G7, ACCORDO SUL TERRORISMO, MA SUL CLIMA E’ STALLO
LA GIORNATA DEL VERTICE DI TAORMINA
La prima giornata dei lavori del G7 a Taormina si chiude con la dichiarazione contro il terrorismo. Uno dei temi sul quale c’era più unione di intenti.
Soprattutto dopo l’attentato a Manchester. Un documento che porta, ha spiegato il premier italiano Paolo gentiloni, “al rafforzamento della cooperazione tra le 7 maggiori economie del mondo occidentale su diverse questioni, dalla collaborazione informativa all’impegno dei leader per far promuovere dai grandi internet service dei provider un impegno nei confronti di quello che circola in rete che spesso amplifica gli atti di terrorismo”.
Ma sul clima la seduta è sospesa, lo scontro rimandato a domani.
In una Taormina blindata come mai nella sua storia il G7 dei capi di Stato e di governo, si è aperto sotto la presidenza italiana.
Due giornate di lavori fitte per discutere i quattro temi principali in agenda. Immigrazione, clima, terrorismo e commercio internazionale. Su tutti restano divisioni di vedute.
“Sappiamo che non sarà un confronto semplice. Lo spirito di Taormina ci può aiutare nella giusta direzione”, ha detto il padrone di casa Paolo Gentiloni, non nascondendo una vena di preoccupazione per il risultato finale.
Apprensione condivisa dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: “Non c’è dubbio che questo sarà il vertice più impegnativo tra i G7 degli ultimi anni. E non è un segreto che i leader che si riuniscono qui hanno qualche volta posizioni molto diverse su temi come il clima ed il commercio”. Ma, ha ammonito Tusk, “il nostro ruolo è di fare di tutto per mantenere l’unità su tutti i fronti”.
Immigrazione.
La frase con la quale Gentiloni ha aperto i lavori è stata dedicata alla Sicilia: “Siamo molto felici di avere questa opportunità : la Sicilia ha una posizione geografica particolare, rappresenta un ponte tra le due sponde del Mediterraneo”.
Il Mediterraneo, il mare dei barconi, degli sbarchi, dell’emergenza. “Pur sostenendo i diritti umani dei migranti e rifugiati, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e fissare chiari limiti ai livelli netti di immigrazione, come elementi chiave della loro sicurezza nazionale e del loro benessere economico”, si legge in una bozza del documento finale del G7, tuttora sottoposta a un negoziato aperto.
Nella bozza si ribadisce poi “la necessità di sostenere i rifugiati il più vicino possibile ai loro paesi di origine, in modo che siano in grado di tornare” e “di creare partnership per aiutare i paesi a creare le condizioni all’interno dei loro stessi confini per risolvere le cause delle migrazioni”.
Il clima.
La discussione è sospesa, almeno per oggi. Sul destino dell’accordo di Parigi tra i leader del G7 non c’è ancora una posizione comune per il comunicato finale.
E il tema resta irrisolto. Trump dovrà annunciare la sua decisione sull’accordo del 2015, da cui vorrebbe ritirarsi, proprio al rientro a Washington.
“Al presidente interessa ascoltare cosa hanno da dire i leader del G7 sul clima, in modo che si possa aprire una discussione solida sul tema”, perchè “l’ambiente gli interessa e gli interessa fare quel che è giusto”, ha detto il consigliere economico di Trump, Gary Cohn.
E il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker non ha dubbi: “Penso che gli accordi di Parigi debbano essere attuati pienamente”. Cohn aveva preannunciato che sarebbe stato un confronto ‘very robust’, robusto, impegnativo, sia sul clima che sul commercio. “Pronto ad affrontare con i leader Ue tante questioni, tra cui crescita economica, terrorismo e sicurezza”, ha scritto stamane Trump su Twitter.
Commercio.
“Il presidente Donald Trump e il primo ministro Theresa May hanno ribadito il loro impegno per aumentare gli scambi commerciali tra Stati Uniti e Gran Bretagna” ha detto il portavoce della premier britannica Theresa May.
L’impegno tra i leader è stato confermato in un faccia a faccia nel corso del vertice del G7 a Taormina. Ma anche sul commercio oggi non si è arrivati ad alcuna dichiarazione. Sempre Cohn aveva assicurato che “continueremo a combattere per quello che crediamo sia giusto, cioè un commercio libero ed equo”.
Terrorismo.
