DALLA LEADERSHIP AI COLLEGI. DEVONO ANCORA VINCERE MA NEL CENTRODESTRA “UNITO” GIA’ LITIGANO
I DISASTRI DI ROMA E VERONA NON HANNO INSEGNATO NULLA: UNITI SOLO A PAROLE, POI E’ CACCIA ALLA POLTRONA
La coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, capace di produrre disastri politici come la candidatura congiunta a sindaco di Roma di Enrico Michetti, apparso subito inadeguato e battuto dal dem Gualtieri, oppure la spaccatura Sboarina-Tosi che ha consegnato le chiavi di Verona a Damiano Tommasi, o ancora il semplice fatto di chiamarsi “coalizione” stando però per due terzi al governo e per un terzo all’opposizione, ora è chiamata all’unità in vista delle elezioni del 25 settembre. Le ha invocate per mesi Giorgia Meloni, le hanno scelte strategicamente Salvini e Berlusconi negando la fiducia al governo Draghi.
A chi spetta la leadership nella coalizione di centrodestra? Non si sa
Un accordo tra i tre leader – che si vedranno in un vertice istituzionale all’inizio della prossima settimana – stabilisce che la leadership (e quindi l’indicazione del prossimo presidente del Consiglio) sarà decisa dagli italiani: chi alle urne raccoglie più voti avrà l’onere di scegliere chi mettere a Palazzo Chigi. E stando agli ultimi sondaggi la decisione sarà in capo a Meloni, che punta ad essere la prima donna premier in Italia. Per Salvini sembra non ci siano problemi in merito, come ribadito ieri in un tweet, mentre da Forza Italia il coordinatore nazionale Antonio Tajani frena in un’intervista a Repubblica: “Per ora è importante rafforzare la coalizione, avere un progetto per gli italiani, poi si vedranno quali saranno le regole. Prima bisogna vincere, avere una squadra forte e un buon allenamento. Poi chi alzerà la coppa, si vedrà”.
Secondo il Messaggero gli azzurri non vorrebbero porre alcun veto, ma avrebbero espresso scetticismo verso l’ipotesi Meloni premier, perché farebbe oscurerebbe la parte moderata della coalizione, rappresentata appunto da Forza Italia. Sull’argomento la leader di Fratelli d’Italia però taglia corto: “Questa regola ha sempre funzionato: chi vince governa. Non abbiamo nemmeno il tempo di cambiarla”, dice in un’intervista a La Stampa.
Il nodo sui collegi uninominali
Parla immaginando già di essere incoronata vincitrice delle prossime elezioni, ma in vista della chiamata alle urne c’è già un primo problema da affrontare con gli “alleati”: l’assegnazione dei collegi, che Forza Italia vorrebbe tripartita perfettamente al 33% dei posti negli uninominali. La posizione di Fratelli d’Italia è chiara: oggi il partito vale da solo circa il 50% della coalizione, e quindi chiede più spazio. Nel centrodestra si litiga già, e la campagna elettorale è iniziata da appena due giorni.
(da agenzie)
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