CHI HA PROTETTO ROBERTO VANNACCI FINORA? –LE IDEE DEL GENERALE NON ERANO AFFATTO IGNOTE NEL MONDO MILITARE
NEL LIBRO “IL MONDO AL CONTRARIO” C’È UN PASSAGGIO SULLA RUSSIA, ARGOMENTO PIUTTOSTO SENSIBILE PER UN GENERALE DI RANGO, CHE FINO A POCO TEMPO FA È STATO ADDETTO MILITARE PER LA DIFESA ALL’AMBASCIATA ITALIANA DI MOSCA
Il provvedimento alla fine è arrivato, con un dispaccio dello Stato Maggiore dell’Esercito nella mattinata di ieri: dopo il caso sollevato da Repubblica sui contenuti omofobi («i gay non sono normali»), razzisti («non siamo tutti uguali») e di rivendicazione del proprio «diritto all’odio» contenuti nel proprio libro autoprodotto, il generale Roberto Vannacci è stato rimosso dalla guida dell’Istituto geografico militare di Firenze.
Da domani gli subentra un altro generale, Massimo Panizzi, che in passato è stato portavoce dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola quando quest’ultimo era ministro della Difesa del governo Monti. Non ci sarà alcuna cerimonia di avvicendamento, vista la delicatezza della situazione.
Adesso Vannacci viene trasferito a disposizione del Comando delle Forze operative terrestri, che ha sede Roma, anche se potrà restare di stanza a Firenze. Senza quindi avere, per il momento, ruoli direttivi. Una scelta che per Pd e sinistra, oltre che per le associazioni arcobaleno — comprese quelle legate all’Esercito — non è abbastanza.
Vannacci, per ora, si limita a ribadire di non pentirsi di nulla, perché «ho solo espresso le mie idee». E sui social è pieno di commenti di militari ed ex che osannano le parole di Vannacci («finalmente uno che dice la verità») e contestano da destra Crosetto
Tutto l’Esercito è così? Non proprio. Perché in queste ore l’imbarazzo è tanto per l’onta sulla divisa. Nel dietro le quinte ci si domanda chi siano stati finora i protettori del generale. Le cui idee non erano per nulla ignote nel mondo militare (siamo «arditi in quanto diversi, e orgogliosi di esserlo. Arditi in quanto élite, unica», scriveva nel 2017 Vannacci in riferimento al gruppo d’assalto della Prima Guerra Mondiale, che poi in gran parte aderì al fascismo).
Peraltro, al di là di omosessuali e tutto il resto, nel saggio il generale tocca un argomento assai sensibile per un militare di rango, cioè la Russia. Vannacci ne è stato fino a poco tempo fa addetto militare per la Difesa all’Ambasciata italiana a Mosca e impiega una pagina per sperticarsi in lodi per la gestione dell’immigrazione. Lì — scrive — «se non rispetti le leggi e la cultura locale vieni rispedito al mittente senza troppi complimenti ». Insomma, bravi loro, mica come in Italia e in Europa.
Intanto in procura militare si monitora la situazione. A ieri non era stato aperto alcun fascicolo anche se sono molte le associazioni che si ritengono diffamate da quel libro e si riservano di presentare esposti.
Una cosa è certa. L’ex incursore, pluridecorato, che ha recuperato civili in teatri di guerra e diretto missioni delicate, ha fatto arrivare critiche da destra sul ministro Guido Crosetto. Il titolare della Difesa aveva subito stigmatizzato le «farneticazioni» di Vannacci e sollecitato l’azione disciplinare. La cosa non è piaciuta all’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che afferma: «Anche ammettendo che il comportamento del generale sia stato criticabile, il ministro non poteva e non doveva censurarlo in modo così brutale».
Vannacci riceve il sostegno anche del sindaco di Pennabilli, Mauro Giannini, noto per le sue ordinanze anti-immigrati (fino a 15mila euro di multa per chi ne ospita uno) che intima al ministro Crosetto di tenere «giù le mani» dal generale. E di mostrare «rispetto per un patriota». All’ex capo dei parà dice anche «non sei solo», interpretando le voci di chi legge l’iniziativa di Vannacci come la prima mossa di un suo imminente futuro in politica.
(da agenzie)
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