I 7 hanno firmato la dichiarazione per la sicurezza e contro il terrorismo, tema sul quale c’è una maggiore unità di intenti. La dichiarazione sancisce “l’unità dei maggiori paesi del mondo libero contro il terrorismo in risposta all’attentato di Manchester – ha spiegato il premier Paolo Gentiloni -. Diversi punti di questa dichiarazione si riferiscono al rafforzamento della cooperazione tra le sette maggiori economie del mondo occidentale”.
“Grazie Theresa”, ha aggiunto il premier italiano rivolgendosi alla premier britannica. “Grazie”, ha detto May. “Credo sia importante dimostrare questa determinazione di tutti i paesi per combattere il terrore e tutelare i nostri cittadini”. May ha a disposizione solo oggi: ha deciso di anticipare la ripartenza da Taormina e salterà la seconda giornata di lavori.
Al vertice partecipano i capi di Stato e di governo di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania e Giappone, oltre naturalmente all’Italia. I leader hanno fatto il loro ingresso nei resti monumentali nell’ordine prestabilito: Juncker e Tusk per primi, poi Abe, May, Merkel, Trudeau, Macron e Trump
Nordcorea.
Bilaterale a margine del summit tra il presidente Usa e il primo ministro giapponese, Shinzo Abe. Sul tavolo il dossier Corea del Nord. Usa e Giappone sono concordi sulla possibilità di ampliare le sanzioni, identificando e punendo anche le persone che sostengono il programma balistico e nucleare di Pyongyang.
“Il presidente ha detto che gli Usa lavoreranno con il Giappone e con la Repubblica di Corea, e anche con altri alleati e partner nel mondo, per aumentare le pressioni sulla Corea del Nord e dimostrare che l’attuale comportamento non è sostenibile”, si legge nella nota della Casa Bianca. I due leader sono anche d’accordo “sul rafforzamento dell’alleanza tra i due Paesi”. Infine i due, discutendo dell’attentato di Manchester, si sono detti pronti a aumentare la loro collaborazione per combattere la minaccia del terrorismo.
Tra il presidente Usa Donald Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe c’è anche stato spazio per una battuta: “Devo confessareti una cosa – ha detto Abe – oggi non potremo giocare a golf insieme”, ricordando come i due abbiano invece calcato il green nella recente visita del premier giapponese a Mar-a-Lago, la cosiddetta Casa Bianca d’inverno in Florida.
Abe ha quindi lodato “il forte impegno” sul fronte della sicurezza mostrato presidente Usa durante il vertice della Nato e nel corso delle visite in Arabia Saudita e in Israele
Ucraina e Siria.
L’unione europea, ha detto Tusk, si attende che il G7 “mostri unità sull’Ucraina” e che le sanzioni contro la Russia, per le sue responsabilità nella crisi del Paese, siano confermate “fino alla completa applicazione degli accordi di Minsk”.
Per quanto riguarda la Siria, la “fine delle brutalità ” deve essere l’obiettivo della comunità internazionale. Il presidente del Consiglio Ue, tra l’altro, ha parlato della necessità di un “coinvolgimento della Russia” e di “bloccare l’uso delle armi chimiche”.
Il programma dei lavori.
Alle 19 al Teatro Greco il concerto dell’Orchestra filarmonica della Scala, alle 20 il ritorno all’hotel Timeo e la cena dei leader con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Domani alle 8,30, l’hotel San Domenico ospiterà la cerimonia di benvenuto ai Paesi invitati per la sessione “outreach” e alle Organizzazioni internazionali.
Dalle 11,45 alle 14,30 ancora lavori. A seguire, alle 15, la conferenza stampa di Gentiloni (sempre all’hotel San Domenico) e infine quelle dei leader del G7.
Cortei anti G7.
I negozi hanno ricevuto l’ordinanza di chiudere domani, ma già oggi sono in molti a tenere chiusa l’attività . Qualcuno ha anche sistemato tavole di legno e lamiere a protezione delle vetrine.
Il corteo “no summit” si terrà domani a Giardini. I manifestanti si muoveranno dal parcheggio Salluzzo e attraverso le strade della cittadina messinese arriveranno in piazza Municipio.
Alla manifestazione sono attese circa 3.500 persone, tra cui i No Muos. Dalle 12 di domani e fino a fine corteo il traffico sarà bloccato. Mentre questa sera partiranno per Catania circa 150 appartenenti a Centri sociali di Napoli per unirsi alle manifestazioni contro il G7.
Si tratta degli appartenenti al Centro sociale Insurgencia, che saranno accompagnati dai consiglieri comunali Eleonora di Majo e Rosario Andreozzi, del Movimento Dema del sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
(da “La Repubblica”)
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