GLI IMPERDIBILI AUGURI DI NATALE DI UMBERTO BOSSI
SEMBRA IL BAR DI GUERRE STELLARI: TRA BETLEMME, PARIGI, L’ISIS E LO SPADONE DI ALBERTO DA GIUSSANO
All’insegna dello scontro di civiltà contro l’Isis la sedicente destra italiana s’impossessa del Natale 2015. Matteo Salvini si traveste da re magio. Giorgia Meloni inserisce le statuette dei due marò processati in India tra i pupazzi del presepe.
Come Umberto Bossi, però, nessuno mai.
In questi giorni il Senatur sta distribuendo agli amici il suo biglietto di auguri.
Apri la busta con una certa apprensione e spunta sul cartoncino un acquarello splatter di confusa interpretazione.
Sulla sinistra c’è una capanna, un piccolo presepe. Su cui è precipitata, non si da dove, una costruzione che a un’occhiata più attenta si rivela essere la Torre Eiffel, per di più blu bianco e rossa, il tricolore francese.
Davanti c’è qualcuno che spara. E alla base della torre ci sono altri uomini che sembrano indaffarati a tirarla su.
In primo piano spunta un Alberto da Giussano con lo scudo della Lega lombarda.
E la scritta di suo pugno dall’ex leader del Carroccio: «La cultura dei popoli collabora per risorgere. Auguri».
Betlemme, Parigi, l’Isis e lo spadone di Alberto da Giussano, sembra un film di Tarantino o il bar di Guerre Stellari, come diceva un tempo Giulio Tremonti.
Oppure la canzone di Branduardi: sul presepe di Betlemme cadde la torre Eiffel che l’Umberto salvò…
Imperdibile documento dei nostri tempi.
Marco Damilano
(da “L’Espresso”)
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