CATALOGNA AMARA PER GLI INDIPENDENTISTI: SI FERMANO AL 47,8% SUL 77% DI VOTANTI
MAGGIORANZA DI SEGGI MA NON DI CONSENSO NELL’OPINIONE PUBBLICA…AVANZA CIUDADANOS AL 17%
Una vittoria che rischia di essere mutilata.
Gli indipendentisti catalani, infatti, hanno conquistato la maggioranza assoluta al Parlamento locale. Quando lo scrutinio è arrivato al 97% delle schede, la lista Junts Pel Sì del presidente secessionista Artur Mas ha ottenuto 62 seggi e il 39,6%, mentre quella dei radicali separatisti di Cup è a 10 seggi e il 8,2%: insieme raggiungono il 47,8%, e quindo non raggiungono la maggioranza assoluta cui puntavano.
Dietro Junts Pel Sì arriva invece il partito moderato anti-sistema Ciudadanos (25 seggi e il 17,9%), contrario all’indipendenza
Gli indipendentisti avranno il maggior numero dei seggi al Parlamento regionale catalano, ma non superando il 50 per cento dei voti non possono presentarsi a Madrid come titolari della maggioranza assoluta degli elettori della Catalogna.
L’obbiettivo di Artur Mas, leader della coalizione indipendentista Junts pel Sì, è infatti la proclamazione di una dichiarazione unilaterale d’indipendenza nell’arco di 18 mesi.
Il voto di oggi serviva a rafforzare la sfida lanciata da Mas al governo centrale di Madrid, che è sempre stato inflessibile sull’indipendenza della regione di Barcellona dal resto della nazione iberica.
È una netta sconfitta, invece, quella del Partido Popular del premier spagnolo Mariano Rajoy, assolutamente contrario all’ipotesi dell’indipendenza: per i moderati solo il 8,4% dei voti e una forbice 11 seggi.
L’attuale partito di governo sarebbe superato dai socialisti del Psc (12,8% e 16 seggi), dalla lista di Podemos (8,9% e 11), e dalla seconda lista indipendentista, quella dei radicali di sinistra della Cup (8,2% e 11), alleata di Mas.
Alle urne erano chiamati 5 milioni e mezzo di cittadini negli oltre 2mila seggi , aperti dalle 9 di domenica mattina. I dati delle elezioni si fanno segnalare anche per l’incremento dell’affluenza ai seggi: alla fine alle urne sono andati il 77% degli aventi diritto.
L’aumento della partecipazione al voto è stato del 9% rispetto alle elezioni del 2012: un record assoluto.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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