Editoriale
IL PIFFERAIO MAGICO E I TROMBETTIERI…ANDATI PER SUONARE, TORNARONO SUONATI
Facciamo una doverosa premessa: qua si analizzano fatti e si esprime un commento, nel massimo rispetto di quella moltitudine di Italiani che si riconoscono nell’area di Centrodestra, ma non per questo rinunciano a ragionare col proprio cervello e quindi anche a dissentire e ad esprimere critiche costruttive. Chi ha gli occhi foderati di prosciutto e si accontenta della fine del “Mortadella” può continuare a leggersi le “veline ufficiali” dei vari partiti, nessuno glielo vieta.
Ma una “voce fuori dal coro” ogni tanto equivale a una salutare tisana quando l’intossicazione ha raggiunto livelli troppo alti, sia per lo stomaco che per il sistema nervoso.
Il centrodestra in Italia negli ultimi 12 anni ha vinto, quando ha vinto, grazie a un uomo che, coi suoi pregi e i suoi difetti, rappresenta, come immagine e come sostanza, un leader capace di farsi interprete delle esigenze del popolo italiano, capirne i bisogni, saper mediaticamente entrare nei loro cuori e nei loro cervelli “parlando il linguaggio dell’antipolitica”. Chi anche a Destra ricorda polemicamente “i suoi interessi” non dimentichi che se Silvio Berlusconi avesse voluto tutelare i medesimi, non avrebbe avuto motivo di “entrare in politica”, ma sarebbe bastato che staccasse ogni anno un assegno alla Sinistra pari all’importo dell’acquisto di un buon terzino del suo Milan e avrebbe vissuto sogni d’oro…avrebbe avuto garanzie non solo per Rete4 ma anche gratis Rete8, Rete 16 e Rete32. Esiste capitalismo e capitalismo, c’è quello assistito dei boiardi di Stato, banche, alta finanza, ben rappresentate da Prodi e Veltroni, c’è quello dei piccoli e medi imprenditori che a Vicenza contestò i vertici di Confindustria.
Berlusconi ha percorso coerentemente la navigazione indirizzata a creare un “partito unico del Centrodestra”, aperto a tutti e fondato su un’alleanza di tre filoni culturali: quello liberale, quello cattolico e quello sociale e nazionale ( che avrebbe dovuto essere rappresentato dalla Destra).
Pur essendo il più “anziano” di età , ma sicuramente il “meno vecchio” come “cursus politico”, ha spesso dato scosse al centrodestra, non ultima la creazione a novembre del “partito del Popolo della Libertà “, con l’intento di aggregare l’intero centrodestra in un unico contenitore.
Personalmente non ritengo importante se 4 partiti diventino numericamente 1, penso sia essenziale un “progetto comune” e preferibile che ciascuno conservi le proprie “specificità “. Anche perchè chi oggi è unito non necessariamente lo sarà domani, anche se gli fai firmare diecimila cambiali politiche. Lo insegna la storia della vita politica italiana. Meglio che esistano, per capirci, un Centro e una Destra che trovano un terreno comune e un programma condiviso che tanti pateracchi elettorali.
Quindi riconosciamo a Silvio Berlusconi una coerenza di percorso che lo ha portato a rappresentare bene i suoi convincimenti. Piaccia o non piaccia ovvio.
Veniamo a dare un’occhiata a Destra. Novembre 2007, tre mesi fa, il presidente di AN, di fronte alla proposta di un partito unico, dopo peraltro averlo sponsorizzato da tempo, senza consultare nessuno, inizia una polemica distruttiva: ” La casa delle Libertà è finita”, “Mai rinunceremo al nostro simbolo”, ” Mai aderiremo a un partito di plastica”, “Non voteremo la legge Gentiloni” “Berlusconi fa e disfa, ma io non sono una pecora”, “Berlusconi e Veltroni ci vogliono riportare alla prima Repubblica”, “Berlusconi ha fatto tutto da sè: ora dovremmo bussare alla sua porta col cappello in mano?”…e ci siamo limitati a citarne solo alcune. Uno stillicidio quotidiano che andò avanti a lungo, fomentando un “livore antiberlusconiano” soprattutto tra i giovani militanti di Azione Giovani ( leggere i loro blog ). Alleanza nazionale pareva mobilitata contro l’amico-nemico che ne avrebbe voluta la fine… riscoperta del proprio “codice identitario” era la parola d’ordine.
