CONTENUTI E BUFALE CONTRO GLI IMMIGRATI ORCHESTRATI DA SITI RAZZISTI
LA RICERCA DI ALTO DATA ANALYTICS SU MILIONI DI INTERAZIONI E LE ANOMALIE PER ORIENTARE L’OPINIONE PUBBLICA
Di cosa discutono gli italiani sui social quando si parla di temi politici ed elettorali? Come si aggregano e interagiscono intorno agli argomenti di dibattito? Ci sono attività anomale che possono influenzare l’opinione pubblica?
A queste domande ha provato a rispondere una ricerca della società Alto Data Analytics – specializzata nell’analisi di big data – condotta in due fasi nelle scorse settimane e focalizzata sulla comunità italiana di Twitter (per circa il 75% dei contenuti analizzati) e Facebook (25%).
Un sistema di algoritmi ha scandagliato le diverse interazioni, creando gruppi omogenei per affinità politica e tipo di argomenti trattati.
Studi analoghi sono stati effettuati in altri paesi europei, nell’ambito di un progetto di monitoraggio legato alle imminenti elezioni europee.
“Il dibattito socio politico italiano – spiegano i ricercatori di Alto Analytics – per come emerge nella sfera digitale è dominato dai riferimenti a Matteo Salvini”.
In particolare lo studio, partito da un campione di 742 mila utenti, con 313 mila conversazioni e7,4 milioni di risultati complessivi, ha evidenziato nella prima parte (gennaio) come gruppo più attivo quello che ruota intorno alla Lega (1,3 milioni di risultati), seguito dal Movimento 5 Stelle (1,03 milioni) e dal Partito Democratico, molto staccato con 263 mila risultati).
Una proporzione simile si nota nell’analisi delle parole chiave: il partito che ha ricevuto il maggior numero di menzioni esplicite è la Lega (45%), davanti al M5S (36%) e al Pd (9%).
Analizzando i temi, al primo posto ci sono le questioni di politica nazionale e internazionale di cui si parla sui media, con un livello di discussione che combina alta frequenza e profondità .
Al secondo posto, le questioni legate a immigrazione e ONG, poi il reddito di cittadinanza (tema caldo durante il periodo in cui è stata svolta l’analisi) fino al decreto sicurezza e al pubblico impiego, argomenti che però si caratterizzano per un livello di discussione meno approfondito. Quanto alla vicinanza tra le diverse comunità , la fotografia dice che ci sono rapporti più contigui tra il gruppo di riferimento dei 5 Stelle e la destra anti immigrazione.
Nella seconda parte della ricerca – condotta tra febbraio e marzo – il focus è stato ristretto sugli utenti con maggiore attività social, profili con un livello di interazioni (tweet, retweet, menzioni, like) superiori alla media.
In questo caso le comunità sono state “rimodellate” sulla base dei temi di dibattito più attuali: la coincidenza delle primarie del Pd ha fatto sì che il gruppo intorno al Partito democratico risultasse il più attivo, che nella mappa elaborata dagli algoritmi di Alto Analytics si sviluppa accanto alla comunità anti Salvini e pro immigrati.
Anche in questo caso però, il periodo di rilevamento ha influito sui contenuti delle discussioni, perchè la vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo ha polarizzato il dibattito. Dalla parte opposta, vicini tra loro, ci sono i gruppi di discussione affini al Movimento 5 Stelle e quelli anti-immigrazione.
Ma è nell’analisi dell’attività anomala degli utenti “ad alta frequenza” (circa 7 mila, con almeno 10 commenti al giorno) che emergono alcuni dati degni di attenzione.
Ci sono stati 240 account che da soli hanno prodotto oltre 700 mila interazioni. con una media di almeno 42 post al giorno. Si tratta di una tendenza che gli esperti di Alto Data Analytics hanno già evidenziato in ricerche simili: lo 0,1 degli utenti produce circa il 10 per cento dei contenuti.
Di questi super-utenti, quasi la metà (42%) appartiene all’area di estrema destra e ha prodotto il 44% dei commenti.
Al secondo posto c’è il Pd con il 34% di utenti e il 31% di commenti, al terzo posto il M5S con il 22% di utenti e il 23% di commenti.
In generale, il dibattito risulta molto polarizzato, con una serie di siti specializzati nella diffusione di contenuti non verificati (le cosiddette fake news) che vengono “spinti” da gruppi di utenti molto attivi, nel tentativo di influenzare l’opinione pubblica.
La ricerca individua quali sono le fonti (i domini) più condivise. E se per siti nazionali ad alta diffusione come Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Ansa, Huffington Post, il Corriere, la presenza nelle posizioni alte della classifica è scontata, stupiscono invece le performance di siti come voxnews.info, imolaoggi, riscatto nazionale e il primato nazionale, tutti nelle posizioni alte della graduatoria.
Come già anticipato nei giorni scorsi da Repubblica, l’attività anomala di condivisione di contenuti da questi domini è legata alla propaganda anti immigrati, condotta spesso attraverso notizie false o gonfiate ad arte.
Si tratta di contenuti divulgati in massima parte da account riconducibili all’estrema destra e parzialmente al Movimento 5 Stelle.
Alcuni esempi? La falsa notizia che nel centro di Rocca di Papa – quello che aveva dato accoglienza ai migranti sbarcati dalle nave Diciotti – ci fossero 11 falsi minorenni; o quella – pubblicata e poi cancellata dal sito cronacapiù.it – che una coppia fosse stata picchiata da uno straniero a cui aveva dato ospitalità .
In ogni caso, sono comunque le notizie legate al fenomeno dei migranti nel Mediterraneo quelle che destano maggiore interesse, con picchi di interazioni per un articolo di Repubblica dedicato alla richiesta di processo per Salvini sul caso Diciotti e per un articolo di Libero sulle accuse di favoreggiamento dell’immigrazione illegale per il comandante della Sea Watch.
L’analisi non ha evidenziato l’uso di reti automatiche, i cosiddetti bot, per la diffusione di contenuti. Tuttavia sono stati rilevati alcuni “cluster”, tra le varie comunità , che fanno pensare all’esistenza di coordinamento tra gli account più attivi.
(da agenzie)
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