GLI OBBLIGAZIONISTI DI ALITALIA ORA PORTANO IL MINISTERO DEL TESORO IN TRIBUNALE
COME PREVISTO LA VENDITA DI ALITALIA HA CREATO UN DANNO AI POSSESSORI DI OBBLIGAZIONI ALITALIA… I CREDITORI NON SONO STATI TUTELATI COME INVECE ERA STATO PROMESSO… OFFERTO SOLO IL 32% DEL VALORE NOMINALE NEL 2012 E PERDITA DI TUTTI I DIRITTI…COME VOLEVASI DIMOSTRARE
Non è che ci faccia piacere avere spesso ragione, se questa coincide con previsioni negative. Certe volte vorremmo essere smentiti quando lanciamo un allarme su certe operazioni condotte solo per favorire una parte, ma nel caso Alitalia, che abbiamo trattato a lungo nel momento della vendita a Cai, tra gli altri problemi avevamo posto anche la posizione infelice degli obbligazionisti Alitalia che rischiavano di restare con un pugno di mosche in mano.
In tal senso avevamo auspicato che Cai prendesse in carico i debiti pregressi di Alitalia e non venissero semplicemente posti a carico dello Stato e quindi dei contribuenti.
Invece chi aveva sottoscritto obbligazioni Alitalia è rimasto, come temevamo, senza un riscontro alla fiducia che avevano posto nella compagnia di bandiera italiana, investendo qualche quattrino nell’acquisto dei titoli suddetti.
Ora sono arrivati ad accusare il Ministero del Tesoro di responsabilità civile per il danno procurato agli obbligazionisti.
E’ questa la strategia che stanno studiando i legali per difendere i possessori dei “Mengozzi bond”. All’assemblea convocata appositamente a Roma, non si sono presentati nè il Tesoro ( titolare del 62% delle obbligazioni), nè il commissario Augusto Fantozzi, che pure avrebbe dovuto tutelare i creditori.
Questo non ha permesso di raggiungere il quorum necessario per rendere valida la riunione e deliberare ufficialmente.
Ma ha convinto i possessori dei titoli che senza maniere forti dovranno accontentarsi del rimborsino deciso per legge dal Tesoro, ovvero il 32% del valore nominale nel 2012, perdita di tutti i diritti e tetto di 100.000 euro per ciascun titolare.
Il problema, come ha spiegato il rappresentante unico degli obbligazionisti, il professor Gianfranco Graziadei, è che secondo il diritto fallimentare qualsiasi azione legale contro gli amministratori e gli azionisti dovrebbe necessariamente passare per Fantozzi, cosa che, vista l’assenza di ieri, non sembra così facile.
Per questo alcuni legali stanno valutando la possibilità di ricorrere all’art. 2043 del codice civile che regola la responsabilità oggettiva extracontrattuale.
In pratica gli obbligazionisti chiederebbero al Tesoro il risarcimento per il danno patrimoniale subito senza dover seguire il percorso legale previsto dalla procedura fallimentare.
Difficile dire se lo stratagemma riuscirà a mettere all’angolo il governo.
Di sicuro l’aria che tira tra gli obbligazionisti non è quella di accettare senza combattere il rimborsino di Tremonti.
Il problema è di aver promesso in quei momenti che nessuno sarebbe stato penalizzato dalla vendita a Cai, mentre ora i nodi vengono al pettine…
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