FINI : “QUELLA DI BERLUSCONI E’ SOLO UNA VITTORIA NUMERICA, NON POLITICA”. D’ALEMA: “GOVERNO VINCE CON 4 VOTI COMPRATI”
BOCCHINO: “HA LA FIDUCIA, E ORA CHE FA?”… FINI: “TRE NOSTRI ESPONENTI FOLGORATI DISINTERESSATAMENTE SULLA VIA DI DAMASCO”
«La vittoria numerica di Berlusconi è evidente quanto la nostra sconfitta, resa ancor più dolorosa dalla disinteressata folgorazione sulla Via di Damasco di tre esponenti di Futuro e Libertà . Che Berlusconi non possa dire di aver vinto anche in termini politici sarà chiaro in poche settimane».
Lo dichiara il presidente della Camera, Gianfranco Fini, subito dopo avere incontrato i suoi fedelissimi a Montecitorio a pochi minuti dal voto che ha sancito la tenuta della maggioranza di governo.
Proprio in ragione del voto favorevole, seppure di poco, all’esecutivo, il Pdl chiede ora al leader di Futuro e Libertà di trarre le conseguenze della fallita «congiura» contro il governo e di dare le dimissioni dalla presidenza della Camera.
Fini aveva reagito in silenzio all’esito della votazione, ma che qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto lo aveva probabilmente capito vedendo due dei suoi deputati aggiungersi alle fila della maggioranza, Maria Grazia Siliquini, la cui posizione era comunque stata di fatto anticipata lunedì con la decisione di non partecipare alle riunioni del partito, e Catia Polidori.
Anche Silvano Moffa, leader delle colombe, alla fine aveva scelto di non votare con i propri compagni di partito e per evitare di schierarsi dalla parte del premier aveva preferito non partecipare del tutto alla votazione.
Ma proprio questi tre voti mancati all’appello, alla luce dei fatti, avrebbero finito con l’essere determinanti, in aggiunta a quelli di Calearo, Scilipoti, Cesario e Razzi, che negli ultimi giorni hanno deciso di sganciarsi dalle forze di opposizione in cui erano stati eletti.
A favore del governo ha votato anche Catone, la cui posizione era però nota ormai da un paio di giorni.
Con tutta probabilità si apre dunque un caso nel partito su quanti pur avendo sottoscritto la mozione di sfiducia poi alla fine non l’hanno votata..
Intanto il capogruppo di Fli, Italo Bocchino, si affida all’ironia per commentare l’esito del voto: «C’è un governo solido, una maggioranza ampia, che sicuramente riuscirà a mettere in pratica il programma nell’interesse degli italiani».
Poi cita Togliatti. «Quando Pajetta occupò la prefettura contro Scelba, Togliatti gli disse: bravo, ora che ci fai? Ecco, a Berlusconi bisogna dire: e mò che hai preso la fiducia per tre voti in più, che ci fai?».
“Un episodio abbastanza vergognoso nella storia del parlamento, in sostanza il governo vince per tre-quattro voti comprati, alcuni in modo palese, altri meno”.
Così Massimo D’Alema commenta l’esito del voto di fiducia per il governo alla Camera, aggiungendo che “314 voti raccattati in questo modo non sono una base per governare il paese”.
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