GLI ESODATI DEL SUPERBONUS SCRIVONO A BABBO NATALE:LETTERINA PER I CREDITI PERSI E I LAVORI DA FINIRE
“LE ISTITUZIONI RESTANO IN SILENZIO MENTRE IO AFFOGO”
C’è chi ha lavori di casa fermi da mesi ed è costretto a vivere in affitto, chi ha risparmi e crediti bloccati per migliaia di euro. Sono gli esodati del Superbonus, vale a dire i tanti italiani che dopo la chiusura della cessione dei crediti si ritrovano in gravi difficoltà. Si tratta di oltre 300 mila famiglie che devono convivere con lavori non terminati. Sono tante le loro storie e tutte raccontano di situazioni allo stremo. Adesso dall’Associazione «Esodati del Superbonus», la più grande comunità di esodati online, arriva una letterina-appello per Babbo Natale. E’ un modo per far sentire la propria voce e per chiedere l’ennesimo aiuto alle istituzioni. «Devo scrivere a te perché questo Stato non ci ascolta, quindi a questo punto forse ho più possibilità di risolvere con te!» inizia in questo modo la lettera che poi prosegue: «Ho lavorato tutta una vita e con i sacrifici di tutta la famiglia ho fatto i lavori sulla mia casa, ho fatto tutto in regola babbo, il problema è che ora nessuno compra più i miei crediti come la legge prevedeva. Le banche per paura delle continue modifiche del governo si sono bloccate, mentre il governo non ha fatto nulla per aiutarci. Ho cercato caro babbo, non sono stato fermo, ho trovato solo tanti sciacalli che li volevano comprare a percentuali da strozzinaggio, ma come facevo babbo?
Quindi babbino mio un mese prima di Natale, il 30 novembre 2023 per legge ho perso tutta la rata intera del 2022 dei miei crediti! Ti rendi conto babbo? Centinaia di migliaia di euro dei miei risparmi e dei miei familiari persi, carta straccia, bruciati!
Io ora sono disperato caro babbo, non so cosa fare, faccio pensieri forti, pensieri brutti, le istituzioni restano in silenzio mentre io affogo. Ti mando una foto della mia casa, guarda dove vivo ora, immagina come potrebbe essere bella mentre in realtà è miseramente in rovina dopo due anni di tira e molla insensati.
I politici dicono che lo sanno, che ci stanno lavorando, poi passa il tempo e dicono che non fanno niente perché sono fatti nostri, che siamo truffatori, che siamo furbetti, giorni dopo ancora per farci stare buoni dicono che sono lì lì per aiutarci, ma alla fine babbo siamo sempre a metà del guado! Ad affogare e con il tempo che inesorabilmente passa e ci porta sempre più giù, a fondo fino alla totale perdita di orgoglio e dignità babbino mio.
Ti scrivo caro babbo per chiederti di fare qualcosa per questi crediti persi, te lo chiedo con il cuore e la vita in mano.
Ti auguro un buon natale babbo, il mio, di certo, non lo sarà».
(da agenzie)
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