CELEBRAZIONI DELL’UNITA’ D’ITALIA: IL COMITATO DEI SAGGI BACCHETTA BONDI
IL GRUPPO DI SAGGI, PRESIEDUTO DA CIAMPI, CORREGGE LE LINEE GUIDA DEL PROGETTO BONDI, STILATO SOTTO DETTATURA LEGHISTA…SOTTOLINEATA L’IDENTITA’ NAZIONALE, DEDICATO UN CAPITOLO ALLE ISTITUZIONI… VALORIZZAZIONE DELLA LINGUA ITALIANA E DELLE RAGIONI DELL’UNITA’
Le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, previste per il 2011, avevano visto il preoccupato intervento qualche mese fa del presidente Napolitano che aveva chiesto al Governo di definire al più presto un programma dettagliato.
Di fronte all’impasse politico di una coalizione che affrontava con evidente imbarazzo la stesura di un programma sull’Unità d’Italia, avendo al suo interno una forza politica, la Lega, che non perde occasione per dividere il Nord dal Sud del Paese, fino a minacciare improbabili secessioni.
Il pressing di Napolitano ha indotto il ministro Bondi a stilare un programma minimo, ridimensionando quello precedente, tagliando giustamente qualche iniziativa che nulla aveva a che spartire con il tema, ma anche dimostrando in diversi passaggi di scrivere sotto dettatura leghista (localismi, valorizzazione dei dialetti, ombre sul processo risorgimentale).
Ora il comitato dei garanti, l’organismo “scientifico” composto da studiosi e presieduto da Azeglio Ciampi, ha voluto mettere i puntini sulle “i” e ha sostanzialmente ribaltato l’impianto leghista e riscritto il progetto di Bondi, contrapponendo alla “disunità ” prospettato dal ministero, una lettura che invece insiste sul carattere unitario dela Costituzione e su una storia nazionale molto distante dagli umori della Lega.
Già nel cappello introduttivo del documento gli studiosi precisano che queste celebrazioni devono trasmettere un “significato unitario”, ovvero “il patrimonio di identità e di coesione nazionale che gli italiani hanno maturato nella loro storia”.
Anche “le difficoltà del percorso di formazione nazionale, il divario tra Nord e Sud, gli elementi di pluralità e diversità (esaltati invece da Bondi), devono essere trattati in una cornice solidamente unitaria, cementata da una identità nazionale che ha le sue radici nella formazione della lingua italiana”.
Il comitato dedica spazio poi alle istituzioni e scrive: “l’unità di un popolo si misura sulla tenuta delle sue istituzioni, sulla capacità di fare di tante terre, distinte a anche lontane, un territorio integrato”.
Per Ciampi parlare dell’Unità d’Italia equivale a parlare delle sue istituzioni unitarie.
In questo quadro, secondo gli studiosi, si potranno pure affrontare i singoli episodi, personaggi e luoghi geografici indicati nella bozza Bondi che però, sprovvisti di una cornice unitaria, non sarebbero più funzionali allo spirito delle celebrazioni.
Il documento conclude sottolineando che “la valorizzazione dei dialetti è un fatto positivo se serve alla pluralità nell’unità , non ha invece alcuna relazione con le Celebrazioni dell’Unità nazionale, ed è anzi controproducente, se si riduce alla pura coltivazione di culture locali chiuse in sè, a vocazione folkloristica ( come il censimento proposto da Bondi dei dizionari dialettali)”. Ora toccherà al governo e al ministro Bondi tradurre questa lettura in iniziative concrete, mostre e manifestazioni.
Sempre che si sia la volontà politica di valorizzare la storia della nostra Unità nazionale.
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