EXPO, IL TURISMO E’ FERMO: “VUOTO IL 60% DELLE STANZE”
PREZZI DOPPIO DELLA NORMA E COSI’ GLI ALBERGHI NON SI RIEMPONO… I DATI DEL PORTALE TRIVAGO SONO TRAGICI
Turista dove sei? Dove sono le valigie? Ancora chiuse, a quanto pare.
Niente viaggi per l’Esposizione Universale. Dei 20 milioni di visitatori prospettati dalla società dell’Expo, ancora non si vedono segnali all’orizzonte.
A confermarlo è l’ osservatorio di Trivago , il portale web per le prenotazioni di alberghi e di hotel che vanta 75 milioni di visitatori al mese.
E che ha confrontato ricerche, prezzi e prenotazioni per il maggio 2015, inaugurazione del grande evento, con quelli dello stesso mese, un anno fa
I risultati non sono molto positivi, per ora. Anzi.
Ad oggi Milano registra il 60 per cento di stanze disponibili online nella prima settimana di Expo. Vuote.
E i letti liberi stanno aumentando di corsa: a febbraio erano solo il 45.
Succede perchè gli albergatori, che tentavano di vendere direttamente le camere, in modo da guadagnare di più, non hanno trovato clienti. E allora accettano di cercarli online.
Il confronto con la settimana del salone del mobile, attualmente in corso, può sembrare sconfortante: per mettere un piede nel design il 70 per cento delle stanze è andato in sold out.
Percentuali ribaltate rispetto al grande evento.
Che succede? È solo disinteresse o poca fiducia in ciò che offrirà la città nei giorni hot dell’apertura dei padiglioni?
No: succede anche che i prezzi sono alti.
Troppo alti, per un turista italiano o straniero: il costo medio di una camera doppia a Milano, per il maggio del 2015, è di 225 euro, in questo momento.
Ovvero il 68 per cento in più rispetto al maggio del 2014.
Di più, quasi il doppio, considerando solo la settimana d’apertura. Ed è una spesa non indifferente, se si aggiungono poi i ticket per l’Esposizione, i pranzi, le cene, e tutti gli extra …
Che il caro-prezzi-per-l’Expo stia soffocando le prenotazioni devono averlo capito però gli stessi padroni di hotel.
Perchè ora le tariffe stanno scendendo velocemente. «Siamo passati dai 266 euro rilevati a febbraio ai 238 attuali: sono circa 10 euro in meno al mese», spiega Giulia Eremita, marketing manager di trivago.it: «A pochi giorni dall’apertura, i prezzi si stanno abbassando di un euro al giorno».
Questi alti e bassi riguardano solo la grande città : dormire in provincia resta molto più economico. Come a Bergamo, dove una doppia a maggio costerà mediamente 91 euro, meno della metà che al Duomo.
Un po’ di ottimismo, però, è necessario. E si può fondare sui buoni risultati che sta ottenendo Milano come meta turistica, guardando sempre dalla lente di Trivago.
Le ricerche infatti sono aumentate, globalmente, del 19 per cento, rispetto all’anno scorso. Ci sono più curiosi, insomma.
L’entusiasmo riguarda soprattutto il resto d’Italia, da cui i click sono stati il 78 per cento in più.
E grande appassionata sembra anche la Francia, da cui domande sono addirittura raddoppiate.
I parigini sembrano convinti di partire non solo per la Milano dell’Expo, ma anche per un possibile piccolo gran tour fra Piemonte, Lombardia e Liguria: Alassio e le Cinque Terre raccimolano i maggiori consensi.
L’ottimismo però finisce qui.
Complessivamente infatti le richieste degli stranieri su Milano, per il maggio del grande evento Expo, stanno andando maluccio. Se non malissimo, in alcuni casi.
La Germania, ad esempio, principale mercato per il turismo italiano, è molto fredda sull’Esposizione: le ricerche sul portale per una stanza d’hotel sono stabili, se non in leggera diminuzione.
Scoraggiati dai prezzi alti o dalle polemiche sui cantieri, i tedeschi non sembrano aver intenzione di venire in Lombardia, per ora.
Tra i più pessimisti ci sono però gli olandesi (-21 per cento di ricerche), gli spagnoli (-19) e anche i vicinissimi austriaci: le richieste su Milano, per questo maggio, sono diminuite dell’undici per cento rispetto al maggio scorso.
Ora la sfida non è solo di Giuseppe Sala e della città però.
Ma anche degli albergatori: che dovranno decidere se preferire tariffe d’oro o stanze piene.
Francesca Sironi
(da “L’Espresso”)
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