Poi la ormai insperata “spallata” viene assestata dalla pregiata ditta “Mastella & Dini”, si va a votare e “tutti uniti per la causa”…Si va oltre persino al motto “contrordine ex camerati” e si arriva in una bella mattina romana, senza ovviamente interpellare nessuno, ad annunciare: “Si è costituito un nuovo soggetto politico, “il Popolo delle Libertà “, che prevede una intesa tra Forza Italia e AN, con una fusione tra i due partiti che prevede già ora candidati comuni, gruppi unificati e nuovo simbolo…”.
Sconcerto tra i vertici di AN, delusione e minacce di abbandoni tra la base giovanile, centinaia di messaggi sui blog di militanti incazzati che non vogliono “fusioni a freddo” e contestano il “metodo squallido” ( dopo aver imputato a Veltroni la medesima cosa, tra l’altro). Il giorno dopo, accortisi dell’aria che tira tra la base, i colonnelli entrano in azione…La Russa. arriva a dire che” è solo una intesa elettorale, vediamo come va”, Alemanno, che conta giusto sui giovani, annuncia: “Ci vorrà un Congresso in autunno”…ma nessuno gli crede…”tante chiacchiere sulla identità di Destra e ti sei svenduto il partito”…lo accusano. Forse c’è un ripensamento? No, il giorno dopo Fini smentisce La Russa: “Guai se fosse solo un cartello elettorale, è una svolta storica, si va con un nuovo soggetto politico verso il Partito popolare europeo”, conferma un Congresso di mera ratifica con scioglimento di AN e fusione con FI… Amen…il pifferaio magico ha deciso per tutti …chi si adegua bene, altrimenti la porta è là …pare di sentire dire. Dopo la ennesima giravolta, Gianfranco Fini cancella d’un botto oltre dieci anni di storia di AN che non sarà stata “eroica” come quella del MSI, ma sempre degna di rispetto lo sarà stata per molti. Non ci interessa polemizzare sul passato ( chi ci segue conosce il nostro pensiero sul “futuro presidente della Camera”), evidenziamo solo due dati.
Per molti amministratori di AN la fusione rappresenterà la fine: laddove si voterà con la preferenza infatti è evidente che un partito che raccoglie più del doppio dei voti come Forza Italia “imporrà ” i propri candidati a suon di preferenze e ci sarà spazio solo per pochi notabili raccomandati in alto e con solidi ancoraggi locali trasversali.
Logica conseguenza sarà che, emergeranno sempre meno istanze “di destra nazionale e sociale” di quante si riesca attualmente, con perdita scontata di tesi di destra a favore di una visione più economicistica e liberale.
La stessa destinazione di marcia del partito popolare europeo indica chiaramente la rotta che Fini persegue da anni.
La domanda di fondo a questo punto è: i valori, le idee, le sofferenze, le istanze, le radici, le analisi, le soluzioni, i programmi, i contenuti, la storia, l’approccio sociale e popolare, la critica alla Casta, il richiamo alla vita, alla civiltà europea, alle radici cristiane, a una visione spirituale e non economicistica della esistenza, all’impegno per i più deboli, alla tutela della qualità della vita e dell’ambiente…saranno rappresentati ancora dalla Destra o da chi ? Cancelleremo un secolo di Storia di poeti e scrittori, filosofi e storici, politici e studiosi, sindacalisti e europeisti, cattolici e pagani, tradizionalisti e rivoluzionari…che hanno rappresentato le varie sfaccettature della Destra politica, culturale e sociale europea e italiana per “governare mediando” o per “edulcorarci nell’essenza della insostenibile leggerezza del nulla” o peggio per ” girare a Hollywood una coproduzione con la Metro Veltroni Mayer” ? Era questa la meta della “lunga marcia” del popolo di destra alla ricerca di una Patria? Una presidenza della Camera? Era il cambiamento della società italiana o una corsa al Premierato ?
E chi ha illuso rimarrà vittima anche delle proprie illusioni… quando sarà il “momento tanto atteso” per cui tante giravolte si son fatte, tanta scarsezza ideale si sarà dimostrata, basterà una piccola formica per spiazzarti…magari un Formigoni…e ti renderai conto che altro tracciato andava percorso… quello della coerenza.
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