IL GOVERNO FA CHIUDERE ANCHE I PARCHI, RESTA SOLO IL LUNA PARK: TAGLI DEL 50% AI FONDI PER LE AREE PROTETTE
RISCHIANO DI SPARIRE MOLTI DEI 24 PARCHI ITALIANI, DIMEZZATI I FONDI: NON BASTERANNO NEANCHE PER STIPENDI E BOLLETTE, A RISCHIO I PIANI ANTINCENDIO…I PARCHI RICHIAMANO 34 MILIONI DI VISITATORI, CON UN GIRO D’AFFARI DI 2 MILIARDI DI EURO E 86.000 OCCUPATI…TUTELANO 57.000 SPECIE ANIMALI E IL 50% DELLA FLORA EUROPEA
Ora rischiano di sparire molti dei 24 parchi nazionali italiani: l’allarme è stato lanciato dal presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, dopo aver scoperto che all’art. 7 della manovra economica tuttora in fase di gestazione, è previsto il taglio del 50% dei fondi destinati alle aree protette.
In un colpo solo, i 50 milioni di euro che ogni anno servono per mantenere in funzione le aree, potrebbero scendere a 25 milioni.
“C’è il concreto pericolo di non avere i soldi per pagare le bollette e gli stipendi dei dipendenti” denuncia Sammuri.
Infatti solo queste spese assorbono il 50% del badget dei Parchi nazionali.
Per Domenico Pappaterra, presidente del Parco nazionale del Pollino, gli effetti di questi tagli metterebbero a rischio anche il Piano antincendio per il quale lo Stato impega ogni anno 300 milioni.
Il rischio è che l’intero sistema collassi, facilitando l’arrivo di privati che hanno tutto l’interesse a gestire l’indotto che ruota intorno alle aree protette.
Il mondo dei Parchi nazionali rappresenta infatti un forte richiamo turistico, con un giro di affari di circa 2 miliardi di euro: nel settore vi sono 86.000 occupati (4.000 diretti, 17.000 nell’indotto dei servizi, 65.000 nell’indotto del turismo, agricoltura, artigianato e commercio).
Le aree attrezzate sono 2.450 e ogni anno in Italia sono 34 milioni i turisti che preferiscono trascorrere le vacanze nelle 24 aree protette.
Per quanto riguarda la salvaguardia di animali e piante, nel nostro Paese i parchi tutelano oltre 57.000 specie animali, 6.000 specie vegetali, ovvero il 50% dell’intera flora europea.
Nelle attività dei parchi bisogna anche considerare la tutela di ben 1.700 centri storici sparsi nella penisola.
Colpire coi tagli i parchi è un atto di stupidità anche in termini economici, considerato il richiamo turistico che costituiscono e i riflessi positivi che garantiscono sui settori collegati.
Vi sono Paesi europei che ci invidiano i Parchi nazionali e farebbero carte false per poter avere territori idonei a crearne a casa loro, noi invece per recuperare 25 miseri milioni ( o per altri interessi?) li vogliamo decapitare.
Con riflessi sul cambiamento climatico: ogni ettaro di parco consente all’Italia di risparmiare 578 euro in costi di emissione di CO2, per un totale di risparmio di 476 milioni di euro.
Solo degli accattoni possono pensare di tagliare i fondi per le aree protettenel nostro Paese.
Una persona sana di mente semmai dovrebbe raddoppiarli, ben sapendo che avrebbe un ritorno economico superiore.
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