COME PREVISTO, PARTE LA LETTERA UE: “CHIARIMENTI SU COPERTURE E RIFORME”
LA UE METTE IN GUARDIA RENZI CONTRO IL RISCHIO DI VIOLARE LE REGOLE… INTANTO IL DISEGNO DI LEGGE NON E’ ANCORA STATO RESO PUBBLICO
Bruxelles vuole da Roma chiarimenti sulle coperture della legge di Stabilità e sulle riforme.
Mentre ancora il testo del ddl non è stato reso noto, fonti comunitarie citate dall’agenzia Ansa fanno sapere che in giornata partirà la lettera in cui la Commissione Ue chiede al governo delucidazioni non solo sull’ampiezza dell’aggiustamento strutturale dei conti ma anche sulle risorse necessarie per finanziarle e sugli interventi di riforma che l’esecutivo Renzi intende mettere in campo.
Con la missiva l’organismo che ancora per una settimana sarà guidato da Josè Manuel Barroso metterà in guardia Roma dal rischio di violare le regole comunitarie.
Jyrki Katainen, commissario agli Affari economici e vicepresidente in pectore della prossima Commissione a guida Jean Claude Juncker, ha sminuito la portata delle trattative che proseguono da giorni facendo sapere attraverso il suo portavoce che “le consultazioni in corso in queste ore sulla legge di Stabilità non pregiudicano il giudizio finale della Commissione”, ovvero non significa che sarà “necessariamente negativo”.
D’altronde, in base alle indiscrezioni circolate in queste ore, il finlandese avrebbe una posizione più morbida rispetto al presidente uscente della Commissione, Josè Manuel Barroso, che vorrebbe dall’Italia maggiori sforzi sull’aggiustamento strutturale, pari ad almeno lo 0,5%, laddove il governo ha invece indicato lo 0,1%.
A Katainen potrebbe andare invece bastare l’attivazione della “riserva” da 3,4 miliardi messa da parte dallo stesso governo in caso di rilievi Ue, che porterebbe lo sforzo a circa lo 0,25%.
Secondo il Financial Times, la Commissione avrebbe pronte “richieste formali” di dettagli a Italia, Francia, Austria, Malta e Slovenia. .
Intanto, a sette giorni dal Consiglio dei ministri che lo ha varato, il testo del disegno di legge di Stabilità 2015 non si è ancora visto.
”Il testo, corredato di relazione illustrativa è stato presentato dal Ministero dell’economia e delle Finanze al Consiglio dei ministri che lo ha discusso il 15 ottobre, approvandolo salvo ulteriore affinamento tecnico”, si legge in una nota diramata martedì sera dal ministero del Tesoro, che ha così ammesso una volta per tutte che il testo approvato dal Consiglio dei ministri mercoledì 15 era tutt’altro che definitivo.
Smentendo, tra l’altro, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che subito dopo il Cdm aveva promesso la diffusione del documento “nelle prossime ore, già stasera”, mentre il premier Renzi era stato leggermente più cauto parlando di “domani mattina”.
Martedì sera un nuovo mistero: il ddl è arrivato al Quirinale “in attesa di bollinatura da parte della Ragioneria Generale dello Stato”, si legge in una nota del Colle, che commentava con freddezza l’irritualità del fatto.
Riassumendo: il testo della legge di Stabilità , di cui al momento si conoscono i contenuti solo per sommi capi, è arrivato sulla scrivania di Giorgio Napolitano senza che la Ragioneria generale dello Stato lo abbia vidimato attestando l’adeguatezza delle coperture.
(da “il Fatto Quotidiano“”)
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