CHI E’ IL CIALTRONE? I MINISTERI HANNO UTILIZZATO SOLO IL 6,7% DEI FONDI EUROPEI, MENO DELLE REGIONI DEL SUD
PERCHE’ IL LEGHISTA TREMONTI NON HA CITATO TUTTI I DATI UFFICIALI? … PERCHE’ NON HA DETTO CHE LA BASILICATA HA SPESO IL 12,8% DEL FONDO SOCIALE EUROPEO CONTRO IL 6,8% DELLA LOMBARDIA?…. PERCHE’ NON HA RICORDATO CHE IL GOVERNO HA DIROTTATO 9 MILIARDI DI FONDI FAS PER PAGARE LA CASSA INTEGRAZIONE DELLE AZIENDE DEL NORD?
Ormai neanche Berlusconi lo sopporta più: tra due soggetti che non ammettono obiezioni e dissensi la lotta è dura.
Tremonti ha preparato la Finanziaria come se fosse solo affar suo, nascondendo gli incartamenti come i docenti universitari fanno con gli assistenti, nel timore che possano portargli via la cattedra.
Poi magari ha ragione sui conti da tenere in ordine, mentre il premier non ammetterebbe mai che siamo nella bratta, ma questo è un altro discorso.
Un Tremonti sempre più leghista e spocchioso non aiuta certo il Pdl ad uscire dalle secche del calo dei consensi in cui si è arenato.
Un Tremonti antimeridionalista poi allontana anche il voto del Sud, dopo aver perso quello del Nord: insommma siamo nella confusione totale.
Il ministro dell’Economia, sempre più politico, ormai sbulacca spesso con toni inconsueti per il suo passato riconosciuto aplomb.
Non solo minaccia di dimettersi ogni mezzora se non si fa come vuole lui, ma qualche giorno fa ha esagerato dando dei “cialtroni e degli irresponsabili a chi al Sud pensa solo a protestare contro i tagli del Governo e poi “prende soldi dall’Ue e non li spende”.
A parte che contro i tagli ha protestato più Formigoni che Vendola, veniamo alle cifre.
E’ esatto dire che, nel periodo 2007-2013, ovvero in sette anni, sono stati stanziati fondi europei per 44 miliardi e ne sono stati spesi solo 3,6.
Ma vediamo come stanno realmente le cose.
Il problema dell’utilizzo dei fondi europei, finanziati attraverso l’Iva degli Stati
membri, è che sono erogati intanto in cofinanziamento.
Cosa vuol dire? Che li prende solo la Regione in grado di finanziare e portare avanti la metà del progetto: quindi se una Regione non ha la possibilità di metterci la metà dei quattrini non se ne fa nulla.
Non solo: l’attuale normativa prevede che i Fondi europei debbano essere accoppiati per essere utilizzati coi fondi Fas, cioè quelli nazionali per le aree scarsamente utilizzate.
Lo scippo di 9-10 miliardi dei fondi Fas alle regioni da parte di Tremonti, utilizzati per far fronte alle spese della cassa integrazione delle aziende (soprattutto quelle del Nord), ha di fatto impedito l’utilizzo dei fondi strutturali.
Il ministro da un lato indirizza altrove i fondi per esigenze di cassa, dall’altro accusa le Regioni di non spendere i soldi che non ci sono più.
Ma vi sono altre sorprese dati alla mano.
Scorriamo le tabelle del Rapporto Strategico 2009 redatto dal Dipartimento Politiche di Sviluppo del Ministero degli Affari Regionali: leggiamo che sul totale dei Fondi Comunitari gestiti dai Ministeri (non quindi dalle Regioni del Sud), fondi pari a 11 miliardi, i ministeri interessati (Sviluppo economico, Ricerca, Ambiente, Interni e Infrastrutture) hanno speso appena 732 milioni.
Ovvero il 6,7% dei fondi europei assegnati.
Ovvero, in percentuale, meno delle Regioni del Sud.
Ma che strano che Tremonti non abbia chiamato “cialtroni” anche i ministeri romani.
Andiamo a vedere allora quanto hanno speso in percentuale le Regioni italiani del Fondo Speciale Europeo (fonte Ragioneria Generale dello Stato):
Friuli 19%, Emilia Romagna 18,6%, Basilicata 12,8%, Liguria 11%, Molise 9,7%, Marche 7,9%, Lazio 7,8%, Lombardia 6,7%, Calabria 6,3%, Puglia 6%, Campania 2,4%, Sicilia 2,3%.
Non ci sembra, ad esempio, che la Lombardia sia in una posizione di eccellenza rispetto ad altre regioni del Meridione.
I progetti vanno a rilento certo, ma quali le cause?
Che sovente si arenano negli uffici ministeriali di riferimento: è l’iter burocratico che impedisce spesso alle regioni tutte, e non solo a quelle del Sud, di usufruire dei fondi europei.
Ma anche di questo Tremonti ha dimenticato di lagnarsi.
Forse serviva un fumogeno per spostare l’attenzione dai tagli alle Regioni decisi dal governo.
A questo punto però, temiamo che il cialtronismo non abbia confini, sia una malattia endemica della classe politica italiana.
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