CONVEGNO IN CHIESA DELLA SINISTRA SULLA “POLITICA ONESTA”: E DALLA SACRESTIA SPARISCE IL PC
L’APPELLO A GENOVA DI DON FARINELLA AL LADRO: “RESTITUISCIMI IL COMPUTER E RITIRO LA DENUNCIA”
Venerdì pomeriggio nella sua chiesa ha raccolto rappresentanti di partiti e associazioni che vorrebbero una politica più pulita e onesta.
Ma mentre in chiesa si discuteva, in sacrestia qualcuno gli rubava il computer portatile contenente una versione della Bibbia con varie traduzioni, molto preziosa per don Paolo Farinella.
Così il prete di San Torpete, editorialista di Repubblica e Micromega lancia un appello al ladro: «A tutti coloro che erano presenti in San Torpete, venerdì 13 febbraio dalle ore 17,00 alle ore 20,00. Mentre si parlava di legalità , etica, corruzione, difesa della buona politica e pulizia da ladri e corrotti … qualcuno mi ha rubato il Computer portatile Ultrabook che avevo lasciato in sacrestia perchè avrebbe potuto essere utile per le proiezioni delle diapositive.
Faccio appello al ladro o a colui che l’ha preso in prestito: nel pc è installata una Bibbia in ebraico, greco e in tutte le lingue del mondo, per me preziosissima come strumento di lavoro, insieme ad altri programmi che possono essere utilizzati solo da me.
Faccio presente che ho già esposto denuncia alla Polizia Postale e spero che chi l’ha preso, se supera la password di accesso, possa connettersi ad internet o usare la posta perchè io non cambierò alcuna password o account perchè la Polizia spera che costui usi anche una sola volta internet o la mia posta con il mio pc.”
«Oggi – continua don Farinella – non conviene rubare pc o cellulari: non si possono utilizzare perchè si è beccati subito. Chiedo a chi ha preso il portatile, un Asus, di volermelo restituire e se viene di persona possiamo chiudere tutto con una stretta di mano e io ritiro la denuncia; oppure può lasciarlo in chiesa anche in forma anonima. Oppure fare un pacco e lasciarlo presso la Pasticceria Crema Cacao di via delle Grazie, angolo con via San Bernardo. Qualcuno mi ha suggerito se per caso non fosse un furto «politico» per vedere «dentro» il pc e potermi ricattare. Si accomodino, resteranno delusi amaramente. A tutti un caro saluto con più determinazione ad andare avanti, nel segno della legalità , della moralità politica e personale e dell’impegno a servizio del bene comune, anche di chi ruba i pc non suoi».
Marco Preve
(da “La Repubblica”)
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