DOPO LA SCONFITTA DI PIETRO LASCIA L’IDV
L’EX MAGISTRATO HA PRESENTATO “IRREVOCABILI DIMISSIONI” DA PRESIDENTE DEL PARTITO
«Dimmissioni irrevocabili». Non c’è altro da aggiungere alla decisione di Antonio Di Pietro, che dopo la sconfitta alle urne, ha deciso di concludere la sua esperienza durata tre lustri alla guida dell’Italia dei Valori.
Il partito che l’ex magistrato ha fondato nel 1998 per la prima volta non entrerà in Parlamento: non è riuscito a superare lo sbarramento del 4% alla Camera e dell’8% al Senato.
Non c’è futuro per la lista “Rivoluzione Civile” e per la maggior parte delle formazioni politiche che si sono riunite con l’ex pm Antonio Ingroia, dal Prc di Paolo Ferrero ai Comunisti italiani di Diliberto e ai Verdi di Angelo Bonelli.
È tutto da decidere, ora, il destino dell’Idv che esce a pezzi da una debacle alla quale ha contribuito, secondo alcuni esponenti, il Movimento di Beppe Grillo, che avrebbe cannibalizzato l’elettorato al quale si rivolgevano i partiti a sinistra della coalizione Pd-Sel. Rc rivendica la giovinezza della propria formazione («nato appena 40 giorni fa») e di non aver errori da imputarsi, ma il risultato è un fulmine a ciel sereno.
Alla luce di quanto successo ai seggi, l’Ufficio di Presidenza – si legge nel comunicato – ha perciò deciso di «rifondare, rinnovare e rilanciare l’azione di Italia dei Valori assumendo collegialmente ogni decisione statutariamente affidata al presidente al quale viene chiesto di ritirare le dimissioni».
Il primo passo sarà avviare una «fase congressuale» che si concluda entro il 31 dicembre: un’occasione per un «confronto diretto con la base del partito» attraverso tre incontri territoriali (Nord, Centro e Sud).
L’Esecutivo Nazionale dovrebbe riunirsi già il prossimo 10 marzo .
Leave a Reply