DIE WELT LICENZIA IN TRONCO IL GIORNALISTA CHE HA POSTATO FRASI ANTI-PROFUGHI
IL GIORNALE CONSERVATORE TEDESCO DIMOSTRA CHE ALTROVE ESISTE ANCHE UNA DESTRA CIVILE CHE NON SI ESPRIME A RUTTI
Licenziato in tronco. E da uno dei giornali più conservatori della Germania, Die Welt.
Per un post su Facebook che collegava, a caldo, la catena di attentati a Parigi con il dibattito sui profughi.
Il commento scritto dal giornalista tedesco di lungo corso Matthias Matussek nella notte dell’attacco terroristico più grave d’Europa recitava così: «Immagino che il terrore di Parigi rinfrescherà il nostro dibattito sulle frontiere aperte e su 250mila giovani uomini musulmani non registrati nel Paese».
Primo segnale di allarme: tra i numerosissimi commenti apparsi sotto il post, è comparso quello del direttore della “sorella” Bild (entrambi i quotidiani sono editi dall’Axel Springer Verlag), l’influente ex ghost writer di Helmut Kohl, Kai Diekmann.
«Che schifo», ha scritto.
Ma poi è sceso in campo direttamente il direttore del quotidiano per cui lavora Matussek, Jan-Eric Peters, con un post espresso a nome di tutta la redazione della Welt: «Il mondo civilizzato ha ben altri problemi che occuparsi di un post fuori di testa. Ma sia chiaro: ne prendo le distanze in nome della “Welt” che rappresenta altri valori, libertà e umanità ».
Stamane, alla riunione di redazione, Matussek ha perso le staffe, definendo il suo direttore un “Arschloch”, uno stronzo.
A quel punto è scattato il licenziamento in tronco del giornalista 61enne, confermato da una portavoce di Axel Springer.
Un buon segno, se anche sui social media valgono finalmente le regole della società civile.
Chi calunnia, offende, istiga all’odio, è giusto che ne paghi finalmente le conseguenze.
Tonia Mastrobuoni
(da “La Stampa“)
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