche dalla polizia. L’uomo avrebbe alcune ferite lievi.
In precedenza il premier Lofven aveva confermato notizie relative al fermo di un “sospettato”. Successivamente, la polizia ha smentito ogni arresto, anche se un video mostra un uomo a terra, circondato dagli agenti. Secondo Sky News, che cita proprie fonti della sicurezza, a Stoccolma si è scatenata una caccia al terrorista.
In conferenza stampa, la polizia ha diffuso immagini tratte dai filmati delle telecamere di sorveglianza. Mostrano un uomo con indosso una giacca con cappuccio verde e una felpa grigia. La polizia al momento non conferma che l’uomo arrestato sia lo stesso delle foto diffuse nel pomeriggio.
Il camion rubato, investito l’autista.
Confermando quanto scritto inizialmente da Aftonbladet, il direttore della comunicazione dell’azienda produttrice di birra Spendrups, proprietaria del mezzo, ha raccontato all’agenzia di stampa svedese TT: “Durante una consegna al ristorante Caliente qualcuno è saltato nella cabina del conducente ed è andato via mentre l’autista stava scaricando”.
Il permesso per la consegna spiegherebbe la presenza del camion nel cuore di un’area pedonale. Secondo alcuni testimoni, il conducente del mezzo indossava un passamontagna.
Altro dettaglio emerso nei minuti successivi all’attentato: la polizia ha detto di aver ricevuto chiamate “dalla persona alla guida del camion”.
Qualche ora dopo l’attentato, le prime notizie sul trasportatore a cui era stato affidato il carico di birre. La radio svedese spiega che l’uomo ha cercato di fermare l’uomo col volto coperto da passamontagna che gli ha rubato il camion, nel suo tentativo l’autista è stato investito ma non è grave.
La testimonianza di Nasrin, esule siriana arrivata in Svezia una decina di anni fa, che era nei pressi del luogo dell’attentato: “Ero terrorizzata, è stato tremendo. Ho visto una donna che aveva perso le gambe. Potevo essere io – ha raccontato in lacrime alla televisione svedese -. Il camion ha travolto tutto lungo il percorso. All’inizio abbiamo pensato che fosse un’esplosione tanto era forte il rumore. Quando siamo usciti era tutto in frantumi. Cerco di rimanere fiduciosa, ma non ce la faccio più. Sembra che per l’umanità non ci sia più speranza”.
(da agenzie)
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