COMUNALI PALERMO, ORLANDO PUO’ FARCELA AL PRIMO TURNO, MA AL BALLOTTAGGIO RISCHIEREBBE
ORLANDO 38,2%, FERRANDELLI 28,1%, FORELLO 24,2%… MAGRO RISULTATO PER IL CANDIDATO UNITARIO DI FDI-LEGA, APPENA IL 4,7%
Così come cinque anni fa, potrebbe fermarsi a pochi punti dal traguardo la speranza di Leoluca Orlando di chiudere la partita al primo turno.
Ma l’eventuale replay del ballottaggio con Fabrizio Ferrandelli, oggi sostenuto dal centrodestra, avrebbe un esito molto più incerto rispetto alla precedente tornata. Secondo le stime dell’Atlante politico di Demos, il sindaco uscente parte nove punti più in basso: a circa il 38%, contro il 47% di allora.
Anche la soglia per accedere direttamente a Palazzo delle Aquile, però, è stata portata dal 50 al 40%, rendendo difficile da prevedere l’esito del prossimo 11 giugno.
Nel 2012, Orlando, in aperta contestazione con le primarie del centrosinistra (vinte proprio da Ferrandelli), decise di correre con il sostegno dell’Idv e di altre forze della sinistra. Ottenendo addirittura il 72% al ballottaggio.
Ora, tuttavia, la città si presenta spaccata a metà nel giudicare il lavoro del primo cittadino: 51% le valutazioni favorevoli, 48% quelle negative.
Altamente divisivo il nome stesso di Orlando: il più criticato (54%), tra i candidati in lizza per le comunali, e allo stesso tempo il più apprezzato (45%).
Del resto, le situazioni problematiche del capoluogo siciliano restano molte e molto sentite dai cittadini.
La disoccupazione, innanzitutto, che quasi un intervistato su due considera un’urgenza irrisolta: prima grande criticità con cui il nuovo sindaco sarà chiamato a confrontarsi, ribadita soprattutto dagli elettori che, sul piano nazionale, si identificano in Forza Italia e M5s. Rimane ampia la richiesta di una città più decorosa (27%) e pulita (20%), che porta con sè la domanda di maggiore attenzione alla viabilità e alla manutenzione urbana.
Orlando è in questa occasione riuscito a compattare il centrosinistra, riproponendo su scala siciliana l’attuale alleanza (nazionale) di governo, attraverso la lista – non del tutto riconoscibile, nel simbolo sulla scheda – dei Democratici e popolari.
Dietro di lui, ancora una volta, Ferrandelli, sostenuto però in questo caso da una coalizione di centrodestra formata da Forza Italia, Udc, insieme alle civiche de I coraggiosi e Cantiere popolare.
Nonostante il mancato appoggio della destra radicale di Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, che sostiene invece il giovane Ismaele La Vardera (appena il 4,7%) arriverebbe al 29%.
E nel ballottaggio potrebbe costringere Orlando a un testa a testa: 52 a 48 (in favore di Orlando) gli equilibri registrati dal sondaggio a quindici giorni dal voto.
Possibile outsider il pentastellato Ugo Forello, poco noto ma già contestatissimo per le accuse sulla gestione dell’associazione antiracket Addiopizzo.
Il candidato del M5s si ferma al 24%: dovrebbe recuperare cinque punti a Ferrandelli per accedere al ballottaggio con Orlando, nel quale partirebbe comunque dal 46%.
E sappiamo che quella dell’eventuale secondo turno è, in ogni caso, una partita del tutto nuova.
(da “la Repubblica”)
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