UN INTERDETTO SI AGGIRA IN PARLAMENTO: CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA PER PECULATO, CONTINUA A VOTARE
IL CASO DELL’UDC GIUSEPPE DRAGO, GIA’ PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA E SOTTOSEGRETARIO…NON DOVREBBE STARE IN PARLAMENTO ESSENDO INTERDETTO DAI PUBBLICI UFFICI, MA DA MESI LA GIUNTA RINVIA OGNI DECISIONE…AVEVA PRESO 123.000 EURO DA FONDO RISERVATI, MA LUI DICE: “HO FATTO QUELLO CHE FANNO ANCHE MINISTRI E SOTTOSEGRETARI”
Che il Parlamento italiano sia ricco di inquisiti e condannati anche in via definitiva non è certo un mistero.Ma che possa ogni giorno entrarvi e votare, sia un aula che in commissione, presentare proposte di legge e mozioni, un politico interdetto dai pubblici uffici parrebbe incredibile.E’ la storia reale invece del deputato fantasma Giuseppe Drago, Udc, ex presidente della Regione Sicilia e due volte sottosegretario, oggi parlamentare che non dovrebbe stare in Parlamento.Su di lui grava infatti un’interdizione dai pubblici uffici, conseguenza di una condanna definitiva per peculato del maggio 2009.La Giunta per le elezioni che dovrebbe decidere la sua decadenza si è già riunita otto volte, senza mai decidere nulla.In pratica, il quesito giuridico da sciogliere verterebbe sul fatto che si tratta di uan interdizione temporanea che scade nel giugno 2012.Quindi via libera ad audizioni di giuristi per capire come interpretare un provvedimento che non rientra nei codici parlamentari.In pratica il Drago dovrebbe stare fuori per altri due anni e poi rientrare l’ultimo anno prima della scadenza?Oppure decade subito se nel momento della nomina non poteva entrare in Parlamento per “ineleggibilità sopravvenuta”?La cosa buffa e che fa riflettere è che pare nessuno abbia fretta di dirimere la questione, con Drago che sostiene che non sarebbe giusto se gli facessero scontare una pena superiore a quella inflittagli dal tribunale.L’alternativa non si capisce quale potrebbe essere: far passare il primo dei non eletti per 4 anni e poi il l’ultimo anno rientra l’interdetto?La cosa più probabile è che la Giunta non decida nulla per altri due anni, fino a quando non scadrà l’interdizione, cosi il Drago continuerà a fare quello che sta facendo dall’inizio della legislatura: partecipare a votazioni dove non potrebbe votare, essendo attualmente interdetto.Per la cronaca, Drago era stato condannato a tre anni perchè nel 1998 avrebbe prelevato dai fondi riservati della Presidenza della Regione Sicilia ben 123.000 euro senza alcuna giustificazione.Ma ecco la difesa di Drago: “Mi sono comportato come tutti gli altri prima di me e ho fatto quello che continuano a fare ministri e sottosegretari: nessuno rende conto dei fondi riservati, perchè dovrei pagare solo io?”Che sia questo il motivo per cui nessuno lo caccia?Se mai dovesse parlare e tirare in ballo altri… meglio tenere buono il deputato fantasma.
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