GLI UDC FANNO GRUPPO A SE’, MUSSO SI DIMETTE E FLI TACE COME SEMPRE: GENOVA, IL “TERZO PO(L)LO” E’ SERVITO
PROPRIO MENTRE IL SINDACO DORIA COMINCIA A ESSERE OGGETTO DI CRITICHE PER SCELTE SBAGLIATE, LA COALIZIONE DEL “TERZO PO(L)LO” FINISCE ARROSTO: DOPO IL TRADIMENTO DEGLI UDC, ANCHE MUSSO LASCIA IL POSTO DA CONSIGLIERE…LA BRILLANTE OPERAZIONE “DELL’OPPOSIZIONE VIRTUALE” ORA E’ QUASI CONCLUSA
Eletto da poche settimane, il sindaco della torre d’avorio del centrosinistra genovese, Marco Doria, non ne sta azzeccando una e i suoi elettori cominciano a essere molto critici su alcune sue scelte.
Giova ricordare che il sindaco precedente, Marta Vincenzi, era stata eletta al primo turno con 158.000 voti, Doria al secondo turno con appena 114.000.
Appena eletto Doria si è arenato nella composizione della giunta, nominando in particolare due assessori “originali”: Francesco Oddone che non voleva mollare la poltrona in Datasiel e Isabella Lanzone che vuole mantenere il part time alla Asl, entrambi per mere e poco nobili ragioni economiche.
Non un bel biglietto da visita: se poi si aggiunge l’aumento dell’Imu, lo snobismo di disertare molti incontri in cui un sindaco, nella sua veste istituzionale, non può non essere presente, l’atteggiamento di chi decide sempre per conto suo, l’esclusione dalla giunta dell’Idv e della Fed. della Sinistra, il vento del consenso sembra soffi contro il neosindaco di Genova.
Non si contano le critiche che gli vengono rivolte tramite la stampa cittadina dal suo stesso elettorato.
Per fortuna sua, nella cosiddetta opposizione si sta anche peggio.
Grillini a parte, già dilaniati dalle polemiche tra base ed eletti e in attesa che Burlando tiri le fila delle marionette, vediamo che succede nel centro destra.
Il candidato sindaco del Pdl ha già salutato la compagnia, dimettendosi subito, mentre il gruppetto dei cinque sopravvissuti è gia diviso in sei spifferi.
Vinai pare punti al Parlamento, come compensazione del sacrificio compiuto nell’immolarsi alle Comunali, con grande felicitià di deputati e senatori Pdl uscenti, già dimezzati sulla carta.
La lista civica Musso avrebbe dovuto essere un mix di lista personale di Musso, Udc e Fli: trascorso neanche un mese dal voto, come avevamo previsto a suo tempo, dei quattro eletti due formano il gruppo Udc e si sganciano per essere pronti a passare con Doria nel momento più remunerativo, uno rimane in attesa sul filo, l’altra è la sorella di Musso.
Ora si dimette anche Enrico Musso, candidato sindaco e torna a fare il senatore in vista delle prossime elezioni.
Insomma degli avversari di livello di Doria non rimane nessuno, tutti desaparecidos: l’elettore genovese ringrazia.
Fli non ha ottenuto neanche un consigliere, alla fine di una operazione condotta con raro acume (rinunciando a presentare il proprio simbolo, ha perso dal tappo e dalla spina).
Quello che è ancora più significativo è che, a fronte della diaspora e della fuga degli Udc, Fli regionale non abbia nulla da dire.
D’accordo che il silenzio è d’oro, ma una volta l’anno magari una analisi l’elettore se la attende.
Parole zero, autocritica zero, dimissioni zero, interventi da Roma zero.
Temperatura e passione politica siberiana, insomma.
State coperti.
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